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Israele conferma: «Armiamo una milizia palestinese contro Hamas»

Le autorità israeliane hanno ammesso di aver sostenuto e armato un clan palestinese che si oppone a Hamas nella Striscia di Gaza, sostenendo che ciò serve ai loro «obiettivi di guerra» e «salva la vita dei soldati» impegnati nell'offensiva contro il movimento islamista nel territorio palestinese – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele conferma: «Armiamo una milizia palestinese contro Hamas»
Red. Online
07.06.2025 08:43
19:42
19:42
Hamas pubblica la foto di un ostaggio e minaccia: «Non tornerà vivo»

Hamas pubblica una nuova foto dell'ostaggio israeliano Matan Zangauker, dopo aver affermato che le truppe israeliane stavano «assediando» la zona in cui è detenuto a Gaza.

«Non ritornerà vivo», è il messaggio che accompagna l'immagine, dove si vede la foto del rapito attaccata a un sacco nero insanguinato appoggiato su un pavimento anch'esso sporco di sangue con alcuni proiettili. Nella foto, Zangauker è appoggiato su un fianco con una coperta che gli copre la parte inferiore del corpo, mentre sullo sfondo si vede una sacca per flebo.

19:41
19:41
GHF chiude i centri per aiuti a Gaza dopo le minacce di Hamas

La Gaza Humanitarian Foundation ha dichiarato di non aver potuto aprire oggi i suoi centri di distribuzione nella Striscia a causa delle minacce di Hamas. Il comunicato, citato dal Times of Israel, non fornisce ulteriori informazioni sulle minacce, ma un portavoce della Ghf ha specificato che erano rivolte agli autisti della fondazione e al personale palestinese locale che aiuta a gestire i centri di distribuzione.

Questa è la quarta volta questa settimana che le operazioni della Ghf vengono interrotte. È il secondo giorno in cui i siti della Ghf non sono operativi, ma la prima volta a causa di presunte minacce di Hamas, mentre le altre interruzioni finora erano state legate al sovraffollamento e agli episodi di violenza e uccisioni da parte dell'esercito israeliano.

«Hamas è la ragione per cui centinaia di migliaia di abitanti di Gaza affamati non hanno ricevuto cibo oggi», afferma la Ghf nel suo comunicato. «Il gruppo ha lanciato minacce dirette contro le operazioni» che «hanno reso impossibile procedere oggi senza mettere a rischio vite innocenti», ha aggiunto la fondazione.

17:33
17:33
Il leader di al-Qaeda in Yemen minaccia Trump e Musk per la guerra a Gaza

Il leader della branca yemenita di al-Qaeda ha minacciato sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che il miliardario Elon Musk per la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza nel suo primo videomessaggio da quando ha preso il controllo del gruppo jihadista l'anno scorso. Lo riferisce Times of Israel.

Il videomessaggio di mezz'ora di Saad bin Atef al-Awlaki, diffuso online questa mattina tramite i sostenitori di al-Qaeda nella Penisola Arabica, include anche inviti a terroristi lupi solitari ad assassinare i leader in Egitto, Giordania e negli Stati arabi del Golfo per la guerra che ha decimato Gaza.

Il video del discorso di al-Awlaki mostra immagini di Trump e Musk, nonché del vicepresidente statunitense JD Vance, del Segretario di Stato Marco Rubio e del Segretario di Stato Pete Hegseth, scrive ancora Times of Israel. Include anche immagini dei loghi delle aziende di Musk, tra cui la casa automobilistica Tesla.

16:33
16:33
«Spari di avvertimento vicino al centro di aiuti della GHF»

L'esercito israeliano ha confermato all'Afp di aver sparato «colpi di avvertimento» stamani all'alba nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti alimentari della Gaza Humanitarian Foundation, a Tel al Sultan, vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, «sei persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite» mentre si erano radunate per ricevere gli aiuti.

Un testimone, Samir Abu Hadid, ha raccontato all'Afp che migliaia di persone si erano radunate nei pressi di una rotonda e «nel momento in cui alcuni hanno tentato di avanzare verso il centro di distribuzione, le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco dai veicoli blindati vicini al sito, sparando prima in aria e poi sui civili».

L'Idf ha riferito di aver «invitato dei sospetti ad allontanarsi, ma siccome continuavano ad avanzare, mettendo le truppe in pericolo, i soldati hanno risposto con spari di avvertimento». L'esercito si è inoltre detto «al corrente delle notizie di vittime».

