Mondo
La diretta

L'ambasciatore isreliano: «Non diremo come, ma fermeremo l'Iran»

È quanto rivela Alon Bar a SkyTG24 – L'Iran avverte: «Se Israele dovesse rispondere, affronterebbe una risposta molto forte» – Un funzionario statunitense: «La Svizzera è un messaggero tra Washington e Teheran» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
L'ambasciatore isreliano: «Non diremo come, ma fermeremo l'Iran»
Red. Online
15.04.2024 06:23
23:02
23:02
Borrell: «Credo che l'Iran non voglia un'escalation»

«Credo onestamente che l'Iran non voglia un'escalation che conduca a una guerra»: è quanto ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell, alla luce di un colloquio con il ministro degli Esteri iraniano Abdollahian dopo l'attacco sferrato da Teheran verso Israele nella notte tra sabato e domenica.

Ai microfoni della radio spagnola Cadena Ser, Borrell ha comunque sottolineato che l'Iran «ha utilizzato di più di 300 missili e droni», e quindi la propria azione «non è stata uno scherzo», e che se Israele «non avesse avuto i mezzi tecnologici per abbatterli in volo, le cose potrebbero essere andate molto peggio». L'Alto rappresentante Ue ha detto poi che «tutti» stanno «facendo il massimo» dal punto di vista diplomatico per far sì che un'eventuale risposta di Israele non costituisca «un ulteriore scalino in un'escalation», pur osservando che il primo ministro Benjamin Netanyahu «ha dimostrato di non dar troppo ascolto a quello che gli viene detto». Tali sforzi, secondo Borrell, sono necessari in un momento in cui «il Medio Oriente è sull'orlo dell'abisso» per il rischio di «una guerra regionale» con «conseguenze terribili» per l'area.

21:18
21:18
Manifestanti pro-Gaza bloccano il Golden Gate a San Francisco

Il traffico sull'iconico Golden Gate Bridge di San Francisco è stato interrotto in entrambe le direzioni a causa di una manifestazione pro-Gaza. Lo riporta la Cnn che mostra alcune persone portate via dalla polizia. Alle 12 ora locale, le 21 in Svizzera, è prevista un'altra protesta Secondo il Bay City News Service, per mezzogiorno è prevista un'ulteriore protesta nel centro della città californiana.

19:51
19:51
«La risposta d'Israele potrebbe essere imminente»

La risposta di Israele all'attacco di sabato dell'Iran potrebbe essere «imminente». Lo riferisce una fonte israeliana citata dalla Nbc dopo la riunione del gabinetto di guerra israeliano.

19:23
19:23
Gli USA condannano l'omicidio di un giovane israeliano in Cisgiordania

Gli USA hanno condannato l'omicidio di un adolescente israeliano in Cisgiordania, nonché il conseguente scoppio di violenza nei territori palestinesi occupati. «Condanniamo fermamente l'omicidio del quattordicenne israeliano Benjamin Achimeir», ha dichiarato in una nota il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller, aggiungendo di essere «sempre più preoccupato per le violenze commesse contro i civili palestinesi e i loro beni in Cisgiordania in seguito alla scomparsa di Achimeir».

Violenze che hanno provocato decine di feriti, danni materiali e la morte di due palestinesi. «La violenza deve finire», ha aggiunto, invitando «le autorità ad adottare misure per proteggere tutte le comunità» e «Israele e l'Autorità Palestinese a fare tutto ciò che è in loro potere per disinnescare le tensioni».

Achimeir, un pastorello di 14 anni, è scomparso venerdì mentre pascolava le sue pecore nelle fattorie illegali di Malachei HaShalom, vicino a un villaggio palestinese nella regione di Ramallah. Il suo corpo è stato ritrovato a poche centinaia di metri di distanza, recante segni di violenza. In un comunicato, l'esercito israeliano ha affermato che è stato «ucciso in un attacco terroristico».

19:22
19:22
I mercati scommettono su una de-escalation in Medio Oriente

Dopo l'attacco dell'Iran a Israele, gli investitori puntano su una de-escalation in Medio Oriente: lo scrive l'agenzia tedesca Dpa segnalando che il Dax - l'indice principale della Borsa di Francoforte - si è ripreso oggi, salendo fino a quasi 18.200 punti anche grazie al supporto iniziale di Wall Street. Tuttavia, al termine delle contrattazioni, è rimasto solo un guadagno dello 0,56% a 18.026,58 punti.

