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La Commissione Europea contro la nuova app di TikTok

Il programma «Task and Reward», che consente agli utenti di guadagnare buoni tramite alcune azioni, violerebbe il Digital Services Act – Si tratta di un altro scossone dato alla piattaforma cinese
Red. Online
23.04.2024 13:00

Una nuova indagine. Contro TikTok, sì. Il popolare (e discusso) social cinese. È stata aperta ieri, lunedì, dalla Commissione Europea. Il motivo? Possibili e presunte violazioni del Digital Services Act (DSA). Ovvero, la legge europea entrata in vigore lo scorso agosto e incentrata sulla sicurezza e sulla trasparenza delle piattaforme digitali. TikTok, nello specifico, sarebbe andato contro i principi cardine del DSA introducendo, per ora soltanto in Francia e in Spagna, una nuova app senza aver chiarito i rischi potenziali. Una procedura obbligatoria per chi vanta oltre 45 milioni di utenti attivi all'interno dell'Unione Europea.

Ma quale sarebbe questa nuova app? Semplice: TikTok Lite. Simile, se non uguale, a TikTok ma con una funzionalità in più, che consente agli utenti di vincere dei buoni compiendo determinate azioni. La piattaforma cinese, ora, è chiamata a produrre la documentazione richiesta entro questa settimana. In caso contrario, la Commissione potrebbe sospendere questa funzionalità fino alla conclusione delle indagini. La funzionalità di cui tutti, in queste ore, stanno parlando è il cosiddetto Task and Reward Program. In sostanza, gli utenti possono guadagnare punti grazie ad alcune azioni richieste dalla stessa piattaforma: guardare video, mettere like, seguire utenti e invitare altre persone a unirsi a TikTok. I punti, o coins, in seguito possono essere scambiati con buoni Amazon o carte regalo di PayPal o, in alternativa, essere donati ad altri utenti.

E qui, beh, sorge un problema, dato che agli occhi della Commissione Europea questa funzionalità potrebbe comportare «rischi di gravi danni per la salute mentale degli utenti». La scorsa settimana, la Commissione aveva avvertito TikTok dell'apertura, imminente, di un'indagine. Chiedendo la documentazione sui rischi potenziali. O, meglio, auspicando che TikTok fornisse la prova che il programma non creasse dipendenza e che, ancora, la piattaforma avesse adottato le necessarie misure per proteggere i minori. Il social cinese, tuttavia, non ha rispettato l'ultimatum del 18 aprile. Costringendo così la Commissione ad avviare un'indagine.

Secondo TikTok, per usufruire della nuova funzionalità è necessario provare la propria età attraverso un selfie e la scansione della propria carta di identità. Non solo, non è possibile guardare più di 60-85 minuti di contenuti video al giorno in cambio di coins. Con un guadagno, spiega il Post, minimo: appena 36 centesimi. Spiegazioni, queste, che appunto non hanno convinto la Commissione. Thierry Breton, il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha dichiarato che esiste un forte sospetto che, citiamo, «TikTok Lite possa essere tossico e creare dipendenza come le sigarette light».

Non è la prima volta, dicevamo, che Unione Europea e TikTok vengono – metaforicamente – alle mani. La piattaforma cinese, da febbraio 2024, è oggetto di un'altra indagine della Commissione Europea. Diversa ma allo stesso tempo simile, visto che l'indagine dovrà stabilire se TikTok ha adottato le giuste misure per ridurre la possibilità che i suoi algoritmi creino dipendenza. Non solo, dovrà chiarire se è il sistema di verifica dell'età funziona e se i dati degli utenti minorenni sono tutelati. Su TikTok, per la cronaca, è necessario avere 13 anni per creare un account mentre tutti gli account di persone minorenni hanno un limite di 60 minuti di visualizzazione al giorno. Ma questi paletti, secondo la Commissione, sarebbero facilmente aggirabili. Mentre sui contenuti pubblicati non vi sarebbe alcun controllo da parte della piattaforma.

TikTok, detto del primo avvertimento e dell'apertura dell'indagine, avrà tempo fino a domani per fornire alla Commissione delle prove convincenti in merito al citato programma Task and Reward. Altrimenti, appunto, la Commissione potrebbe sospendere il programma nell'UE «in attesa della valutazione della sua sicurezza». Anche gli Stati Uniti, a maggior ragione dopo l'approvazione della Camera di un disegno di legge che dà nove mesi di tempo a ByteDance, la società madre, per vendere la parte americana della piattaforma a una società non cinese, hanno messo sotto pressione TikTok. La crescente popolarità del social e il sospetto che, dietro, vi siano stretti legami con il potere in Cina hanno indotto molti governi, fra cui Canada e Stati Uniti, a vietare l'uso dell'app sui telefoni dei propri funzionari. Lo stesso dicasi per l'Unione Europea.

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