Kim, la Corea del Nord avrà l'arma nucleare più potente

Una ragazzina e suo padre, lei con un cappottino nero col collo di pelliccia e lui con un impermeabile di pelle, fianco a fianco, a braccetto, gli sguardi affettuosi.
Una foto di famiglia che potrebbe essere consueta, se non fosse che a fare da corona ci sono centinaia di militari, di funzionari di partito, di scienziati e il gigantesco missile balistico intercontinentale Hwasong-17.
Lui è il leader nordcoreano Kim Jong-un, lei è la figlia Ju-ae, apparsa per la seconda volta in una settimana dopo che nessuno, dalla sua nascita nel 2013, l'aveva mai vista in pubblico. L'occasione è la cerimonia celebrativa della gigantesca nuova arma, soprannominata dagli analisti militari il «missile mostruoso» a causa delle 200 tonnellate di peso e della gittata di 15.000 chilometri, occasione per lanciare un ennesimo messaggio di sfida.
Pyongyang intende avere «la forza strategica più potente del mondo» e l'Hwasong-17 è «l'arma strategica più forte del mondo» che costituisce «un magnifico balzo in avanti nello sviluppo della tecnologia per montare testate nucleari sui missili balistici», ha affermato entusiasta il leader.
Per il lavoro sull'Hwasong-17, testato il 18 novembre e in grado di raggiungere gli Stati Uniti, Kim ha distribuito premi e onorificenze ad oltre 100 tra scienziati e funzionari che hanno dimostrato al mondo «l'obiettivo di Pyongyang di costruire l'esercito più forte del mondo», ha spiegato ancora il leader - citato dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna - riaffermando la sua idea di politica: costruire la forza nucleare per proteggere la dignità e la sovranità dello Stato e del popolo «è la più grande e importante causa rivoluzionaria, e il suo obiettivo finale è quello di possedere la forza strategica più potente del mondo, la forza assoluta senza precedenti nel secolo».
Il quotidiano ufficiale Rodong Simun ha pubblicato una decina di foto dell'evento sottolineando che Kim era accompagnato dalla «sua amata figlia». E se la prima apparizione della piccola aveva suscitato una sorpresa tale da far passare quasi in secondo piano il test del supermissile dalla base di Sunan, questa seconda ha alimentato ulteriormente ipotesi e speculazioni sulle ragioni che stanno dietro alla scelta di portare una ragazzina di meno di dieci anni in contesti apparentemente fuori luogo.
Forse, azzardano gli analisti, è tutt'altro che un caso, anche se non sono chiare le ragioni per le quali sarebbe lei la prescelta visto che, a quanto si sa, Kim dovrebbe avere altri due figli nati nel 2010 e nel 2017.
Secondo Ankit Panda, del think tank Carnegie Endowment for International Peace, l'immagine di Ju-ae accanto a suo padre e agli esperti coinvolti nel lancio dell'Hwasong-17 «sosterrebbe l'idea che questo sia l'inizio del suo posizionamento come potenziale successore» alla guida del Paese, anche perché «entrambe le sue prime apparizioni pubbliche sono state nel contesto di armi nucleari strategiche, i gioielli della corona delle capacità di difesa nazionale della Corea del Nord. Difficile sia una coincidenza».