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La morte di Rebecca Cheptegei, bruciata dal suo compagno

L'atleta ugandese, che aveva riportato ustioni su oltre il 75% del corpo, è deceduta stamane in Kenya, dove era ricoverata – L'episodio non è un caso isolato e riaccende i riflettori sulla violenza contro le donne in Africa
Red. Online
05.09.2024 15:32

L'atleta ugandese Rebecca Cheptegei è morta, oggi, quattro giorni dopo che il suo compagno le aveva dato fuoco nella piccola città di Endebess, nell'ovest del Kenya, vicino al confine con l'Uganda. Cheptegei, 33 anni, aveva partecipato alla maratona alle Olimpiadi di Parigi 2024. I medici kenioti e ugandesi, negli scorsi giorni, avevano riferito che la donna aveva riportato ustioni su oltre il 75% del corpo. Si tratta della terza sportiva di spicco a essere uccisa, in Kenya, dall'ottobre 2021.

«Abbiamo appreso della triste scomparsa della nostra atleta olimpica Rebecca Cheptegei a seguito di una feroce aggressione da parte del suo fidanzato» ha dichiarato Donald Rukare, presidente del Comitato Olimpico dell'Uganda, in un post su X. «Che la sua anima gentile riposi in pace». E ancora: «Condanniamo fermamente la violenza contro le donne».

Cheptegei, classificatasi al quarantaquattresimo posto a Parigi, era stata ricoverata in un ospedale della città keniota di Eldoret, nella Rift Valley, dopo l'attacco. Purtroppo, è deceduta stamane alle 5.30 locali. Secondo il quotidiano keniota The Standard anche il suo aggressore, durante l'attacco, aveva riportato delle ferite. Finendo, a sua volta, ricoverato in terapia intensiva nello stesso ospedale con ustioni sul 30% del corpo. Il ministro dello Sport keniota, Kipchumba Murkomen, ha descritto la morte di Cheptegei come una perdita «per l'intera regione». Così in un comunicato: «Questa tragedia ci ricorda che dobbiamo fare di più per combattere la violenza di genere nella nostra società,». Violenza che, negli ultimi anni, ha coinvolto anche gli ambienti sportivi d'élite.

La Federazione di atletica dell'Uganda, dal canto suo, ha chiesto giustizia per Cheptegei. Il padre dell'atleta, Joseph Cheptegei, ha invece dichiarato ai giornalisti a Eldoret di aver chiesto al governo di proteggere i figli e le proprietà della donna «in modo che nessuno possa entrare in casa sua e prendere qualcosa». «La terra ha portato dei problemi» ha aggiunto, riferendosi alle indiscrezioni secondo cui Cheptegei, madre di due figli, e il suo compagno avevano litigato per questioni di proprietà nei giorni precedenti l'attacco. Peter Ogwang, ministro dello Sport dell'Uganda, ha garantito che le autorità keniote faranno luce sull'omicidio.

Detto del caso specifico, quasi il 34% delle ragazze e delle donne keniote di età compresa tra i 15 e i 49 anni ha subito violenza fisica, secondo i dati governativi del 2022, con le donne sposate particolarmente a rischio. Un'indagine del 2022 aveva rilevato che il 41% delle donne sposate ha subito violenza. Un rapporto di UN Women e dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, per contro, afferma che nel 2022 i Paesi africani hanno registrato collettivamente il maggior numero di uccisioni di donne, sia in termini assoluti sia in relazione alla dimensione della popolazione femminile del continente.

Nell'ottobre 2021, l'olimpionica Agnes Tirop, stella nascente dell'atletica leggera keniota, era stata trovata morta nella sua casa nella città di Iten, con diverse ferite da taglio al collo. Ibrahim Rotich, il marito, accusato dell'omicidio si era dichiarato non colpevole. Il caso è tuttora aperto. L'uccisione della venticinquenne aveva sconvolto il Kenya, tant'è che nel 2022 attuali ed ex atleti avevano dato vita a Tirop's Angels per combattere la violenza domestica. Joan Chelimo, una delle fondatrici dell'organizzazione no-profit, ha dichiarato alla Reuters che le atlete sono ad alto rischio di sfruttamento e violenza per mano di uomini attratti dal loro denaro: «Finiscono in queste trappole di predatori che si presentano nella loro vita come amanti».

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