Secondo l'agenzia palestinese Wafa, almeno 115 persone sono rimaste uccise e 580 ferite a Gaza da spari dell'esercito israeliano, mentre tentavano di procurarsi del cibo dal 27 maggio scorso quando la Ghf ha iniziato le sue operazioni.

15:27
15:27
L'IDF ordina nuove evacuazioni nel nord di Gaza

Il portavoce arabo dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha annunciato che tutti i residenti del quartiere di Abd al-Rahman, nella parte nord-occidentale di Gaza City, e del quartiere di al-Nahda, nel campo profughi di Jabalia, devono «evacuare immediatamente verso sud».

Ieri, nel primo giorno della festività musulmana di Eid al-Adha, l'esercito israeliano ha ordinato simili ordini di evacuazione per il nord della Striscia.

15:23
15:23
Al Jazeera: «56 morti nella Striscia, massacro a Gaza City»

Almeno 56 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia dall'alba, scrive Al Jazeera citando fonti della Protezione civile di Gaza. Il dato include almeno 16 morti in un singolo attacco lanciato contro Gaza City, nel quartiere di Sabra.

Secondo il portavoce della Protezione civile, almeno sei delle vittime di questo raid erano bambini e che più di 50 persone sono rimaste ferite a causa dell'impatto di due missili sulla zona. Si ritiene che circa 85 persone siano ancora intrappolate sotto le macerie. «Un vero e proprio massacro», ha dichiarato.

15:14
15:14
Almeno 15 morti in attacco israeliano a Gaza City

Sono almeno 15 le persone rimaste uccise, tra cui sei bambini, mentre 50 sarebbero i feriti, in un bombardamento aereo israeliano su un'abitazione nel quartiere Sabra di Gaza City. Lo scrive Wafa. Fonti dei soccorritori hanno stimato che il bilancio delle vittime potrebbe superare le 30, dato l'elevato numero di dispersi.

13:55
13:55
La nave di Greta Thunberg ha raggiunto la costa egiziana

Una nave di aiuti con 12 attivisti a bordo, tra i quali Greta Thunberg, ha raggiunto la costa egiziana e si sta avvicinando alla Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto gli organizzatori.

La nave Madleen, che fa parte della Freedom Flotilla Coalition, ha lasciato la Sicilia la scorsa settimana con un carico di aiuti «per rompere il blocco israeliano su Gaza», hanno dichiarato gli attivisti. «Stiamo navigando al largo delle coste egiziane - ha detto l'attivista tedesca per i diritti umani Yasemin Acar -. Stiamo tutti bene».

Ieri funzionari della difesa israeliani hanno dichiarato al «Times of Israel» che stanno monitorando la rotta dell'imbarcazione: se continuasse la sua rotta verso Gaza verrebbe intercettata e bloccata dalla Marina, affermano i funzionari. L'imbarcazione potrebbe essere rimorchiata fino al porto di Ashdod o lasciata in mare, ha riferito l'emittente pubblica Kan all'inizio di questa settimana.

Nel 2010 un blitz israeliano sulla nave turca Mavi Marmara, che stava cercando di forzare il blocco a Gaza, portò alla morte di 10 civili. Il mese scorso un'altra nave della Freedom Flotilla, la Conscience, ha riferito di essere stata attaccata da un drone sulla rotta per Gaza, spingendo Cipro e Malta a mandare un'imbarcazione di soccorso. Non sono state segnalate vittime.

Nel corso del suo viaggio verso Gaza, la Madleen ha recuperato quattro migranti sudanesi che si erano gettati in mare per non essere rimpatriati in Libia. I quattro sono stati trasferiti su una nave della missione Frontex dell'Unione europea.

10:56
10:56
22 palestinesi morti in raid e scontri con Israele

Ventidue persone sono rimaste uccise nelle prime ore di oggi in bombardamenti e scontri a fuoco con israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

Sono 12 le vittime e più di 40 i feriti nel bombardamento che ha colpito tende per sfollati a ovest di Khan Yunis, tra cui quattro membri di una famiglia, padre, madre e i loro due figli.

Sette le vittime di un bombardamento su un'abitazione che ospitava sfollati a ovest della città di Gaza mentre cinque persone sono morte e altre sono rimaste ferite negli scontri a fuoco dell'esercito israeliano nei pressi di un centro di soccorso a ovest di Rafah.

