Coronavirus

La COVID danneggia soprattutto il cervello

Secondo uno studio, una volta risolta la fase acuta, gli «strascichi» dell’infezione sono principalmente neurologici e lasciano disturbi di memoria, concentrazione, del sonno e dell’umore
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Ats
20.11.2021 16:36

L’infezione da COVID-19 lascia danni soprattutto al cervello e può danneggiarne alcune aree. Proprio il cervello sarebbe infatti tra i «bersagli» principali del virus Sars-Cov-2. Se nella prima fase della malattia e durante un eventuale ricovero i sintomi da COVID-19 sono soprattutto respiratori e metabolici, una volta risolta la fase acuta gli «strascichi» sono invece principalmente neurologici. Lo dimostrano i dati dello studio COVID Next dell’Università di Brescia e dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, pubblicati sulla rivista Neurological Sciences e discussi durante il primo Webinar del web forum internazionale *Pills of Psychiatry and Neurology 2021* organizzato dall’Università di Brescia e dalla Fondazione Internazionale Menarini. Questi dati si aggiungono alle numerose ricerche che hanno osservato come la sindrome neurologica post-COVID possa riguardare fino al 70% dei pazienti che hanno avuto sintomi medio-gravi, lasciando disturbi di memoria, concentrazione, del sonno e dell’umore. Le difficoltà neurologiche post-COVID potrebbero dipendere in parte anche da alterazioni della morfologia cerebrale, come effetto diretto del virus sui pazienti contagiati che, spesso, sono andati incontro a una riduzione volumetrica in aree chiave del cervello.

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