19:14
19:14
Bozza vertice UE: i 27 condannano con forza l'Iran

«Il Consiglio Europeo condanna con forza e senza equivoci l'attacco dell'Iran contro Israele e rinnova la sua piena solidarietà con il popolo israeliano e l'impegno alla sicurezza di Israele». Lo si legge nella bozza di conclusioni del vertice dei leader del 17-18 aprile.

Nel documento è stato aggiunto un intero capitolo sul Medio Oriente. I leader, chiedendo alle parti di «esercitare la massima moderazione», rinnovano anche la volontà di «lavorare con i partner» per mettere fine alla crisi a Gaza, «raggiungendo una tregua immediata e il rilascio degli ostaggi».

19:02
19:02
Lufthansa riprende domani i voli per Tel Aviv ma non per Teheran

La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato che domani riprenderà i voli su Tel Aviv, Amman ed Erbil dopo che aveva interrotto i suoi servizi da e per il Medio Oriente a causa delle tensioni nella regione. Lo riporta Sky News.

I voli per Teheran e Beirut rimarranno cancellati fino a giovedì compreso, ha affermato la compagnia. Fino ad allora eviterà anche lo spazio aereo iraniano.

18:17
18:17
«Israele posticipa i piani per l'operazione a Rafah»

Israele pianificava di muovere i primi passi verso un'offensiva di terra a Rafah questa settimana, ma ha deciso di posticipare i piani dopo l'attacco iraniano e le riflessioni su come rispondere a Teheran. Lo riporta la Cnn citando due fonti israeliane.

I piani originari prevedevano che oggi l'aeronautica israeliana iniziasse a lanciare volantini in alcune parti della città per preparare le operazioni di evacuazione, hanno detto le fonti. Ma, ha riferito un funzionario israeliano, l'attacco iraniano ha fatto rinviare il piano anche se Israele rimane determinato a portare avanti un'offensiva di terra nella città meridionale della Striscia. I tempi delle evacuazioni dei civili e l'imminente offensiva di terra rimangono al momento poco chiari, sottolinea la Cnn, spiegando che l'esercito israeliano ha rifiutato di commentare.

18:16
18:16
Iran: a processo per un articolo sull'attacco a Israele

La procura di Teheran ha comunicato che il quotidiano riformista Etemaad e il noto analista politico Abbas Abdi saranno processati a causa di un articolo pubblicato dal giornale riguardo al recente attacco dell'Iran contro Israele.

«Sono accusati di mettere a repentaglio la sicurezza psicologica della società», si legge sul sito della Magistratura iraniana, Mizan on-line. «Il governo dice che c'è bisogno di misure deterrenti contro Israele ma questo non ha senso perché l'Iran non riconosce Israele e vuole che Israele sia distrutta», ha scritto Abdi in un articolo pubblicato da Etemaad dove ha sostenuto che i costi di una possibile guerra contro lo Stato ebraico sarebbero più alti dei benefici.

Anche un altro quotidiano, Jahan-e Sanat, e un giornalista di questa testata saranno messi a processo con le stesse accuse, aveva fatto sapere ieri la Magistratura, dopo che domenica era stato pubblicato dal giornale un articolo riguardo alle conseguenze del conflitto tra Iran e Israele sulla situazione economica in Iran.

17:23
17:23
ONU: «Gli aiuti per Gaza restano una priorità»

Assicurare a Gaza gli aiuti necessari attuando la risoluzione 2027 dell'ONU resta una priorità, nonostante il contesto geopolitico viva nuove tensioni. Lo ha detto la coordinatrice ONU per gli Affari umanitari e la ricostruzione a Gaza, Sigrid Kach, che ha incontrato oggi al Cairo il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry.

L'incontro - ha riferito il portavoce del ministero egiziano Ahmed Abu Zeid - è servito a fare il punto sul meccanismo degli aiuti, come previsto dalla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU e a coordinare i vari sforzi in corso per farlo funzionare il più rapidamente possibile.

Il ministro Shoukry ha colto l'occasione per ribadire la responsabilità giuridica e umanitaria delle parti internazionali nel garantire l'attuazione delle disposizioni della Risoluzione 2027 del Consiglio di Sicurezza e di tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale relative alla situazione di Gaza.