10:22
10:22
Recuperato il corpo dell'ostaggio thailandese Nattapong

Le truppe israeliane hanno recuperato il corpo dell'ostaggio thailandese Pinta Nattapong in un'operazione speciale delle Forze armate e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro, riporta il «Times of Israel».

Nattapong era stato rapito dai terroristi guidati da Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023. Secondo la dichiarazione, Nattapong è stato assassinato mentre era prigioniero delle Brigate Mujahideen, un gruppo terroristico relativamente piccolo nella Striscia, responsabile anche del rapimento e dell'omicidio di Shiri Bibas e dei suoi due figli Ariel e Kfir, che pure vivevano a Nir Oz.

09:39
09:39
Israele conferma: «Armiamo una milizia palestinese contro Hamas»

Le autorità israeliane hanno ammesso di aver sostenuto e armato un clan palestinese che si oppone a Hamas nella Striscia di Gaza, sostenendo che ciò serve ai loro «obiettivi di guerra» e «salva la vita dei soldati» impegnati nell'offensiva contro il movimento islamista nel territorio palestinese.

«Sì», ha risposto ieri in conferenza stampa il generale di brigata Effie Defrin, portavoce dell'esercito israeliano, quando gli è stato chiesto se la sua istituzione fosse «favorevole» alla fornitura di armi alle milizie nella Striscia di Gaza.

«Stiamo agendo in vari modi contro il governo di Hamas», il cui «crollo» è uno dei suoi «obiettivi di guerra», ha aggiunto. «Per raggiungere questo obiettivo, utilizziamo una serie di metodi (ma) non posso dire di più».

Giovedì il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva confermato le dichiarazioni di un membro del parlamento, Avigdor Lieberman, ex ministro della difesa, che aveva rivelato all'emittente pubblica israeliana Kan che il governo stava «fornendo armi a un gruppo di criminali e malfattori».

Secondo i media israeliani e palestinesi, questo gruppo include membri di una tribù beduina guidata da Yasser Abu Shabab. Il Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR) descrive Abu Shabab come il capo di una «banda criminale che opera nella regione di Rafah e che viene accusata di aver saccheggiato camion di aiuti umanitari» a Gaza.

«Cosa ha rivelato Lieberman? Che fonti di sicurezza dicono che abbiamo mobilitato un clan di Gaza che si oppone ad Hamas? Cosa c'è di sbagliato in questo?», ha detto Netanyahu in un video pubblicato su X. «C'è solo del buono», ha aggiunto, «salva la vita dei soldati israeliani» nella Striscia di Gaza.

08:44
08:44
Il punto alle 8

Quattro soldati dell'IDF, tra cui il sergente maggiore Chen Gross, 33 anni, e il sergente maggiore Yoav Raver, 19 anni, sono stati uccisi venerdì nel crollo di un edificio a Khan Yunis. L'IDF ha poi confermato che il crollo è stato causato dall'esplosione di un ordigno esplosivo improvvisato.

L'IDF ha annunciato che l'arrivo ai siti di distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza è consentito solo tra le 6 del mattino e le 6 del pomeriggio, aggiungendo che arrivare al di fuori di questi orari è «estremamente pericoloso».

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il capo della politica estera dell'UE Kaja Kallas hanno condannato le sanzioni statunitensi contro quattro giudici della Corte penale internazionale.

L'IDF ha emesso un ordine di evacuazione per le aree nel nord della Striscia di Gaza, affermando che «attaccherà qualsiasi area utilizzata per il lancio di razzi».

Il Gaza Humanitarian Foundation, che gestisce i centri di assistenza, ha riferito che la distribuzione degli aiuti è avvenuta «pacificamente e senza incidenti insoliti», ma è stata interrotta a causa del sovraffollamento.

Il Dipartimento di Stato USA sta valutando la possibilità di dare 500 milioni di dollari alla citata Gaza Humanitarian Foundation, secondo due fonti informate e due ex funzionari statunitensi. Le fonti e gli ex funzionari statunitensi, che hanno tutti richiesto l'anonimato a causa della delicatezza della questione, scrive Haaretz, hanno affermato che i fondi per la GHF proverrebbero dall'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), che sta per essere incorporata nel Dipartimento di Stato americano. Una delle fonti ha affermato che Israele ha richiesto i fondi per sostenere le operazioni della GHF per 180 giorni.

Il piano ha incontrato la resistenza di alcuni funzionari statunitensi, preoccupati per le sparatorie mortali contro i palestinesi vicino ai luoghi di distribuzione degli aiuti e per la competenza del GHF, hanno detto le due fonti.