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Israele ha attaccato magazzini e infrastrutture dell'OMS a Gaza

Soldati dell'IDF hanno costretto donne e bambini a lasciare il centro nel quale cercavano riparo - Membri del personale dell'Organizzazione mondiale della sanità spogliati e arrestati - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele ha attaccato magazzini e infrastrutture dell'OMS a Gaza


Red. Online
22.07.2025 07:18
14:45
14:45
Il Regno Unito minaccia sanzioni contro Israele se non cessa il fuoco a Gaza

Il Regno Unito ha minacciato nuove sanzioni contro Israele se non si arriverà in tempi rapidi a un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri, David Lammy, ai media britannici, sottolineando che Londra sta considerando nuove azioni in accordo con i partner internazionali, «se non vedremo un cambiamento di comportamento» nella Striscia e la fine «delle sofferenze» per i palestinesi.

Il mese scorso il governo laburista di Keir Starmer aveva imposto sanzioni contro i due ministri israeliani d'ultradestra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich. «Mi sento come i cittadini britannici: inorridito e disgustato», ha affermato il titolare del Foreign Office riferendosi ai civili palestinesi, in particolari i bambini, uccisi mentre chiedono cibo.

Parole di condanna simili erano già state pronunciate ieri da Lammy alla Camera dei Comuni dopo aver promosso la pubblicazione del duro monito al governo di Benyamin Netanyahu firmato con i colleghi di altri 24 Paesi alleati, Italia compresa.

14:11
14:11
L'OMS condanna gli attacchi: «Paralizzano la sanità a Gaza»

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) «condanna con la massima fermezza» gli attacchi di ieri alla residenza del suo personale a Deir al-Balah, nella striscia di Gaza centrale, così come «i maltrattamenti inflitti a coloro che vi si erano rifugiati e la distruzione del suo magazzino principale».

L'Oms chiede in un comunicato «la protezione continua del suo personale», denuncia «una situazione insostenibile» e torna a chiedere «un cessate il fuoco necessario e atteso da tempo».

Ieri la residenza del personale dell'Oms è stata attaccata tre volte. La maggior parte degli alloggi del personale dell'Oms «è ora inaccessibile», prosegue la nota. Il magazzino principale si trova all'interno della zona di evacuazione ed «è stato danneggiato da un attacco che ha causato esplosioni e incendi al suo interno, nell'ambito di una sistematica distruzione delle strutture sanitarie».

Questo di fatto «paralizza gli sforzi per sostenere un sistema sanitario già al collasso rendendo la sopravvivenza ancora più difficile per oltre due milioni di persone».

Con l'88% di Gaza ora sotto ordine di evacuazione o all'interno di zone militarizzate da Israele, «non esiste un posto sicuro dove andare». In linea con la decisione delle Nazioni Unite, l'Oms rimarrà a Deir al-Balah, per svolgere le sue operazioni umanitarie. Tuttavia, «il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche esaurite», limitano gravemente l'attività. L'agenzia Onu invita «urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante di forniture mediche» nella Striscia.

13:34
13:34
«L'uccisione di civili in cerca d'aiuti a Gaza indifendibile»

«L'uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato di nuovo con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar per ricordare il nostro accordo sul flusso di aiuti e ho chiarito che le Idf (l'esercito israeliano, ndr.) devono smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione».

Lo scrive in un tweet l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas, avvertendo che «tutte le opzioni restano sul tavolo se Israele non mantiene le sue promesse».

13:02
13:02
Gli Houthi hanno lanciato un secondo missile contro Israele

I ribelli yemeniti Houthi hanno lanciato un secondo missile contro Israele che è precipitato lungo il suo percorso. Lo riferiscono i media di Tel Aviv citando fonti militari.

13:02
13:02
«In due mesi 1.000 uccisi a Gaza mentre cercavano cibo»

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) stima che «1'000 persone affamate sono state uccise a Gaza mentre cercavano aiuti alimentari» dalla fine di maggio.

La Striscia è un «inferno in terra» con medici che svengono per la fame e la stanchezza, ha ammonito il capo dell'Agenzia, Philippe Lazzarini, citato dai media internazionali.

