Francia

La figlia di Bayrou sulle violenze subite da adolescente: «Non dissi niente a mio padre»

In un'intervista a Paris-Match e in un libro in uscita domani, la figlia del premier, Hélène Perlant, ormai ultracinquantenne, ha rivelato di essere stata vittima, all'età di 14 anni, di violenze durante un campus estivo organizzato dalla stessa congregazione religiosa a cui appartiene Notre-Dame de Bétharram, l'istituto cattolico già al centro di simili scandali
©CHRISTOPHE PETIT TESSON
Ats
23.04.2025 13:13

Il premier francese, François Bayrou, si è detto «sconvolto» dalle ultime rivelazioni della figlia, vittima di violenze durante l'adolescenza. In un'intervista a Paris-Match e in un libro in uscita domani, la figlia del premier, Hélène Perlant, ormai ultracinquantenne, ha rivelato di essere stata vittima, all'età di 14 anni, di violenze durante un campus estivo organizzato dalla stessa congregazione religiosa a cui appartiene Notre-Dame de Bétharram, l'istituto cattolico già al centro di simili scandali. Secondo fonti vicine al premier citate da Le Parisien, Bayrou, si è detto «sconvolto» dalla testimonianza della figlia maggiore, della quale non sapeva nulla.

Nell'intervista a Paris-Match, Perlant, 53 anni, dice di non aver mai parlato dell'aggressione col padre. Invitata stamattina da Tf1, la portavoce del governo, Sophie Primas, ha dichiarato: «I miei primi pensieri vanno alla figlia di Bayrou ma anche a tutte le vittime di Bétharram. Il sistema che scopriamo a Bétharram è un sistema piuttosto spaventoso».

La testimonianza di Perlant, che aveva 14 anni al momento dei fatti, viene anche raccolta nel libro 'Le Silence de Bétharram' di Alain Esquerre, dell'associazione che riunisce le vittime di questo istituto cattolico del Béarn, nella zona dei Pirenei, nel sud-ovest della Francia, in uscita domani. Papà «non sa che sono vittima e non sa che testimonierò come vittima», spiega la figlia del primo ministro su Paris-Match, aggiungendo di essere rimasta «per trent'anni in silenzio». «Mio padre, penso di averlo voluto proteggere, inconsciamente, dai colpi politici che si prendeva localmente», afferma.