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La CPI respinge il ricorso della Mongolia dopo il mancato arresto di Putin

Il leader russo si trovava in Mongolia all'inizio di settembre nonostante un mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla corte dell'Aja
Ats
29.11.2024 20:25

La Corte penale internazionale ha respinto oggi la richiesta della Mongolia di presentare ricorso contro una decisione presa dalla stessa Cpi nei confronti di Ulan Bator che aveva violato i propri obblighi non arrestando il presidente russo Vladimir Putin durante una visita nel Paese asiatico.

Il leader russo si trovava in Mongolia all'inizio di settembre nonostante un mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla corte dell'Aja, per la presunta deportazione illegale di bambini ucraini dopo che le sue truppe avevano invaso il Paese nel 2022. A seguito di ciò a fine ottobre la Cpi ha accusato la Mongolia, uno stato membro, di non aver arrestato Putin precisando che la questione sarebbe stata deferita al suo organo di controllo, l'Assemblea degli Stati membri (Asp), per decisioni in merito.

Lo Statuto di Roma, il trattato fondativo della corte firmato da tutti gli Stati membri, obbliga infatti i Paesi ad arrestare i sospettati ricercati. Pochi giorni dopo, la Mongolia ha avviato la procedura per presentare ricorso contro la decisione, ma oggi la corte ha respinto le richieste della Mongolia.