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«La decisione è stata presa: Israele occuperà Gaza»

Lo riferisce un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu a Channel 12 - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La decisione è stata presa: Israele occuperà Gaza»
Red. Online
04.08.2025 06:13
22:50
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Annullata la visita negli USA del Capo di stato maggiore israeliano

Il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha annullato i piani per un breve viaggio negli Stati Uniti. Lo riferisce una fonte militare ai media israeliani. La fonte afferma che il viaggio era condizionato al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e, poiché ciò non è avvenuto, il viaggio è stato sospeso.

Zamir avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di passaggio di consegne del capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, nonché incontrare funzionari statunitensi al Pentagono e leader di gruppi ebraici. Poiché non c'è un cessate il fuoco, «e a causa della difficile situazione della questione degli ostaggi e della grande responsabilità sulle sue spalle, ha deciso di annullare il suo viaggio», aggiunge la fonte.

21:18
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«Netanyahu ha deciso, occuperà Gaza con l'ok di Trump»

All'ora del telegiornale, le otto di sera in Israele, il notiziario più seguito del Paese annuncia che una 'fonte importante' dell'ufficio del premier ha rivelato: «La decisione è stata presa. Occuperemo la Striscia di Gaza. Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, i rapiti moriranno di fame, la Striscia resterà sotto il controllo dei terroristi. Ci saranno operazioni anche nelle aree dove si trovano ostaggi».

Nulla di ufficiale per il momento, ma la fuga di notizie evidentemente è stata approvata ai più alti livelli. Ynet aggiunge che Benyamin Netanyahu ha avuto il via libera da Donald Trump per lanciare «un'operazione contro Hamas».

Dopo la visita dell'inviato speciale Steve Witkoff nel fine settimana, «Washington e Gerusalemme hanno convenuto che l'organizzazione terroristica non vuole un accordo». Dura la risposta preventiva dell'entourage del premier alla posizione del capo di stato maggiore Eyal Zamir, che ha informato nei giorni scorsi il gabinetto delle difficoltà di un'operazione di conquista dell'enclave: «Ci vorrebbero anni», ha detto.

«Se al capo di stato maggiore non va bene, che si dimetta», ha fatto sapere la fonte del leak. Ai commentatori tuttavia non sfugge che l'ultimo atto di questa vicenda possa essere una tattica negoziale per aumentare la pressione su Hamas. Che da parte sua, dicono gli analisti, «non ha più nulla da perdere».

Ora il premier, che intanto ha sentito telefonicamente Vladimir Putin per la seconda volta in una settimana, dovrebbe portare una proposta formale al gabinetto di sicurezza, ordinando all'Idf di conquistare la Striscia, sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi, poiché appare chiaro dopo la stallo dei colloqui che dura da settimane e le ultime dichiarazioni rilasciate dal gruppo fondamentalista che i negoziati non portano da nessuna parte.

L'azione militare deve essere sembrata al governo israeliano quanto alla Casa Bianca l'unica opzione rimasta. Lo scontro tra i vertici politici e quelli militari su come procedere nella Striscia è uno scoglio per l'esecutivo: mentre i ministri dell'ultradestra messianica spingono per conquistare l'enclave e reinsediarsi come due secoli fa, quando a Gaza c'era una delle più prestigiose scuole talmudiche, Tsahal sa che sul terreno le cose vanno diversamente.

I soldati non affrontano audaci miliziani disposti a tutto, operazioni di guerriglia, esplosivi nascosti ovunque. Il nemico questa volta è addirittura più motivato di Israele: o il potere o il martirio. Non solo: i soldati israeliani combattono da quasi due anni, con l'intermezzo in Libano, arrivando fino a 10-12 richiami consecutivi. Per i generali la vittoria non è a un passo.

Netanyahu poi ha garantito agli Usa che consentirà il passaggio di aiuti umanitari in misura crescente per i civili. Mettere insieme operazioni militari e tir di prodotti alimentari non sarà impresa facile. Mentre cresce il tumulto in Israele dopo i video dei due ostaggi ventenni, Evyatar David e Rom Breslavski, ridotti pelle e ossa, «con metà del loro peso corporeo rispetto al momento del rapimento», hanno detto gli esperti.

