La campagna di disinformazione che glorifica il leader militare del Burkina Faso

Dopo aver preso il potere in Burkina Faso nel 2022 con un colpo di Stato, Ibrahim Traoré ha adottato una linea politica per indebolire i rapporti economici con l’ex potenza coloniale francese. Incarnando il sentimento antioccidentale che pervade il continente africano dopo secoli di sfruttamento da parte dei Paesi europei, il presidente burkinabé è diventato molto popolare sui social network anche al di fuori del Burkina Faso, nonostante i massacri di civili da parte dell’esercito, la sparizione di giornalisti e la continua repressione del dissenso e dei media.
Nell’ultimo periodo si sono diffusi molti video e immagini creati con l’intelligenza artificiale che dipingono in maniera elogiativa Traoré e il suo Paese, diffondendo contemporaneamente una visione negativa dell’Occidente. Una dinamica che allinea con il progressivo avvicinamento politico del Burkina Faso alla Russia, che sta allargando la sua sfera di influenza in Africa avvalendosi di tattiche di disinformazione che prendono piede anche grazie al sentimento anti-occidentale – in particolare anti-statunitense – già diffuso nel continente.
L’arresto di una spia francese
A fine maggio 2025 è circolato su Facebook e X un post secondo cui il presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, avrebbe smascherato e fatto arrestare Claire Dubois, una presunta spia francese alla guida dell’ONG Hope Forward. Secondo il post, l’organizzazione, che si presentava come umanitaria, sarebbe in realtà stata un’agenzia di spionaggio finanziata dal governo francese, con lo scopo di raccogliere informazioni strategiche e organizzare atti di sabotaggio contro il governo burkinabè. La notizia è stata accompagnata da una presunta foto della donna arrestata accanto a un soldato.
In realtà, si tratta di una notizia del tutto falsa. Non esistono riscontri in fonti giornalistiche affidabili, e la storia è stata lanciata dal canale YouTube “Ibrahim Traore Stories”, che dice di pubblicare racconti di fantasia ispirati al presidente. Nella stessa descrizione del video in questione è presente un disclaimer per avvertire che la storia raccontata è infondata e «destinata esclusivamente a scopo di intrattenimento. Non si basa su eventi, persone o situazioni reali». Anche la foto non è vera: è stata generata con l’intelligenza artificiale, come si può notare dalle incongruenze visibili nella mano della donna ripresa.
La lettera di Traoré a Papa Leone XIV
Sempre a maggio, si è diffusa su Facebook una presunta lettera di Traoré a Papa Leone XIV in cui chiedeva un papato più attento all’Africa.
Anche in questo caso la notizia è del tutto inventata. Non esistono riscontri che confermino l'invio di tale missiva, né dal Vaticano, né da Traoré, né dalla presidenza burkinabè. L’unico messaggio noto del presidente burkinabé al Pontefice, in realtà, risale al 9 maggio 2025, quando Traoré si è congratulato ufficialmente con Papa Leone XIV, augurandogli un pontificato all’insegna del dialogo, della giustizia sociale e della pace.
Precisiamo anche che, oltre alla falsa lettera, circola anche un video che sembrerebbe mostrare Traoré pronunciare le parole della falsa missiva. Si tratta di un deepfake che è stato creato a partire da un filmato di agosto 2024 in cui il leader africano si era rivolto in francese ai giovani burkinabè e africani in vista della Giornata internazionale della gioventù.
La risposta del Pontefice
I giorni seguenti, è circolato su Facebook un post che affermava che Papa Leone XIV avrebbe risposto alla lettera (falsa, ricordiamo), del presidente del Burkina Faso. Nel post era presente anche il link a un video YouTube di 36 minuti con il fermo immagine di Papa Leone XIV e una voce a lui attribuita che dice, in inglese, di aver letto più volta la lettera del presidente Traoré, e che «ogni lettura è stata più profonda della precedente, perché nella tua voce ho sentito non solo la rabbia di un presidente, ma il giusto grido di un continente a lungo ferito dalla doppia lama dell’abbandono e dello sfruttamento».
Tuttavia, si tratta di un videomessaggio alterato e la notizia è infondata. Non esistono riscontri ufficiali di una presunta risposta del pontefice, né il Vaticano né media affidabili ne hanno mai dato notizia. Il video diffuso è stato digitalmente alterato, utilizzando immagini e audio manipolati di un’udienza reale del Papa con i giornalisti del 12 maggio scorso, come spiegato da Vatican News.