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Israele bombarda ancora Gaza

La minaccia di Netanyahu: «Guerra fino alla distruzione di Hamas, Teheran non avrà l'atomica» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele bombarda ancora Gaza
Red. Online
20.04.2025 07:28
23:58
23:58
Gli Houthi riferiscono di 12 morti in raid su Sanaa attribuiti agli USA

I ribelli Houthi dello Yemen hanno dichiarato in queste ore che gli attacchi attribuiti agli Stati Uniti sulla capitale Sanaa hanno causato «12 morti e 30 feriti», secondo un rapporto redatto dal ministero della Salute. «Dodici persone sono state uccise e altre 30 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi del nemico americano al mercato di Farwa e all'omonimo quartiere popolare», nel centro della capitale Sanaa, secondo una dichiarazione del ministero della Salute Houthi citata dall'agenzia di stampa ufficiale dei ribelli Saba, specificando che si tratta di un «bilancio provvisorio».

20:52
20:52
Israele, leader dell'opposizione teme omicidi politici nel Paese

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha dichiarato oggi di temere un «omicidio politico» legato alla «campagna di incitamento» contro il capo dello Shin Bet, che è stato destituito dal governo.

«La linea rossa è stata superata. Se non la fermiamo, qui ci sarà un omicidio politico, forse più di uno. Gli ebrei uccideranno gli ebrei», ha detto Lapid in una conferenza stampa a Tel Aviv, aggiungendo che «le minacce più gravi sono dirette al capo dello Shin Bet, Ronen Bar».

Il licenziamento di Bar, capo della sicurezza interna, da parte del governo israeliano è oggetto di contestazione in particolare dall'opposizione, che lo vede come il segno di una deriva autocratica del potere, e dal procuratore generale dello Stato.

Il 9 aprile, la Corte suprema israeliana ha invitato il governo e il procuratore generale a trovare un compromesso in merito alle dimissioni del capo dello Shin Bet.

20:24
20:24
Soccorritori uccisi a Gaza, l'esercito israeliano ammette l'errore

Un'indagine interna dell'esercito israeliano ha ammesso oggi una «cattiva condotta professionale», «disobbedienza» e «incomprensioni» nella sparatoria in cui sono morti 15 medici palestinesi nella Striscia di Gaza a marzo.

L'esercito ha annunciato l'imminente licenziamento di un ufficiale e si è «rammaricato» per le vittime collaterali. «È stato un errore, ma non pensiamo che sia un errore che capita tutti i giorni», ha affermato il generale (di riserva) Yoav Har-Even, responsabile delle indagini, durante una conferenza stampa.

Il 23 marzo, pochi giorni dopo la ripresa dell'offensiva nella Striscia di Gaza, le truppe israeliane avevano aperto il fuoco sulle squadre della Difesa civile e della Mezzaluna Rossa a Rafah, nel sud del territorio palestinese. La sparatoria, in cui hanno perso la vita 15 persone, ha scatenato l'indignazione internazionale. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, l'ha definita un possibile «crimine di guerra».

Israele aveva affermato che a bordo delle ambulanze si trovavano sei membri di Hamas «L'indagine ha portato alla luce diversi casi di cattiva condotta professionale, disobbedienza agli ordini e mancata piena responsabilità dell'incidente», ha dichiarato oggi l'esercito israeliano.

L'ufficiale che quel giorno comandava l'unità sul campo verrà sollevato dall'incarico, ha affermato. Le vittime erano otto membri della Mezzaluna Rossa, sei membri della Protezione civile di Gaza e un membro dell'UNRWA.

Dopo le indagini dell'IDF, la Mezzaluna Rossa palestinese ha bollato come «pieno di bugie» il rapporto dell'esercito israeliano sulla sparatoria.

«Nella misura in cui il rapporto è pieno di menzogne, è nullo e privo di valore perché giustifica le uccisioni e attribuisce la responsabilità dell'incidente a un errore personale del comando sul campo, quando la verità è ben diversa», ha detto all'agenzia AFP Nebal Farsakh, portavoce della Mezzaluna Rossa a Ramallah, nella Cisgiordania occupata.

19:53
19:53
L'IDF afferma di aver colpito un sito militare di Hezbollah

L'esercito israeliano ha annunciato oggi di aver colpito un sito militare di Hezbollah nel Libano meridionale e di aver ucciso un «leader» del movimento filo-iraniano in un altro attacco avvenuto in precedenza nella stessa giornata.

«L'esercito israeliano ha recentemente attaccato con aerei da combattimento nella regione di Nabatiyeh, nel Libano meridionale, diversi lanciarazzi e infrastrutture militari dove operavano militanti del gruppo terroristico Hezbollah», si legge nel comunicato. Secondo la stessa nota, un altro attacco condotto dall'esercito israeliano ha preso di mira e ucciso un esponente di Hezbollah nella regione di Houla.

07:28
07:28
Il punto alle 07.00

L'agenzia di Difesa civile di Gaza annuncia che almeno 54 persone sono state uccise dagli attacchi aerei israeliani nella Striscia nella giornata di ieri, avvertendo che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ulteriormente. «Cinquantaquattro persone sono state uccise dai raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza dall'alba di oggi, e il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ulteriormente con il proseguire dei bombardamenti», ha detto Mahmoud Bassal, portavoce dell'organizzazione umanitaria.

Alcuni passaggi del discorso di Netanyahu messo in onda dalla tv israeliana: «Come primo ministro, non mi arrenderò agli assassini che hanno commesso il massacro più terribile dai tempi dell'Olocausto. La resa metterebbe a repentaglio la sicurezza dello Stato. Non abbiamo altra scelta che continuare a combattere fino alla vittoria. Siamo in una fase cruciale». «La missione a Gaza non è ancora compiuta e intendo portarla a termine senza cedere. Aumenteremo la pressione su Hamas fino a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra. Sottolineo: non rinunceremo a nessun ostaggio, né vivo né morto». E ancora: «Mi impegno a impedire all'Iran di dotarsi di armi nucleari. Non cederò su questo punto, non mollerò e non mi tirerò indietro, neanche di un millimetro». «È divertente ascoltare le critiche di coloro che in passato si sono opposti alle misure che ho adottato per danneggiare e ritardare il programma nucleare iraniano, misure senza le quali l'Iran avrebbe avuto un'arma nucleare già dieci anni fa».

«Netanyahu non ha un piano. Stasera abbiamo sentito discorsi infiniti su cosa non fare. Vorremmo sapere dal nostro primo ministro cosa si dovrebbe fare», ha dichiarato ieri in un comunicato il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi. «C'è una soluzione chiara, fattibile e urgente che può essere raggiunta ora: raggiungere un accordo che riporti tutti a casa - anche se questo significa fermare i combattimenti».