Croce Rossa internazionale e Oms hanno lanciato un forte appello: «Siamo sconvolti dai filmati, gli ostaggi sono in condizioni degradanti. Chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato, evitate tutte le forme di esposizione che li umiliano», ha dichiarato la Cri. «Gli ostaggi devono avere accesso a cibo e cure mediche», ha aggiunto il direttore generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus. Il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar è partito per New York dove martedì l'Onu terrà una sessione speciale sui rapiti.

Il governo israeliano, intanto, ha votato all'unanimità il siluramento della procuratrice generale Gali Baharav-Miara dopo un lungo braccio di ferro con il primo ministro, anche legato al caso delle tangenti dal Qatar che ha coinvolto l'entourage di Bibi. Ma la decisione è stata immediatamente sospesa dalla Corte Suprema in attesa dell'iter dei ricorsi presentati dal partito di opposizione Yesh Atid e alcune Ong.

Decine di ex capi del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf - tanti di loro hanno fatto la storia di Israele - hanno chiesto in un video la fine della guerra mentre la Bbc rilancia una lettera che 600 ex funzionari israeliani della sicurezza hanno scritto a Trump chiedendo un sostegno per la «fine della guerra». L'amministrazione americana, intanto, ha annunciato che negherà gli aiuti federali per le catastrofi naturali agli stati e alle città Usa che - riporta la Reuters citando la Federal Emergency Management Agency - boicottano le aziende israeliane.

20:43
20:43
Trump negherà aiuti agli Stati USA che boicottano Israele

L'amministrazione di Donald Trump ha annunciato che negherà gli aiuti federali per le catastrofi naturali agli stati e alle città americane che boicottano le aziende israeliane.

Lo riporta la Reuters citando una nota della Federal Emergency Management Agency nella quale si sottolinea che per ottenere i fondi bisogna attenersi ai suoi «termini e condizioni». E nell'elenco di queste condizioni si legge che Stati e città devono certificare che non interromperanno «le relazioni commerciali specificamente con le aziende israeliane».

Le condizioni si applicano ad almeno 1,9 miliardi di dollari su cui gli Stati fanno affidamento per coprire le attrezzature di ricerca e soccorso, gli stipendi dei responsabili delle emergenze e i sistemi di alimentazione delle riserve, tra le altre spese.

Ad aprile era stato il dipartimento per la Sicurezza Interna, l'agenzia che supervisiona la Fema, la protezione civile americana, a dichiarare che il boicottaggio di Israele è vietato per gli stati e le città che ricevono i suoi fondi.

19:34
19:34
«Via libera di Trump a Netanyahu per un'operazione contro Hamas»

«Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato al primo ministro Benyamin Netanyahu il via libera per lanciare un'operazione militare contro Hamas. Israele e Washington concordano che Hamas non voglia un accordo». Lo riferisce Ynet. Nelle scorse settimane, come già mesi fa, l'organizzazione palestinese ha dato la propria disponibilità a un accordo per la liberazione di tutti gli ostaggi. Tra le condizioni, tuttavia, uno stop totale alla guerra, più volte respinto dal governo Netanyahu. 

19:14
19:14
«La decisione è stata presa: Israele occuperà Gaza»

«Occuperemo la Striscia di Gaza. La decisione è stata presa». Lo riferisce un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu a Channel 12. «Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas», ha detto.

17:33
17:33
Oltre 100 reporter firmano una petizione per l'ingresso della stampa a Gaza

Oltre 100 giornalisti, fotografi e corrispondenti di guerra hanno firmato una petizione che chiede "l'accesso immediato e senza supervisione della stampa straniera alla Striscia di Gaza". Lo riferisce Sky News Uk.

La petizione è firmata da noti giornalisti che lavorano per testate globali e fa parte dell'iniziativa Freedom To Report, lanciata dal pluripremiato fotografo Andre Liohn.

