Conflitti

Kosovo: sempre alta la tensione al Nord

La situazione sul terreno è monitorata costantemente oltre che dalla polizia del Kosovo anche da pattuglie di Kfor e Eulex - la Forza Nato e la missione civile europea per polizia giustizia e stato di diritto
©ANDREJ CUKIC
Ats
13.12.2022 10:59

È trascorsa sostanzialmente tranquilla e senza eccessi, ma sempre in una situazione di alta tensione interetnica la notte nel Nord del Kosovo, dove prosegue la protesta della popolazione serba locale con blocchi stradali e barricate.

Protesta avviata dopo l'arresto tre giorni fa di un ex agente serbo della polizia kosovara accusato di coinvolgimento in azioni terroristiche, assalto agli uffici elettorali locali nel Nord e attacchi a funzionari di polizia. La protesta tuttavia si allarga all'insieme della politica della dirigenza di Pristina ritenuta ostile e discriminatoria nei confronti della popolazione serba.

Ieri Dejan Pantic, questo il nome dell'ex poliziotto, è stato condannato a trenta giorni di carcere, con il suo avvocato che ha annunciato ricorso. Le scuole nel Nord del Kosovo, che operano nell'ambito del sistema di istruzione della Serbia, sono chiuse da ieri mentre restano inattivi i due principali valichi di Jarinje e Brnjak, alla frontiera con la Serbia. Fortemente condizionati i collegamenti stradali a causa del persistere dei blocchi lungo le principali vie di comunicazione per mezzo di veicoli, camion, autobus, ruspe e altro materiale pesante.

La situazione sul terreno è monitorata costantemente oltre che dalla polizia del Kosovo anche da pattuglie di Kfor e Eulex - la Forza Nato e la missione civile europea per polizia giustizia e stato di diritto. Da Ue e Usa si moltiplicano gli appelli a entrambe le parti - manifestanti serbi e polizia kosovari -alla calma e alla moderazione, con l'invito pressante a evitare ogni azione e comportamento suscettibile di esasperare ulteriormente le tensioni con conseguenze imprevedibili.

Da ieri è nella regione l'inviato Usa per i Balcani occidentali Gabriel Escobar, che dopo colloqui avuti a Pristina dovrebbe trasferirsi oggi a Belgrado. E su indicazione del capo della diplomazia europea Josep Borrel, domani, alla vigilia del vertice del Consiglio europeo,sarà in Serbia e Kosovo Miroslav Lajcak, l'inviato speciale Ue per la regione. Della crisi del Kosovo si parlerà con tutta probabilità oggi anche alla riunione di Bruxelles fra i ministri per gli affari europei dell'Unione.