Il punto

«La guerra è finita»: Trump esulta, ma quale sarà il futuro di Gaza?

Con il rilascio dei primi ostaggi israeliani la prima fase del piano di pace del presidente USA entra nel vivo – Molte cose, però, vanno ancora chiarite, a cominciare dal «destino» di Hamas
©Oded Balilty
Red. Online
13.10.2025 08:15

Hamas, dunque, ha rilasciato i primi sette ostaggi (vivi) israeliani nell'ambito della fase iniziale del cessate il fuoco a Gaza mediato dal presidente statunitense Donald Trump. La tregua firmata dall'organizzazione militante palestinese e da Israele, accompagnata dallo scambio di ostaggi e prigionieri, fa seguito a due anni di una guerra che, dalla Striscia, si è estesa fino a evolversi in un conflitto regionale che ha coinvolto Paesi come l'Iran, lo Yemen e il Libano, aggravando al contempo l'isolamento internazionale dello Stato Ebraico.

Nella mattinata di oggi, il braccio armato di Hamas ha consegnato i primi sette ostaggi – Eitan Mor, Gali Berman, Ziv Berman, Matan Angrest, Omri Miran, Alon Ehal, Guy Gilboa Dallal – alla Croce Rossa. Gli altri tredici ostaggi sopravvissuti e i corpi degli altri 28 ancora nelle mani di Hamas verranno consegnati in un secondo momento. In base all'accordo, Israele si è impegnato a consegnare quasi 2 mila prigionieri palestinesi. I 1.966 detenuti, oggi, sono saliti a bordo di autobus in partenza dalle carceri israeliane. 

In Israele, la giornata – storica – odierna è stata salutata con sventolio di bandiere, abbracci e scene di giubilo, tanto a Re'im, nei pressi di Gaza, quanto a Tel Aviv. «La guerra è finita» ha invece detto e ribadito Trump a bordo dell'Air Force One domenica. Alla domanda sulle prospettive per la regione, il tycoon ha risposto: «Penso che la situazione si normalizzerà». Trump, oggi, si rivolgerà al Parlamento israeliano. Il presidente israeliano Isaac Herzog, dal canto suo, ha dichiarato che nel corso dell'anno gli verrà conferita la più alta onorificenza civile israeliana.

In una dichiarazione rilasciata lunedì, il braccio armato di Hamas ha affermato il proprio impegno a rispettare i termini e la tempistica dell'accordo, a condizione che Israele vi aderisca. L'organizzazione palestinese ha aggiunto che Israele ha accettato il cessate il fuoco e l'accordo di scambio dopo aver fallito nel tentativo di liberare gli ostaggi con la sua offensiva militare.

Il conflitto, ricordiamo, è stato scatenato da un attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, durante il quale sono morte circa 1.200 persone in Israele mentre altre 251 sono state prese in ostaggio. Da allora, gli attacchi aerei e di terra israeliani hanno devastato Gaza, uccidendo più di 67.000 palestinesi, secondo i funzionari sanitari dell'enclave.

I progressi verso una pace duratura dipendono ora dagli impegni globali che potrebbero essere assunti da un vertice che si terrà sempre oggi, lunedì, alla presenza di oltre 20 leader mondiali guidati dallo stesso Trump nella località turistsica egiziana di Sharm el-Sheikh. Molto, in ogni caso, potrebbe ancora andare storto. Ulteriori passi del piano in 20 punti del presidente USA, infatti, devono ancora essere concordati. Tra questi, il modo in cui sarà governata la Striscia di Gaza una volta terminati i combattimenti e il destino finale di Hamas, che ha respinto le richieste di disarmo formulate da Israele.