«Affrontare seriamente e urgentemente la travolgente crisi umanitaria nella Striscia di Gaza» - ha detto - non può che passare per «un cessate il fuoco immediato e permanente, nonché implementando gli aiuti in modo completo, sicuro e intensivo in tutte le aree di Gaza, rimuovendo gli ostacoli posti da Israele a questo riguardo».

17:14
17:14
«Israele valuta la risposta all'Iran ma senza una guerra regionale»

Il gabinetto di guerra israeliano ha concluso la sua riunione sull'Iran. Sono state discusse «diverse opzioni» ognuna delle quali rappresenta «una risposta dolorosa» all'attacco ma senza scatenare «una guerra regionale».

Secondo la tv Canale 12, l'obiettivo di Tel Aviv è di scegliere un'opzione che «non sia bloccata dagli Usa». Il gabinetto, secondo i media, tornerà a riunirsi domani.

16:08
16:08
Al Cairo una delegazione diplomatica svizzera per discutere degli aiuti a Gaza

Una delegazione diplomatica svizzera, guidata dalla responsabile della Divisione Medio Oriente e Nord Africa (MENA) del Dipartimento federale degli affari esteri, Maya Tissafi, è arrivata oggi al Cairo per discutere del sostegno alla cooperazione e degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza.

I colloqui si concentreranno anche sulle ripercussioni del conflitto in corso in Sudan, sull'accoglienza da parte dell'Egitto di centinaia di migliaia di sudanesi dalla metà del 2023 e sulle condizioni economiche e sociali che l'Egitto sta attualmente vivendo.

14:34
14:34
«Quella dell'Iran una risposta annunciata, Madrid rompa con Israele»

L'attacco di sabato con droni e missili di Iran a Israele è stato «una risposta annunciata», dopo il bombardamento al consolato iraniano in Siria due settimane fa. Lo sostiene il segretario di organizzazione e portavoce del partito di sinistra spagnolo Unidas Podemos, Pablo Fernandez, che ha accusato oggi Israele di «mettere a rischio la sicurezza internazionale» a causa del «genocidio a Gaza».

«Si stanno distruggendo tutti i consensi dei diritti umani e del diritto comunitario che abbiamo costruito dopo la II Guerra Mondiale», ha detto Fernandez in conferenza stampa a Madrid. E ha chiesto al governo di Pedro Sanchez, sostenuto da Podemos, di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele e la vendita di armi al Paese mediorientale, così come all'Unione europea di portare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu davanti alla Corte Penale Internazionale.

14:14
14:14
Lapid a Gantz: «Aiutaci a rovesciare il governo di Netanyahu»

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha fatto appello ai due leader centristi Benny Gantz e Gadi Eisenkot di lasciare il governo di emergenza nazionale e il Gabinetto di guerra e di «rovesciare l'esecutivo» guidato dal premier Benjamin Netanyahu.

«La maniera migliore per influenzare è di aiutarci - ha spiegato Lapid rivolgendosi ai due - ad abbattere questo esecutivo. E formarne uno nuovo in cui Gantz possa essere primo ministro. Ogni cittadino - ha poi aggiunto, citato dai media - sarebbe contento di avere Eisenkot come ministro della Difesa».

Sia Gantz sia Eisenkot fino all'avvio della guerra con Gaza facevano parte dell'opposizione, poi hanno deciso - pur non condividendo in toto la politica di Netanyahu - di entrare nell'attuale governo.

13:46
13:46
Soldato israeliano ferito gravemente da un'esplosione

Un soldato israeliano è stato ferito in modo grave la notte scorsa, e altri due in maniera leggera, da un'esplosione al confine nord del Paese. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. La responsabilità per l'esplosione è stata rivendicata poi dagli hezbollah libanesi.

"Abbiamo piazzato una bomba vicino la frontiera con Israele", hanno detto gli hezbollah citati da Haaretz.

Nel rivendicare l'esplosione che stamani ha ferito dei soldati israeliani, hezbollah ha spiegato di aver preso di mira militari che avevano "varcato il confine" con il Libano.

