Il dato

La Cina e la Russia sono sempre più vicine, come mai?

Secondo un sondaggio di Gallup l'indice di gradimento della leadership cinese fra i cittadini russi ha raggiunto un massimo storico quest'anno, toccando il 71% – Il tutto mentre l'approvazione per l'amministrazione statunitense è crollata al 6%
© SERGEI SAVOSTYANOV /SPUTNIK / KR
Red. Online
07.12.2023 15:15

Non è una novità. I dati, però, confermano le parole dei rispettivi leader: l'amicizia fra Cina e Russia non solo è senza confini, sebbene a recitare la parte del leone sia Pechino, ma è sempre più stretta. Una questione di scenari, tendenze e opportunità, verrebbe da dire. L'isolamento dell'Occidente, infatti, ha spinto le due superpotenze a intensificare rapporti e scambi. Il fatto che i rapporti fra il Dragone e gli Stati Uniti siano tormentati, mentre quelli fra Mosca e Washington letteralmente ai minimi termini a causa della guerra in Ucraina, non fa che alimentare tutto ciò.  

Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Gallup, infatti, l'approvazione – in termini percentuali – della leadership cinese da parte della popolazione russa ha raggiunto il massimo storico: 71%. Allo stesso tempo, le opinioni dei russi sugli Stati Uniti sono scese a livelli che non si vedevano da oltre un decennio. A precisa domanda, «approvi o disapprovi la performance della leadership statunitense?», soltanto un misero 6% ha risposto positivamente. Segno che l'America, oggi più che mai, è visto e interpretato come il nemico principale. 

I sentimenti positivi dei russi nei confronti della Cina, invece, sono in aumento. Anzi, in netto aumento. Logico, verrebbe da dire, considerando le continue sanzioni imposte dai Paesi occidentali a Mosca. I dati raccolti da Gallup mostrano che l'incide di gradimento nei confronti di Pechino, da parte dei cittadini russi comuni, è in crescita da anni oramai. Per la precisione, da quando il Cremlino ha annesso illegalmente il territorio della Crimea, nel 2014, appartenente all'Ucraina

Geograficamente parlando, l'approvazione per la Cina è più alta nell'Estremo Oriente russo e più bassa, generalmente, a San Pietroburgo, dove è anche più diffusa l'opposizione al Cremlino. Già ai tempi in cui la città si chiamava Leningrado, d'altronde, la sottocultura filo-occidentale della città aveva saputo rispondere in maniera anche fantasiosa al dominio, sociale e culturale, dell'allora Unione Sovietica. Come? Attraverso la musica rock e, ad esempio, i blue jeans. L'approvazione dei russi nei confronti degli americani, dicevamo, nel frattempo è crollata più o meno ovunque. 

Secondo i ricercatori, l'appoggio di cui gode la Cina in Russia è legato a doppio filo al commercio di energia. Pechino, giova ricordarlo, è una delle principali destinazioni per le esportazioni russe nel settore energetico. Un aspetto, questo, divenuto ancora più cruciale dopo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca e le conseguenti, citate sanzioni. Che hanno colpito gas, petrolio e carbone. La Russia fornisce alla Cina circa due milioni di barili di petrolio al giorno, pari a più di un terzo delle sue esportazioni totali di greggio. La Russia esporta anche gas naturale a Pechino attraverso un gasdotto di 2.500 miglia che collega la Siberia orientale alla Cina nord-orientale e, ancora, intende costruire un secondo gasdotto verso la Cina attraverso la Mongolia.

Anche i leader dei rispettivi Paesi, Vladimir Putin e Xi Jinping, hanno approfondito la loro conoscenza negli anni. Lo scorso ottobre, Xi ha sottolineato che i due si sono incontrati ben quarantadue volte negli ultimi dieci anni. Sviluppando, di riflesso, un «buon rapporto di lavoro e una profonda amicizia». Il presidente cinese aveva pure aggiunto che Cina e Russia avrebbero lavorato insieme per un mondo più equo e giusto. La forza del legame è data altresì dal volume degli scambi commerciali: nel 2022, hanno raggiunto la cifra record di 190 miliardi di dollari.