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Gaza tra crisi umanitaria, accuse di violazioni del cessate il fuoco e stallo sul piano di pace: emergenza neonati, aiuti riaperti dalla Giordania e macerie colossali - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:42
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Hamas: «Aperti a congelare il nostro arsenale per una tregua duratura»
DOHA, 11 DIC - Hamas è aperta all'idea di un "congelamento" o di uno "stoccaggio" del proprio armamento per "fornire garanzie contro qualsiasi escalation militare" che parta "da Gaza con l'occupazione israeliana": lo ha detto Khaled Mechaal, alto dirigente dell'organizzazione politico-militare palestinese, parlando ad Al Jazeera. "Per noi l'idea di un disarmo totale è inaccettabile", ha però puntualizzato. Mechaal ha aggiunto che Hamas apre anche alla presenza di una forza internazionale di mantenimento della pace lungo il confine della Striscia di Gaza con Israele, ma rifiuta che essa operi all'interno del territorio palestinese, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco sponsorizzato da Washington. "Ciò equivarrebbe a un'occupazione", ha sostenuto. (ANSA-AFP).
18:15
18:15
L'IDF ha sparato ancora contro le forze ONU in Libano
L'esercito israeliano avrebbe aperto il fuoco da un carro armato Merkava verso membri dell'Unifil che stavano pattugliando una zona della Linea blu in territorio libanese: è quanto reso noto dalla forza militare dell'Onu in un comunicato. L'episodio risale a ieri, ha aggiunto l'Unifil. «Nessuno è rimasto ferito», aggiunge la nota.
17:57
17:57
Cento palestinesi arrestati in un blitz di Israele in Cisgiordania
Sono «almeno 100» i palestinesi arrestati nel corso di vari raid dell'esercito israeliano in Cisgiordania. Lo riferisce al Jazeera citando l'ufficio dei prigionieri palestinesi a Ramallah.
In particolare, i blitz sono stati compiuti a Nablus - dove sono state arrestate 30 persone - Hebron e Jenin. Tra le persone fermate dall'Idf ci sono numerosi ex prigionieri rilasciati nelle scorse settimane.
11:48
11:48
Con tempesta Byron attese inondazioni e grandine a Gaza
La tempesta Byron si abbatte su Gaza e la Striscia si prepara ad affrontare l'ennesimo dramma: sono previste inondazioni improvvise, forti venti e grandine in tutta la regione a partire da oggi fino a venerdì sera, secondo il Dipartimento meteorologico palestinese, in un'area dove sono centinaia di migliaia le persone sfollate nelle tende.
AlJazeera analizza la situazione evidenziando che la maggior parte delle reti fognarie comunali di Gaza è stata distrutta o gravemente danneggiata, quindi è molto probabile che l'acqua delle inondazioni della tempesta Byron si mescoli con le acque reflue grezze, aumentando significativamente la diffusione di malattie come la dissenteria e il colera.
Con la raccolta della spazzatura in gran parte interrotta, enormi cumuli di rifiuti solidi si sono accumulati in tutta l'enclave assediata, il che significa che le forti piogge potrebbero mobilitare rifiuti medici, plastica, resti animali e detriti nelle aree in cui si sono rifugiati i palestinesi sfollati.
Anche le falde acquifere sfruttate dai residenti potrebbero essere contaminate, mentre le inondazioni superficiali potrebbero ristagnare in alcune aree invece di regredire, poiché le stazioni di drenaggio e pompaggio delle acque piovane sono fuori uso.
Il sistema sanitario di Gaza è già collassato sotto il peso di due anni di guerra, quindi le cliniche e gli ospedali rimanenti saranno mal equipaggiati per curare l'elevato numero di malattie e infezioni causate dalla mancanza di acqua pulita.
06:21
06:21
Il punto alle 06:00
Secondo Reporter senza frontiere, tra dicembre 2024 e dicembre 2025 67 giornalisti sono stati uccisi nel mondo, quasi la metà nella Striscia di Gaza. L’associazione denuncia pratiche «criminali» da parte delle forze armate coinvolte nel conflitto.
Sul piano politico, Hamas avverte che la fase 2 del piano di pace USA non potrà iniziare finché Israele «continuerà a violare l’accordo» di cessate il fuoco, citando la mancata riapertura del valico di Rafah e l’insufficiente ingresso di aiuti. Il movimento deve inoltre ancora restituire il corpo dell’ultimo ostaggio deceduto, previsto dall’intesa.
Il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite stima che la guerra abbia prodotto 68 milioni di tonnellate di detriti, pari all’81% degli edifici distrutti o danneggiati. La presenza di ordigni inesplosi e resti umani rende impossibile avviare demolizioni e rimozioni senza l’ingresso di macchinari pesanti, tuttora subordinato alle decisioni israeliane.
Sul fronte degli aiuti, Israele ha annunciato la riapertura del valico di Allenby con la Giordania dopo oltre due mesi di chiusura, in seguito all’adeguamento delle misure di sicurezza per autisti e carichi.
Il Governo di Gaza accusa inoltre Israele di 738 violazioni del cessate il fuoco, con 377 morti e quasi 1000 feriti dall’inizio della tregua, dati ripresi da Al-Jazeera.
Infine, l’UNICEF segnala un peggioramento della crisi sanitaria: la malnutrizione delle donne incinte e in allattamento ha portato a un aumento triplo dei neonati sottopeso, fino a 460 casi al mese prima del cessate il fuoco. L’agenzia parla di «effetto domino devastante» e riferisce che almeno 165 bambini sono morti per cause legate alla malnutrizione dall’inizio della guerra.
