Tensioni

La Cina proporrà agli USA il riavvio dell'accordo commerciale del 2020

Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine al dossier, secondo cui altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale
© Dmitri Lovetsky
Ats
03.02.2025 11:50

La proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall'amministrazione USA di Donald Trump si concentrerà sul ripristino della 'fase uno' dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca.

Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine al dossier, secondo cui altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.

In aggiunta, Pechino potrebbe anche pianificare di trattare TikTok in gran parte come «questione commerciale», aprendo in questo caso all'ipotesi di accordo tra gli investitori americani interessati e il proprietario cinese della popolare app di video ByteDance. Trump ha di recente affermato di essere in trattative con più soggetti per l'acquisto di TikTok, tra cui Microsoft.

Sabato il tycoon ha imposto i dazi del 25% sulle importazioni messicane e sulla maggior parte di quelle canadesi, nonché del 10% aggiuntivo sui beni provenienti dalla Cina motivandoli per il fentanyl, l'oppioide sintetico che è una piaga sociale negli Usa responsabile di 100mila morti all'anno, e per l'immigrazione illegale.

La Cina, di riflesso, ha denunciato la mossa di Trump e ha respinto le accuse sul fentanyl, derubricato a «problema degli Stati Uniti», ma ha lasciato la porta aperta al dialogo con Washington che potrebbero evitare una dura guerra commerciale.

Al contrario, il Canada, alleato di lunga data degli Stati Uniti, ha imposto tariffe di ritorsione del 25% su circa 105 miliardi di dollari di beni statunitensi.

L'accordo commerciale di 'fase 1' che Trump ha firmato con Pechino nel 2020 ha posto fine al feroce scontro tariffario durato quasi due anni: richiedeva alla Cina di aumentare gli acquisti di beni americani per 200 miliardi di dollari in due anni, ma Pechino ha mancato il target ufficialmente a causa dello scoppio della pandemia del Covid-19. A gennaio Trump ha disposto di valutare la risposta della Cina nell'ambito dell'accordo del 2020.