11:59
11:59
Pizzaballa: «La guerra finisca, noi siamo pronti a un lavoro di riconciliazione»

«È tempo di porre fine a questa assurdità, di porre fine alla guerra e di dare priorità assoluta al bene comune delle persone». Lo dice il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, in alcune dichiarazioni di apertura della conferenza stampa in corso a Gerusalemme per riferire della sua recente visita a Gaza dopo il raid che ha coinvolto la chiesa della Sacra Famiglia.

«Preghiamo - ha detto Pizzaballa - per la liberazione di tutti coloro che sono stati privati della libertà, per il ritorno dei dispersi, degli ostaggi e per la guarigione delle famiglie che soffrono da tempo, in ogni parte».

«Quando questa guerra sarà finita - ha assicurato - , avremo un lungo cammino davanti a noi per iniziare il processo di guarigione e riconciliazione tra il popolo palestinese e il popolo israeliano, a partire dalle troppe ferite che questa guerra ha causato nella vita di troppe persone: una riconciliazione autentica, dolorosa e coraggiosa. Non dimenticare, ma perdonare. Non cancellare le ferite, ma trasformarle in saggezza. Solo un percorso del genere - ha osservato - può rendere possibile la pace, non solo politicamente, ma anche umanamente. Come pastori della Chiesa in Terra Santa, rinnoviamo il nostro impegno per una pace giusta, per una dignità incondizionata e per un amore che trascende ogni confine. Non trasformiamo la pace in uno slogan, mentre la guerra rimane il pane quotidiano dei poveri».

11:37
11:37
A Gaza 25 i morti per la fame da domenica

Sono 25 le persone morte per la fame a Gaza, inclusi diversi bambini, da domenica.

Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa dopo l'annuncio della morte per malnutrizione oggi di un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e di un neonato di 40 giorni nel nord del territorio.

10:58
10:58
Sale a 16 morti il bilancio di un attacco israeliano sugli sfollati a Gaza

È salito a 16 morti il bilancio dell'attacco israeliano sferrato nelle prime ore di oggi nella parte occidentale di Gaza City. Lo scrive Times of Israel citando fonti palestinesi.

Le autorità sanitarie di Gaza avevano in precedenza riferito di 12 palestinesi uccisi e di decine di feriti. Secondo le fonti, i carri armati dell'Esercito israeliano (IDF) hanno aperto il fuoco sulle tende che ospitavano gli sfollati nel campo di al-Shati, nella parte occidentale della città. Nessun commento finora da parte di Israele.

10:39
10:39
Morto un soldato israeliano nel sud di Gaza

L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato che un suo soldato è morto ieri a causa di un'esplosione di munizioni israeliane nel sud della Striscia di Gaza, riporta il Times of Israel.

Si tratta del sergente maggiore Amit Cohen, 19 anni, del 13mo battaglione della Brigata Golani. Secondo un'indagine preliminare, Cohen è stato ucciso dall'esplosione di munizioni israeliane all'interno di un edificio a Khan Younis.

10:37
10:37
«31 i morti in attacchi israeliani oggi a Gaza»

È di almeno 31 morti dall'alba di oggi il bilancio degli attacchi israeliani a Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa, precisando che tra le vittime ci sono 7 persone uccise mentre attendevano aiuti umanitari nei pressi del corridoio di Netzarim.

Al Jazeera Arabic riporta da parte sua che un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e un neonato di 40 giorni nel nord del territorio, sono morti di malnutrizione.

I casi di fame sono in aumento a Gaza, mentre il continuo assedio da parte di Israele sta aggravando la crisi alimentare. Le autorità sanitarie, ricorda l'emittente, hanno annunciato che almeno 19 persone sono decedute a causa di malnutrizione solo nella giornata di domenica.

10:36
10:36
«Uccidere persone affamate è un palese crimine di guerra»

«Attaccare code di persone affamate in attesa di un pezzo di pane, un sorso d'acqua o aiuti umanitari è un palese crimine di guerra e un crimine contro l'umanità», ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, su X

«I criminali sionisti non hanno esitato a usare qualsiasi mezzo, inclusa la tattica spudorata di usare la sete e la fame come armi contro la popolazione indifesa di Gaza - ha aggiunto -. Eppure, come sempre, i sionisti non sono riusciti a infrangere la loro ferrea determinazione».

