La procura europea apre un'inchiesta sul Rassemblement National

La procura europea ha aperto un'inchiesta sul Rassemblement National e i suoi alleati nel Parlamento europeo, sospettati di aver messo in piedi un sistema illegale per finanziare delle associazioni.
Con i suoi partner dell'ex gruppo di «Identità e Democrazia», il RN di Marine Le Pen, presieduto oggi da Jordan Bardella, è sospettato di aver «indebitamente speso» oltre 4,3 milioni di euro fra il 2019 e il 2024, secondo un rapporto pubblicato oggi da Le Monde.
Se la formazione di Marine Le Pen non ha esercitato, nel periodo in questione, né la presidenza né la segreteria generale della coalizione, gran parte della somma è finita nelle casse di due società legate a due personalità vicine alla leader dell'estrema destra francese: il suo ex consigliere Frédéric Chatillon e sua moglie Sighild Blanc.
Secondo il documento diffuso da Le Monde, l'agenzia di comunicazione e-Politic ha percepito 1,7 milioni di euro dopo un appalto «puramente formale» e macchiato da «gravi problemi di conformità» stando agli ispettori di Bruxelles, secondo i quali «tutte quelle spese sono irregolari». Nella stessa situazione si trova l'impresa Unanime, che ha intascato oltre un milione e 400.000 euro per lavori di stampa, fra l'altro subappaltati a costi minori, con un margine valutato in 260.000 euro.
Marine Le Pen è stata condannata in Francia per una vicenda distinta, quella degli assistenti parlamentari europei che svolgevano lavori fittizi. Ciò le è valsa a fine marzo una condanna che la renderà ineleggibile per qualsiasi elezione, quindi anche le presidenziali 2027 alle quali ambiva partecipare, a meno che un processo in appello rovesci la sentenza entro l'estate 2026.