Secondo il movimento armato libanese filo-iraniano, questa operazione avrebbe causato morti e feriti tra i soldati israeliani. "Dopo aver osservato il movimento delle truppe nemiche, la resistenza islamica (hezbollah) ha piazzato esplosivi nel settore di Tell Ismail, all'interno del territorio libanese, vicino al confine con la Palestina occupata", si legge nel comunicato. "Questi esplosivi sono stati fatti esplodere quando un gruppo della brigata Golani ha attraversato il confine", si legge.

È la prima volta da ottobre scorso che hezbollah rivendica un'operazione del genere utilizzando esplosivi piazzati lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi.

Secondo media panarabi, quattro soldati sono rimasti feriti nell'esplosione di una mina mentre si trovavano a bordo del loro veicolo vicino al confine.

13:40
13:40
Madrid: «Per evitare un'escalation bisogna riconoscere la Palestina»

Il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, ha valutato positivamente che, dopo l'attacco di sabato dell'Iran a Israele, i due Paesi «non abbiano avuto un'attitudine aggressiva». «Ma siamo molto lontani da quello che reclamano la Spagna e gli alleati», ha osservato Albares in un'intervista a Tve.

Nei prossimi giorni sia la Spagna che le altre potenze saranno «molto attenti alla situazione che è incalzante e grave, e a fare il possibile per evitare un'escalation», ha detto il capo della diplomazia spagnola. «Ma tutti sappiamo qual è la soluzione del conflitto nella regione», ha aggiunto. «Sta nel cessate il fuoco a Gaza e nella pace e stabilità in tutto il Medio Oriente, che passa per il riconoscimento dello Stato palestinese e la soluzione dei due Stati», ha segnalato.

13:39
13:39
L'Iran alla Germania: «Fermate Israele a Gaza invece di condannarci»

«Invece di condannare le azioni legittime dell'Iran, gli sforzi della Germania dovrebbero essere concentrati su come fermare la guerra a Gaza e come stabilire pace e sicurezza dal Mediterraneo al Mar Rosso». Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, durante una telefonata con l'omologa tedesca, Annalena Baerbock.

Il capo della diplomazia di Teheran ha definito «preciso» e «minimo» l'attacco dell'Iran contro Israele tra sabato e domenica, in ritorsione per il raid contro l'ambasciata iraniana a Damasco dove sono stati uccisi sette membri delle Guardie della rivoluzione.

«Se il regime di Israele vuole continuare con le sue mosse avventuriste, la ritorsione sarà veloce e su larga scala», ha ribadito Amirabdollahian, condannando il sostegno di Berlino allo Stato ebraico. «I nostri sforzi congiunti dovrebbero essere concentrati su come impedire un'escalation delle tensioni», ha detto Baerbock ad Amirabdollahian, secondo quanto riporta Mehr.

13:32
13:32
Berlino ha convocato l'ambasciatore iraniano

Il governo tedesco ha convocato l'ambasciatore iraniano a Berlino. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri in conferenza stampa.

13:30
13:30
Una riunione per valutare i prossimi passi dell'UE dopo l'attacco dell'Iran

L'incontro in videoconferenza di domani dei ministri degli Esteri Ue «è destinato a valutare i prossimi passi dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri per reagire a quest'ultima escalation da parte dell'Iran». Lo ha spiegato il portavoce per la politica estera dell'UE Peter Stano nel corso del briefing quotidiano con la stampa.

La videoconferenza è stata chiesta dall'Alto rappresentante Josep Borrell dopo l'aggressione lanciata dall'Iran a Israele nel weekend è questo è l'unico punto all'ordine del giorno. Concretamente si terrà domani dalle 17.00. Essendo in videoconferenza, si tratta di un incontro informale.

Stano ha anche ricordato che in Ue sono stati applicati «diversi regimi di sanzioni contro l'Iran», ma qualsiasi altra decisione al riguardo non verrebbe annunciata in anticipo. Poi ha negato che esista un «doppio standard» rispetto alla condanna Ue sull'attacco di Teheran: «L'Unione europea è stata molto forte e chiara» con una condanna all'attacco contro la sede diplomatiche dell'Iran a Damasco«, ha affermato.

13:25
13:25
EasyJet sospende i voli su Tel Aviv fino a domenica 21

La compagnia aerea britannica EasyJet ha annunciato la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino a domenica 21 aprile inclusa.

Continuano così i disagi dopo la chiusura temporanea dello spazio aereo in alcuni Paesi del Medio Oriente per l'attacco condotto da Teheran contro Israele in risposta al raid dello Stato ebraico che aveva colpito il consolato iraniano a Damasco.