«La comunità internazionale e i difensori dei diritti umani in Occidente devono essere ritenuti responsabili per l'uccisione di cittadini di Gaza, nei punti di distribuzione degli aiuti, da parte di Stati Uniti e Israele», ha concluso.

09:40
09:40
Raid aereo israeliano su Deir al-Balah, 2 morti

Una fonte medica dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa afferma che due palestinesi sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti oggi in un attacco aereo israeliano su Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale: lo riporta Al Jazeera.

09:39
09:39
«L'Iran non abbandonerà l'arricchimento dell'uranio»

L'Iran non abbandonerà il suo programma nucleare, in particolare l'arricchimento dell'uranio, nonostante i «gravi danni» causati ai suoi impianti dai bombardamenti statunitensi: lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.

«È stato interrotto perché, sì, il danno è grave e grave. Ma è chiaro che non possiamo abbandonare l'arricchimento, perché è un risultato dei nostri scienziati», ha dichiarato nel programma Bret Baier sul canale americano Fox News. «E ora, più di questo, è una questione di orgoglio nazionale», ha aggiunto, sottolineando che qualsiasi futuro accordo nucleare iraniano deve includere il diritto all'arricchimento.

Alla domanda se l'uranio arricchito fosse stato salvato nonostante i bombardamenti, il ministro ha risposto di non avere «informazioni dettagliate» sulla questione, ma che l'agenzia atomica iraniana sta lavorando «per valutare cosa sia successo esattamente al nostro materiale nucleare, il nostro materiale arricchito».

Le dichiarazioni del ministro iraniano sono arrivate mentre l'Iran terrà nuovi colloqui sul suo programma nucleare con Germania, Francia e Regno Unito venerdì a Istanbul. Riguardo ai negoziati, si è detto «aperto» a colloqui indiretti con Washington, poiché i due Paesi avevano tenuto diversi round di scambi prima degli attacchi statunitensi.

«Siamo aperti ai colloqui, ma non a quelli diretti in questo momento», ha dichiarato a Fox News, osservando che l'Iran era disposto ad «adottare misure volte a rafforzare la fiducia per dimostrare che il suo programma nucleare è pacifico» in cambio della revoca delle sanzioni statunitensi.

07:59
07:59
Carri armati israeliani aprono il fuoco sulle tende degli sfollati: morti 12 palestinesi

Le autorità sanitarie di Gaza affermano che nelle prime ore di oggi almeno 12 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in un attacco israeliano a Gaza City, nel nord della Striscia: lo riporta il Guardian.

Secondo le fonti, i carri armati dell'Esercito israeliano (Idf) hanno aperto il fuoco sulle tende che ospitavano gli sfollati nel campo di al-Shati, nella parte occidentale della città. Nessun commento finora da parte di Israele.

07:24
07:24
«Trump colto di sorpresa dai raid israeliani sulla Siria e la chiesa a Gaza»

Donald Trump ha "un buon rapporto di lavoro" con Benyamin Netanyahu ma "è stato colto di sorpresa dai bombardamenti in Siria e anche da quello di una chiesa cattolica a Gaza": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt parlando con i reporter.

"In entrambi i casi, il presidente ha chiamato rapidamente il primo ministro israeliano per porre rimedio alla situazione", ha aggiunto.

07:19
07:19
Il punto alle 7.00

La residenza del personale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Deir al Balah, nella striscia di Gaza, è stata attaccata tre volte oggi, ha dichiarato il direttore generale dell'agenzia sanitaria Tedros Adhanom Ghebreyesus in un post su X, affermando che anche il magazzino principale della residenza è stato attaccato. «I militari israeliani sono entrati nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi nel mezzo di un conflitto attivo», ha scritto. «Il personale maschile e i suoi familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco. Due membri del personale dell'OMS e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane detenuto. 32 membri del personale dell'Oms e i loro familiari sono stati evacuati presso l'ufficio dell'Oms non appena è stato possibile accedervi» E ha aggiunto: «L'Oms chiede l'immediato rilascio del personale arrestato e la protezione di tutto il suo personale.»