La grande evacuazione di Gaza City prima del «devastante uragano» su Hamas

Un ordine di evacuazione generale, rivolto a tutti gli abitanti di Gaza City, ovvero circa 900 mila persone. Questa mattina i palestinesi che vivono tra le rovine della principale città della Striscia sono stati «bombardati» da volantini israeliani che intimavano loro di andarsene, prima dell’assalto dell’IDF, volto a conquistare l'area urbana e distruggere Hamas.
Il portavoce in lingua araba dell’esercito dello Stato ebraico ha scritto su X che le forze israeliane sono «determinate a sconfiggere Hamas e opereranno nella città di Gaza con grande determinazione». Aggiungendo: «Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente utilizzando la strada Al-Rashid verso la zona umanitaria di Al-Mawasi. Rimanere nell'area è estremamente pericoloso». Ad Al-Mawasi, lungo la costa Sud della Striscia, vi è una «zona umanitaria» designata dalle autorità dello Stato ebraico, già sovraffollata da tempo, dove migliaia di palestinesi hanno trovato rifugio nelle tende. Anche queste aree sarebbero state regolarmente bombardate dalle IDF, stando ai racconti di numerosi testimoni.
Gli abitanti di Gaza City, scrive la Reuters, si aspettavano un attacco del genere da settimane, da quando il governo israeliano ha ideato un piano per infliggere un colpo fatale al gruppo islamista responsabile degli attacchi terroristici dell’ottobre del 2023, costati la vita ad oltre 1200 persone.
«Dico agli abitanti di Gaza: cogliete questa opportunità e ascoltatemi attentamente. Siete stati avvertiti, andatevene!», ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
L'esercito da giorni sta colpendo a suon di bombe i quartieri residenziali di Gaza City, occupati ancora da decine di migliaia di persone. L’annuncio odierno ha suscitato panico e confusione tra i residenti del più grande centro urbano dell’enclave mediorientale, preoccupati per l’assenza di rifugi sicuri in cui fuggire e dalla crisi umanitaria. Sono ormai centinaia le persone morte per malnutrizione a Gaza, con un bollettino di guerra aggiornato giorno per giorno.
Le autorità sanitarie di Gaza hanno annunciato che avrebbero evacuato i due principali ospedali operativi nella città, Al Shifa e Al Ahli, aggiungendo che i medici non avrebbero lasciato i pazienti senza assistenza.
Stando ai dati diffusi dal Ministero della Sanità di Gaza, ad oggi sarebbero oltre 64 mila i palestinesi rimasti uccisi dall’ottobre del 2023, mentre la maggior parte del territorio è stata devastata dagli attacchi israeliani.
Due anni fa i terroristi avevano catturato 251 civili, in gran parte israeliani. Secondo quanto riferito dal presidente USA Donald Trump, Hamas terrebbe ancora prigioniere 20 persone, mentre 38 sarebbero morte: Israele, da mesi, reclama le loro salme.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ieri ha esortato il movimento islamista, ancora una volta, a rilasciare gli ostaggi e deporre le armi o di prepararsi ad affrontare la distruzione di Gaza e il suo stesso annientamento. «Questo è un ultimo avvertimento agli assassini e agli stupratori di Hamas a Gaza e negli hotel di lusso all'estero: rilasciate gli ostaggi e deponete le armi, altrimenti Gaza sarà distrutta e voi sarete annientati». E ancora: «Oggi un uragano devastante si abbatterà sui cieli di Gaza City e i tetti delle torri terroristiche tremeranno», ha aggiunto il ministro, sottolineando che «l'esercito israeliano sta proseguendo le sue operazioni come previsto e si sta preparando a espandere le sue manovre per conquistare Gaza».
Israele ha richiamato decine di migliaia di riservisti per l'operazione di terra - attesa nelle prossime ore - per occupare completamente la città. Intanto lo Stato ebraico sembra aver dato un'ultima possibilità ad Hamas, facendo sapere di aver accettato la proposta di accordo avanzata dagli USA. Secondo Channel 12, che cita fonti informate a cui è stato garantito l’anonimato, nella bozza americana per l'accordo sul rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra vi sarebbe pure una clausola relativa al ritiro delle forze israeliane dalla Striscia.
Secondo questa clausola, «il ritiro israeliano completo, senza eccezioni, compreso dal perimetro (della Striscia), avverrà solo in base alla capacità del nuovo governo di Gaza di garantire la sicurezza».