Il caso

La minaccia della Botswana ai tedeschi: «Vi manderemo 20.000 elefanti»

Il tentativo della Germania di esprimersi sulle importazioni di trofei di caccia non è piaciuto al presidente botswano Masisi, che minaccia ora di inviare a Berlino un regalo quantomeno singolare
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Red. Online
03.04.2024 22:33

C'è aria di tensione tra Botswana e Germania? Così pare. E la colpa è tutta degli elefanti. O, per meglio dire, dei divieti sull'importazione dei trofei di caccia, che riguardano anche questi animali. Berlino, infatti, si è espresso sulla questione, lasciando perplesso il presidente del Paese africano, che ora minaccia di inviare 20.000 elefanti in Germania. Ma che cosa ha fatto infervorare così tanto il leader botswano? Proviamo a ripercorrere i fatti. 

Tutto ha avuto origine a inizio anno, quando il ministero dell'Ambiente tedesco ha ventilato la possibilità di introdurre limiti più severi all'importazione di trofei di caccia, complici le preoccupazioni legate al bracconaggio. Tradotto: per Berlino bisognerebbe porre un freno alla caccia ai trofei, nonostante la Germania sia uno dei maggiori importatori nell'Unione europea. Ma la misura, tuttavia, danneggerebbe soprattutto i botwsani. Secondo il presidente Mokgweetsi Masisi, il Paese sopravvive anche e soprattutto grazie all'importazione dei trofei di caccia. Un divieto, quindi, porterebbe a un impoverimento insostenibile. 

Dieci anni fa, nel 2014, la Botswana aveva vietato la caccia ai trofei, ma aveva revocato le restrizioni nel 2019, dopo le ingenti pressioni delle comunità locali. Questo è avvenuto anche perché, come sottolinea il leader africano, gli sforzi per la conservazione delle specie hanno portato a un'esplosione del numero di elefanti. Di preciso, fino a raggiungere i 130.000 esemplari. D'altronde, la Botswana ospita la più grande popolazione di elefanti al mondo, e già in passato, per affrontare la «sovrappopolazione» aveva offerto all'Angola ben 8.000 esemplari, e altri 500 al Mozambico.

Non sorprende, dunque, che la caccia venga vista come «un mezzo importante» per garantire il controllo degli animali in questione. Le mandrie di elefanti, infatti, causano gravi danni alle proprietà, mangiano i raccolti e in alcuni casi travolgono anche i residenti, ha puntualizzato Masisi parlando con la testata tedesca Bild.

In altre parole, dunque, la Botswana chiede alla Germania di non impicciarsi nelle sue questioni. «È molto facile sedersi a Berlino e avere un'opinione sui nostri affari. Stiamo pagando il prezzo per preservare questi animali», ha aggiunto Masisi. Poi, quindi, la minaccia. Secondo il presidente botswano, i tedeschi dovrebbero «vivere insieme agli animali, nel modo in cui stanno cercando di convincerci». Proprio per questo, inviare alla Germania fino a 20.000 pachidermi potrebbe essere la miglior «punizione». Anche se, Masisi, ironicamente, continua a parlare di «regalo». Un dono che, solo a marzo, i funzionari del Paese africano avrebbero minacciato di far recapitare anche al Regno Unito. In quell'occasione, il ministro della fauna selvatica del Botswana aveva suggerito di inviare 10.000 elefanti a Hyde Park a Londra «per avere un assaggio di che cosa significhi convivere con questi animali», proprio mentre i Paesi discutevano sui trofei di caccia. «Vorremmo offrire un dono simile alla Germania», ha quindi ribadito Masisi, minacciando, oltretutto, che «non accetterà un no come risposta».