Tra i firmatari figurano l'inviata speciale di Sky News Alex Crawford, il presentatore Mehdi Hasan, Christiane Amanpour e Clarissa Ward, oltre al fotografo di guerra Don McCullin.

L'appello rinnova le richieste sia a Israele che ad Hamas affinché consentano ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza per documentare in modo indipendente la guerra, cosa che è stata loro impedita dall'inizio dell'ultimo conflitto nel 2023.

17:26
17:26
Raid dell'IDF contro operatori umanitari: 5 civili uccisi

Secondo fonti mediche, almeno cinque civili sono stati uccisi e altri sette feriti lunedì nell'attacco di un drone israeliano contro un gruppo di operatori umanitari presso la rotonda di Al-Tawam, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese dell'Anp Wafa.

Alcuni dei feriti sono in condizioni critiche. In un diverso raid, un'altra persona è rimasta uccisa nella zona centrale della Striscia di Gaza. Queste informazioni non possono essere verificate autonomamente, Israele impedisce l'ingresso nella Striscia ai giornalisti internazionali e israeliani.

16:10
16:10
Netanyahu parla con Putin: la seconda volta in pochi giorni

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin per la seconda volta nell'arco di una settimana. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.

15:17
15:17
Netanyahu: «Indicazioni all’esercito per raggiungere gli obiettivi di guerra»

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato all'inizio della riunione dell'esecutivo di oggi che in settimana convocherà il governo e saranno date indicazioni all'esercito su come raggiungere «gli obiettivi di guerra fissati».

«Dobbiamo continuare a essere uniti e a lottare insieme per raggiungerli», ha detto. Uno degli obiettivi di guerra di Israele riguarda il rilascio di tutti gli ostaggi, ancora in vita e deceduti.

14:49
14:49
Appello della Croce Rossa per il rilascio degli ostaggi a Gaza

La Croce Rossa internazionale ha dichiarato di essere «sconvolta» dai filmati pubblicati da Hamas, che mostrano gli ostaggi israeliani Evyatar David e Rom Breslavski in condizioni degradanti.

«Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi a Gaza. Devono essere evitate tutte le forme di esposizione pubblica che umiliano le persone private della libertà. Questa situazione deve finire».

Ore dopo, anche il direttore generale dell'Oms Ghebreyesus ha sostenuto l'appello: «Tutti gli ostaggi devono avere accesso a cibo e cure mediche, non devono essere umiliati», ha detto.

13:47
13:47
Uomo ucciso da un pacco di cibo lanciato dal cielo

I media di Gaza riferiscono che un uomo è stato ucciso da un pacco alimentare paracadutato sulla Striscia nell'ambito dei lanci aerei di aiuti a cui partecipano diversi Paesi, anche europei. L'uomo, un infermiere dell'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, è stato colpito alla testa.

09:32
09:32
Ex Idf e Mossad chiedono in un video la fine della guerra

Una ventina di ex alti funzionari della sicurezza israeliana hanno diffuso un video congiunto in cui chiedono di porre fine alla guerra a Gaza, sostenendo che Israele ha accumulato più perdite che vittorie e che i combattimenti si sono protratti per ragioni politiche piuttosto che per decisioni militari strategiche.

Tra i 19 capi di stato maggiore dell'Idf in pensione, capi dell'intelligence, direttori dello Shin Bet e del Mossad e commissari di polizia ci sono l'ex capo di stato maggiore e primo ministro Ehud Barak, gli ex capi di stato maggiore Moshe Ya'alon e Dan Halutz, e l'ex direttore dello Shin Bet Yoram Cohen. Nel video sostengono che i combattimenti a Gaza avrebbero potuto concludersi molto tempo fa e chiedono a Israele di porre fine alla guerra con un cessate il fuoco permanente e un accordo completo sugli ostaggi.

