La Bulgaria espelle il rappresentante a Sofia della Chiesa ortodossa russa

La Bulgaria ha espulso oggi il rappresentante a Sofia della Chiesa ortodossa russa, l'archimandrita Vasijan Zmejev, e altri due preti ortodossi, accusati di servire gli interessi di Mosca e di rappresentare per questo una «minaccia alla sicurezza nazionale».
Le autorità - riferiscono i media regionali - hanno imposto loro il divieto di ingresso in Bulgaria per una durata di cinque anni.
Una dura condanna per l'espulsione dei tre religiosi ortodossi è giunta dall'ambasciata russa a Sofia. «Si tratta di un fatto senza precedenti», ha detto l'ambasciatrice Eleonora Mitrofanova.
La reazione di Mosca
«La Chiesa è separata dallo stato, e non si capisce come dei preti possano minacciare la sicurezza nazionale. Molti fedeli vanno alla chiesa russa a Sofia. Hanno semplicemente sputato in faccia alla nostra Chiesa», ha aggiunto la diplomatica secondo cui è evidente la volontà della dirigenza bulgara di distruggere non solo i rapporti politici, sociali e culturali tra i due Paesi ma anche quelli tra le Chiese ortodosse sorelle di Russia e Bulgaria, ponendo i popoli russo e bulgaro l'uno contro l'altro.