Guerra

«La presa di Kiev da parte di Putin? Sarebbe più catastrofica della guerra in Vietnam»

Secondo l'ex primo ministro britannico Boris Johnson, l'obiettivo del presidente russo rimane quello di conquistare la capitale ucraina e dunque, anche per questo motivo, la conferenza di pace di giugno senza Mosca non porterà risultati
©Sputnik
Red. Online
12.04.2024 09:00

Da giorni, ormai, non si parla d'altro. La conferenza di pace per l'Ucraina che avrà luogo in Svizzera fra due mesi ha riacceso le speranze di riuscire, in qualche modo, a porre la parola «fine» alla guerra che ha scosso l'Europa negli ultimi due anni. O, almeno, così è stato fino a prima che, ieri sera, prendesse la parola Putin. Il presidente russo, senza giri di parole, ha bollato come «pagliacciata» il vertice che si terrà a giugno nella meravigliosa cornice del Bürgenstock. Il tutto, ribadendo che senza la Russia – che non è stata invitata e a detta del Cremlino non avrebbe comunque partecipato – il processo negoziale non avrà senso. 

Dall'altra parte, però, come sottolineato da esperti e politici, tra cui il consigliere federale Ignazio Cassis, seppur il successo della conferenza non sia garantito, rimanere inermi, aspettando che succeda un miracolo, non sembra essere l'alternativa più convincente. Ed è per questo, dunque, nonostante le osservazioni critiche e i commenti senza mezzi termini di Mosca, il vertice, a giugno, si terrà, senza alimentare illusioni sul risultato.  

Ma mentre l'attenzione dell'Europa e del resto del mondo è orientata verso l'evento, il cui obiettivo, seppur difficile da concretizzare, resta quello di raggiungere la pace tra Mosca e Kiev, qualcuno pone l'attenzione sui rischi che potrebbero derivare da un'escalation del conflitto. Tra questi, Boris Johnson, ieri, durante un intervento al Centro per l'analisi delle politiche europee, ha riacceso i riflettori sulle difficoltà che si incontreranno nel raggiungere un accordo, sottolineando anche l'obiettivo finale di Putin resta quello di «prendere Kiev».

Secondo l'ex premier britannico, dunque, la situazione è tutt'altro che speranzosa. Al contrario, appare molto grave, anche a causa del blocco nei finanziamenti statunitensi per l'Ucraina. «Putin vuole occupare Kiev e prendere il controllo dell'intero Paese: se ciò accadesse, penso che sarebbe una catastrofe assoluta per l'Occidente e una catastrofe per l'America e per qualsiasi concetto di leadership americana», ha sottolineato Johnson. Addirittura, per l'ex primo ministro si tratterebbe di «sconfitta più grande di quella del Vietnam», dal momento che «sarebbe la NATO, dopo 75 anni di successi, a fallire per la prima volta in una guerra europea». 

Ma i paragoni di Johnson non si sono limitati solo alla guerra del Vietnam. A suo dire, infatti, anche «la caotica ritirata dell'Occidente dall'Afghanistan nel 2021 non sarà niente in confronto alla vittoria della Russia in Ucraina». 

E proprio perché Mosca, a detta dell'ex premier, non ha intenzione di arrendersi prima di aver raggiunto il suo obiettivo, il vertice secondo Johnson non potrà offrire una soluzione di pace. «Non c'è alcun accordo fattibile per gli ucraini, che ponga fine ai combattimenti», ha dichiarato, aggiungendo che nessuno, a tutti gli effetti, potrebbe fare un accordo «di nascosto» senza interpellare una delle parti coinvolte. Dall'altra parte, però, secondo l'ex primo ministro, ci sono dei modi in cui Putin «potrebbe porre fine al conflitto, rivendicando una sorta di vittoria morale». 

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