Il caso

La Grecia sospende le domande d'asilo dei migranti provenienti dal Nord Africa

Il Parlamento ellenico ha approvato l'emendamento con 177 voti a favore: «Decisione difficile ma necessaria, non siamo un corridoio aperto verso l'Europa»
©YANNIS KOLESIDIS
Ats
11.07.2025 15:10

Il parlamento greco ha approvato, con 177 voti a favore, l'emendamento che «sospende la presentazione delle domande di asilo presentate da persone che entrano illegalmente nel Paese con qualsiasi mezzo di trasporto marittimo proveniente dal Nord Africa»: lo riporta l'agenzia Ana-mpa. La misura ha una durata di tre mesi.

La votazione si è svolta per appello nominale: sui 293 deputati che hanno votato, 177 si sono espressi a favore, 74 sono stati i contrari e 42 gli astenuti. L'appoggio all'emendamento è arrivato dai parlamentari del partito al governo di Nea Dimokratia, e da alcuni deputati dei partiti di estrema destra.

Il premier ellenico Kyriakos Mistotakis ha dichiarato al giornale tedesco Bild che l'emendamento è frutto di una decisione «difficile ma assolutamente necessaria», in risposta all'aumento degli sbarchi sull'isola di Creta. Mitsotakis ha aggiunto: «La Grecia non è un corridoio aperto verso l'Europa».

L'emendamento si è attirato forti critiche da parte dell'opposizione. La presidente del partito di Plefsi Eleftherias ('Rotta della libertà'), Zoi Konstantopoulou, ha attaccato il ministro dell'Immigrazione, Thanos Plevris, affermando che «vuole morti alle frontiere» e ha definito l'emendamento «incostituzionale, razzista e raccapricciante». Lo riporta l'emittente statale Ert.

Anche il portavoce parlamentare di Syriza, Giorgos Psychogios, ha sostenuto che l'emendamento è incostituzionale, affermando che «la protezione delle frontiere è un diritto e un dovere del Paese, ma deve essere soggetta al rigoroso rispetto del diritto internazionale e del diritto del mare». Il ministro dell'Immigrazione, Thanos Plevris, ha sostenuto che la normativa rientra nello stesso quadro di una legge simile, emanata in seguito agli eventi dell'Evros nel 2020, quando migliaia di migranti vennero fatti ammassare al confine con la Turchia, che è stata giudicata costituzionale dal Consiglio di Stato.