Il caso

La Norvegia autorizza le esplorazioni minerarie nell'Artico

Il via libera dal Parlamento nonostante le proteste degli attivisti e gli avvertimenti degli scienziati sui rischi per l'impatto ambientale
Ats
09.01.2024 18:13

Il parlamento norvegese ha dato il via libera ad un piano del governo per aprire parti dei suoi fondali marini all'esplorazione mineraria, nonostante le proteste degli attivisti e gli avvertimenti degli scienziati sui rischi per l'impatto ambientale.

La proposta di aprire gradualmente un'area di 280.000 chilometri quadrati, principalmente nell'Artico, è stata approvata con 80 voti a favore e 20 contrari. Un piccolo gruppo di manifestanti in precedenza si era radunato davanti al parlamento esponendo striscioni con la scritta «Stop all'estrazione mineraria in acque profonde» e «La Norvegia protegga i nostri oceani».

La Norvegia, che è il più grande produttore di petrolio e gas dell'Europa occidentale, è ora destinata a diventare uno dei primi paesi a esplorare i fondali oceanici alla ricerca di minerali cruciali per la tecnologia delle energie rinnovabili. Allo stesso tempo, l'estrazione mineraria in acque profonde è controversa a causa del suo potenziale impatto sugli ecosistemi marini vulnerabili.

Diversi paesi, tra cui Francia e Regno Unito, hanno chiesto una moratoria su questo tipo di attività. Ma il piano norvegese sottolinea che le «considerazioni ambientali» saranno prese in considerazione in tutte le fasi del processo e che «l'estrazione sarà autorizzata solo se il piano di chi otterrà la licenza dimostrerà che potrà avvenire in modo sostenibile e responsabile».

A dicembre il governo di coalizione di minoranza guidato dai laburisti aveva raggiunto un accordo con l'opposizione sull'estrazione mineraria dei fondali marini del paese nella regione artica.