Fra i vettori europei low cost, Wizz Air ha dichiarato che riprenderà i voli verso Israele domani dopo averli interrotti negli ultimi due giorni. La compagnia aerea inoltre «sta monitorando da vicino la situazione con le autorità competenti e tenendo informati i propri passeggeri su tutti i cambiamenti di orario», come si legge in una nota.

Israele ha riaperto il suo spazio aereo ieri mattina, così come hanno fatto Giordania, Iraq e Libano. Fra le altre compagnie, Lufthansa ha dichiarato di aver sospeso i voli da e per Tel Aviv, Erbil e Amman fino a oggi compreso, e confermato che riprenderanno domani.

13:22
13:22
«Quasi 33.800 le vittime palestinesi dal 7 ottobre»

Il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha rivisto il bilancio delle vittime nella Striscia a quasi 33'800 morti dal 7 ottobre.

I morti - ha annunciato - sono saliti a 33'797 mentre i feriti sono 76'465. Lo riportano i media internazionali precisando che il bilancio non fa distinzione tra le vittime civili e militari.

13:21
13:21
«Vogliamo un cessate il fuoco, Hamas rilasci gli ostaggi»

«L'obiettivo della risposta israeliana all'attacco del 7 ottobre non è uccidere la popolazione civile a Gaza, bensì colpire le capacità militari di Hamas per avere il rilascio degli ostaggi. Ma questo obiettivo non è stato raggiunto né dagli sforzi militari, né da quelli diplomatici. Quello che vogliamo è un cessate il fuoco, domani. Ma questo deve includere il rilascio degli ostaggi e rimuovere la minaccia di Hamas verso i cittadini israeliani». Lo ha dichiarato l'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar parlando a Sky tg24.

«Il numero di vittime civili a Gaza è relazionato alle azioni di Hamas che usa infrastrutture e strutture dell'Onu per attaccare Israele. Ogni vittima innocente soprattutto i bambini è una tragedia. Ma penso che i numeri sulle vittime che rende noti Hamas non siano accurati», ha aggiunto..

11:15
11:15
Morto un palestinese ferito negli scontri a Nablus

Uno dei due palestinesi, ferito negli scontri con l'esercito israeliano a Nablus, è morto in ospedale. Lo hanno fatto sapere fonti mediche citate dall'agenzia Wafa secondo cui il palestinese «è stato colpito al petto dai proiettili dell'occupazione». In ospedale è stato ricoverato anche un altro palestinese ferito.

11:08
11:08
L'ambasciatore isreliano: «Non diremo come, ma fermeremo l'Iran»

«Non è una buona idea dire al nemico cosa faremo» per rispondere agli attacchi contro Israele, «ma finché non troveremo un modo di fermare l'Iran il rischio di escalation continuerà ad esistere». Lo ha detto l'ambasciatore israeliano Alon Bar a Sky TG24.

«Israele è stato attaccato da centinaia di missili balistici, da crociera, droni. Con successo abbiamo bloccato l'attacco. Ma questo fa parte di uno sforzo continuo di Teheran di provocare una escalation, ci sono attacchi contro il nostro Paese dal Libano, dallo Yemen, dall'Iraq, dalla Siria. Finché non troveremo un modo per fermare l'Iran, il rischio di escalation continua a esistere», ha detto l'ambasciatore.

Non so chi ha attaccato le Guardie iraniane a Damasco ma da sei mesi l'Iran è impegnato in attacchi direttamente o indirettamente contro Israele in modo molto intenso. Adesso è troppo preso per parlare di de-escalation», ha detto Alon Bar.

«Le persone che sono state uccise a Damasco erano lì proprio per coordinare gli attacchi contro Israele. Non so se si fermeranno ma se non lo faranno una risposta internazionale estremamente più forte è importante. La Guardia iraniana è coinvolta negli attacchi contro Israele e deve essere trattata come organizzazione terroristica», ha aggiunto.

11:01
11:01
Pechino «profondamente preoccupata» per la situazione in Medio Oriente

La Cina ribadisce la sua «profonda preoccupazione» sulla situazione in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran a Israele e la minaccia nuove ritorsioni, invitando «le parti interessate a mantenere la calma e a esercitare la moderazione per evitare l'ulteriore escalation delle tensioni». È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel corso del briefing quotidiano.