«Abbiamo il dovere di alzarci in piedi e dire ciò che dobbiamo dire», afferma l'ex direttore dello Shin Bet, Ami Ayalon. «Questa guerra è iniziata come una guerra giusta. Era una guerra difensiva. Ma una volta raggiunti tutti i suoi obiettivi militari, una volta ottenuta una brillante vittoria militare contro tutti i nostri nemici, questa guerra ha smesso di essere una guerra giusta. Sta portando lo Stato di Israele alla perdita della sua sicurezza e identità».

«Ci sono momenti che rappresentano una bandiera nera in cui bisogna restare fermi e dire: fin qui e non oltre», dichiara l'ex capo di stato maggiore Moshe Ya'alon. «In questo momento, abbiamo un governo che i fanatici messianici hanno trascinato in una certa direzione irrazionale». L'ex direttore dello Shin Bet Yoram Cohen aggiunge: «Sono una minoranza, ma il problema è che la minoranza controlla la politica».

08:41
08:41
Due palestinesi uccisi mentre aspettavano gli aiuti

Due palestinesi sono stati uccisi oggi e più di 20 sono rimasti feriti vicino a un sito di distribuzione di aiuti umanitari nel sud di Gaza: lo ha reso noto il servizio di ambulanze della Striscia, come riporta Al Jazeera. Una delle vittime era una donna.

Dall'alba di oggi, secondo fonti degli ospedali di Gaza, sei persone sono state uccise nella Striscia di Gaza in seguito agli attacchi israeliani.

06:22
06:22
Trump dribbla la domanda sul genocidio a Gaza

Donald Trump ha dribblato la domanda dei reporter se abbia visto prove di un genocidio a Gaza. «Succedono cose orribili... tra le peggiori che abbia mai visto. Ho visto molte cose brutte», ha aggiunto, citando il conflitto tra Thailandia e Cambogia «che abbiamo appena fermato» e l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

06:20
06:20
Trump: «Non vogliamo che la gente a Gaza faccia la fame»

«Non vogliamo che la gente a Gaza faccia la fame»: lo ha ribadito Donald Trump partendo dal suo resort a Bedminster per la Casa Bianca.

06:17
06:17
L’ONU convoca una sessione speciale sugli ostaggi di Hamas a Gaza

 Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una sessione speciale, martedì 5 agosto, per discutere dei 50 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza, su richiesta del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, secondo quanto dichiarato dal suo ufficio citato da Times of Israel.

I membri del Consiglio voteranno una risoluzione che chiede un cessate il fuoco e un accesso umanitario illimitato a Gaza. Sa'ar ha richiesto con forza la convocazione dell'incontro dopo la diffusione delle immagini di due ostaggi visibilmente emaciati. La riunione, tuttavia, non appare ancora nell'agenda online del Consiglio di sicurezza.

06:14
06:14
Il punto alle 06.00

Un video diffuso dalla Jihad islamica mostra l’ostaggio israeliano Rom Braslavski, 22 anni, in gravi condizioni, senza cibo né acqua, “sull’orlo della morte”. Le immagini, insieme a quelle di un altro prigioniero diffuse da Hamas, hanno suscitato indignazione internazionale: il cancelliere tedesco Merz ha chiesto che Hamas sia esclusa dal futuro politico di Gaza, mentre Netanyahu accusa il gruppo di affamare gli ostaggi “come i nazisti” e ribadisce la volontà di eliminarlo.

Hamas si dice pronta a far arrivare cibo e medicine ai prigionieri solo in cambio dell’apertura stabile dei corridoi umanitari e della sospensione delle operazioni militari. Intanto, fonti palestinesi parlano di oltre 70 morti dall’alba, di cui molti in coda per ricevere aiuti, e di sei vittime per malnutrizione nelle ultime 24 ore.

Sul piano diplomatico, tensioni tra Atene e l’ambasciata israeliana per graffiti antisemiti; a Gerusalemme il ministro Katz promette di rafforzare la sovranità israeliana sul Monte del Tempio. Hamas ribadisce che non deporrà le armi finché non nascerà uno Stato palestinese sovrano.