La lista si allunga: Italia, Francia, Germania, Spagna e Portogallo sospendono AstraZeneca

(Aggiornato alle 22.41) - Anche Spagna e Portogallo hanno deciso di sospendere a scopo precauzionale le vaccinazioni con il siero di AstraZeneca. Dopo la Germania, infatti, anche le autorità francesi, lusitane, spagnole e l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) hanno deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei e malgrado le rassicurazioni delle agenzie specializzate.
Macron: «Speriamo di riprendere rapidamente»
«La decisione che è stata presa - ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rispondendo oggi a una domanda - in conformità con la nostra politica europea, che è di sospendere per precauzione la vaccinazione con AstraZeneca, sperando di riprenderla il più rapidamente possibile se il parere dell’EMA sarà favorevole». Macron ha parlato da Montauban, nel sud del Paese, al termine del vertice franco-spagnolo, al fianco del premier Pedro Sanchez. Anche il Portogallo ha seguito le stesse orme dopo la segnalazione di presunti possibili effetti collaterali «gravi ma rari», ha riferito il direttore generale della Sanità, Graça Freitas. La decisione, anche nel caso lusitano, è stata presa «come precauzione», in attesa delle istruzioni dell’Agenzia europea per i medicinali EMA.
Berlino: «AstraZeneca sospesa per trombosi rara»
«Dopo intense consultazioni su gravi eventi trombotici in Germania e in Europa, il Paul Ehrlich Institut raccomanda la sospensione temporanea de vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca»: lo scrive lo stesso istituto federale tedesco per i vaccini. Gli esperti del Paul Ehrlich Institut vedono ora un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale in relazione con le vaccinazioni con il siero di AstraZeneca. «I dati sono in fase di ulteriore analisi da parte dell’EMA», l’Agenzia europea per i medicinali.
L’OMS: «Continuate a utilizzare il vaccino di AstraZeneca»
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene che i Paesi debbano continuare ad utilizzare il vaccino di AstraZeneca. «Sfortunatamente, le persone muoiono di trombosi ogni giorno, la chiave è se questo abbia qualche legame con il vaccino. Al momento non abbiamo riscontrato che ci sia una relazione tra il vaccino e i casi di trombosi rilevati. Infatti, le percentuali di trombosi tra i vaccinati sono addirittura inferiori a quelle della popolazione nel suo complesso. Nessun farmaco è sicuro al 100%, ma bisogna tenere conto dei vantaggi di vaccinare la popolazione». Lo ha detto Soumya Swaminathan, scienziato capo dell’OMS, nel briefing da Ginevra.
EMA: «Nessun problema nell’uso di AstraZeneca»
Nel pomeriggio di oggi, il responsabile per la strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) Marco Cavaleri, in audizione all’Europarlamento, si è espresso sulla questione: «Il rapporto tra benefici e rischi» per il vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca «è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino». «Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi» legati «a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti», ha aggiunto Cavaleri, sottolineando che finora non vi sono evidenze che «dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi». L’Agenzia europea non si è tuttavia ancora espressa in modo ufficiale sul tema e una presa di posizione è attesa per domani.
Aumenta la lista di Paesi cauti
Se da una parte il premier britannico Boris Johnson, dopo aver consultato l’Agenzia nazionale del farmaco MHRA, ha rassicurato sul fatto che il vaccino in questione sia sicura, dall’altra, sono sempre di più i Paesi che ne stanno interrompendo le somministrazioni. Dopo Norvegia, Irlanda, Paesi Bassi e Danimarca, l’ultima in ordine di tempo è stata la Germania.