Guerra

«La macchina da guerra russa funziona a pieno regime: produce munizioni 24/7»

Secondo fonti di intelligence della NATO, Mosca è in grado di fabbricare 3 milioni di proiettili di artiglieria all'anno: il triplo di quelli che USA e Europa riescono a fornire a Kiev
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Michele Montanari
12.03.2024 09:30

La Russia sembra avere un vantaggio fondamentale per i prossimi mesi di guerra: arriverà a produrre quasi tre volte più munizioni di artiglieria rispetto a quelle che Stati Uniti ed Europa riescono a fornire all’Ucraina. È quanto fatto sapere ieri dall’intelligence della NATO in esclusiva alla CNN. Il Paese di Putin, stando alle stime dell’Alleanza atlantica, produce circa 250 mila munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno. Invece, USA ed Europa, messe insieme, hanno la capacità di produrre solo 1,2 milioni di munizioni all’anno da inviare a Kiev.

«Ci troviamo ora in una guerra di produzione. L’esito in Ucraina dipende da come ciascuna parte sarà attrezzata per portare avanti questa guerra», ha spiegato un alto funzionario della NATO. La Russia oggi spara circa 10 mila proiettili al giorno, rispetto ai 2 mila al giorno utilizzati dall’Ucraina. E questa disparità tra i due schieramenti sarebbe pure peggiore in alcune zone del fronte.

Il deficit di munizioni arriva in quello che probabilmente è il momento più complicato per Kiev dal febbraio 2022, con il blocco da parte del Congresso del pacchetto di aiuti statunitensi e la conquista di Avdiivka messa a segno dalle truppe di Putin. Inoltre, oltre alla carenza di munizioni, per l’Ucraina pesa pure la minor disponibilità di soldati al fronte.

Gli Stati Uniti e gli alleati hanno fornito all’Ucraina una serie di armamenti altamente sofisticati, tra cui i carri armati M-1 Abrams e, a breve, gli aerei da combattimento F-16, ma gli analisti militari credono che alla lunga saranno le munizioni di artiglieria a fare la differenza.

La Russia gestisce fabbriche di proiettili che lavorano «24 ore su 24, 7 giorni su 7», con turni a rotazione di 12 ore, ha fatto sapere il funzionario della NATO. Oggi almeno 3,5 milioni di russi lavorano nel settore della difesa, rispetto ai circa 2,5 milioni impiegati prima dell’invasione dell’Ucraina. Oltre a una produzione maggiore, inoltre, la Russia ricorre all’importazione: secondo la CNN, l’anno scorso l’Iran ha inviato almeno 300 proiettili di artiglieria, mentre la Corea del Nord ha fornito almeno 6.700 casse contenenti milioni di proiettili. Insomma, mentre Kiev deve fare i conti con il ritardo degli aiuti militari e la carenza di soldati, la macchina da guerra di Mosca «funziona a pieno regime». La Russia produce anche tra i 115 e i 130 missili a lungo raggio e tra i 300 e i 350 droni di modello iraniano al mese: Mosca ha quadruplicato rispetto allo scorso inverno il numero di droni lanciati sull'Ucraina. Il punto debole delle forze russe restano i carri armati: ne vengono prodotti solo 125 al mese.

Nonostante questi numeri, secondo l’intelligence occidentale, la Russia non dovrebbe ottenere grandi vantaggi sul campo di battaglia a breve termine. Ma sulla lunga distanza, le sorti del conflitto sembrano favorevoli a Mosca, specialmente se non torneranno a fluire i dollari americani.

Con gli Stati Uniti al momento fuori dai giochi, i Paesi europei stanno cercando di colmare il deficit delle munizioni di artiglieria. Una società di difesa tedesca, lo scorso mese, ha annunciato di voler aprire una fabbrica in Ucraina per produrre centinaia di migliaia di proiettili calibro 155 mm ogni anno. La stessa azienda ha già avviato la costruzione di una nuova fabbrica in Germania, la quale dovrebbe produrre circa 200 mila munizioni di artiglieria all'anno. 

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