Dopo la ribellione

La CIA sfrutta i dissensi: «Buon momento per reclutare spie in Russia»

Il direttore William Burns, già ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, ha spiegato la strategia ideata per sfruttare il momento di instabilità
©MAXIM SHIPENKOV
Red. Online
02.07.2023 13:09

Sbatti le palpebre e te lo perdi. Un lampo: è così che si può descrivere il sollevamento di Prigozhin e del suo gruppo Wagner. La scorsa settimana, nel giro di poche ore, i ribelli hanno lasciato il fronte ucraino e sono arrivati a qualche centinaio di chilometri da Mosca con l'obiettivo di rivoluzionare i vertici militari. Aria di guerra civile? Non proprio. Ventiquattro ore dopo, i combattenti di Prigozhin stavano già tornando in Ucraina. Mentre ancora si specula sulle vere ragioni del frettoloso dietrofront, su una cosa gli analisti concordano: questa effimera insurrezione non ha per nulla giovato alla reputazione di Putin in patria. L'esercito regolare che non fa nulla per fermare il gruppo Wagner. La popolazione di Rostov-sul-Don che accoglie i sanguinari combattenti come fossero liberatori. La Russia non sembra più così unita. E questo lampo di ribellione potrebbe anticipare non solo un tuono, ma una vera e propria tempesta sul Cremlino. 

La CIA, ha rivelato nelle scorse ore il direttore William Burns, è decisa ad approfittare di questa instabilità. «Il tentativo di ammutinamento da parte del leader dei mercenari Yevgeny Prigozhin ha evidenziato l'effetto corrosivo dell'invasione russa: è come il caos che ha preceduto la rivoluzione del 1917», ha affermato Burns in un discorso alla Ditchley Foundation in Inghilterra. Il malcontento per la guerra in Ucraina, ha affermato il capo del servizio d'intelligence statunitense, ha creato «un'opportunità unica in questa generazione» per il reclutamento di spie russe. «La disaffezione nei confronti della guerra continuerà a rodere la leadership russa, sotto il peso costante della propaganda di Stato e della repressione praticata. Questa disaffezione crea un'opportunità unica per noi della CIA. Non lasceremo che vada sprecata», ha detto Burns.

Il direttore della CIA ha sottolineato come il servizio di intelligence sia impegnato da tempo nella sensibilizzazione su Telegram, mostrando ai russi come contattare la CIA in modo sicuro sul dark web. Un'iniziativa, questa, che secondo Burns avrebbe portato risultati: «2,5 milioni di visualizzazioni nella sua prima settimana».

La missione a Kiev

Già ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Burns è stato paragonato da John Kerry a George Kennan e Chip Bohlen, due leggendari diplomatici americani ai tempi della Guerra Fredda. Nelle scorse ore, il Washington Post ha fatto sapere che il leader della CIA si sarebbe mosso nelle ore immediatamente seguenti la ribellione di Prigozhin. Poco dopo la sfida lanciata dal capo della Wagner, Burns avrebbe sentito la sua controparte russa Sergei Naryshkin, il capo dei servizi di intelligence esterni di Mosca, per rassicurare e ribadire che gli Stati Uniti non erano coinvolti nel tentativo di putsch. Ma Burns si è mosso anche a Kiev: agli inizi di giugno, sottolinea il WP, era nella capitale ucraina per un serie di incontri, incluso quello con il presidente Volodymyr Zelensky, durante i quali è stato informato «dell'ambiziosa strategia» dell'Ucraina per «riconquistare i territori occupati e aprire negoziati per il cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell'anno».

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