10:56
10:56
L'Iran: «L'Occidente apprezzi la nostra moderazione con Israele»

L'Iran lancia un appello all'Occidente ad «apprezzare la sua moderazione» nel rispondere a Israele invece di «accusare» Teheran.

«L'Iran si aspetta che gli Stati occidentali lodino la moderazione mostrata dall'Iran negli ultimi mesi, soprattutto nell'attacco contro Israele di sabato sera, avvenuto in risposta all'attacco del regime sionista al nostro consolato a Damasco», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani. «Gli Stati occidentali dovrebbero addossarsi la colpa, invece di muovere accuse contro Teheran. Dovrebbero rendere conto all'opinione pubblica mondiale delle loro azioni di fronte ai crimini di guerra commessi da Israele durante i suoi attacchi contro Hamas palestinese», ha aggiunto, citato dalla Tv di Stato.

10:37
10:37
Teheran: «Se Israele dovesse rispondere, reagiremo più duramente»

«L'attacco limitato dell'Iran contro Israele di sabato sera mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte». Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un colloquio telefonico con l'omologo russo Serghei Lavrov.

10:29
10:29
Il Gabinetto di guerra di Israele si riunirà di nuovo oggi

Il Gabinetto di guerra israeliano tornerà a riunirsi di nuovo nel pomeriggio per esaminare la situazione con l'Iran. Lo hanno riferito i media. La riunione - presieduta dal premier Benjamin Netanyahu - è prevista per le 14 locali (le 13 in Svizzera).

10:23
10:23
Operazione dell'IDF a Nablus in Cisgiordania

L'esercito israeliano sta conducendo un'operazione a Nablus in Cisgiordania dove - secondo media palestinesi - ci sono scontri in atto con i residenti. Secondo la Mezzaluna Rossa, i feriti sarebbero al momento due, di cui uno grave. I media israeliani hanno riferito che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno circondato una casa della città.

10:22
10:22
Scholz: «Israele partecipi a sua volta alla de-escalation»

«Ieri ho parlato con gli altri partner del G7, nel corso di una conferenza telefonica su cosa fare, e sono stato lieto di appurare che la nostra valutazione sia identica e il nostro appello è chiaro: l'Iran deve archiviare questa aggressione».

Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un incontro con la stampa a Shangai, trasmesso da Ntv in Germania. A una domanda sull'eventuale reazione di Israele, Scholz ha aggiunto: «Il nostro consiglio è di partecipare loro stessi alla de-escalation».

L'attacco dell'Iran a Israele è stato brutale e senza precedenti, qualcosa che non sarebbe dovuto succedere. Anche una volta il mio avvertimento all'Iran è che non debba andare avanti così. È importante che si faccia tutto per una de-escalation«, ha detto il cancelliere tedesco che è in Cina per una visita che durerà fino a martedì.

A Pechino domani, con il presidente e il premier cinesi, »parlerò anche di questioni geopolitiche e di questa drammatica escalation in Medio Oriente«, ha poi dichiarato Scholz.

10:04
10:04
Cameron: «L'Iran ha lanciato 300 ordigni ma ha fallito due volte»

La rappresaglia di Teheran contro Israele «è stata molto significativa», con l'utilizzo di «301 ordigni, inclusi 110 missili balistici e 40 da crociera», ma l'Iran ha subito in sostanza «una doppia sconfitta»: sia perché non è riuscito a «infliggere danni» rilevanti allo Stato ebraico, sia perché «ha rivelato al mondo la sua influenza maligna sulla regione» mediorientale. Lo ha sostenuto stamattina lord David Cameron, ministro degli Esteri del governo britannico di Rishi Sunak, in un'intervista a Sky News Uk.

Cameron ha poi aggiunto di comprendere come Israele senta in queste ore di avere «tutto il diritto di rispondere». Ha però ribadito l'appello lanciato fin da subito da Londra e dagli altri maggiori alleati occidentali al governo di Benjamin Netanyahu a non innescare «un'escalation».

10:03
10:03
Iran: «Pronti a difendere la nostra integrità territoriale»

I ministri degli Esteri di diversi Paesi della regione hanno avuto ieri sera colloqui telefonici separati con l'omologo iraniano Hossein Amirabdollahian, esprimendo preoccupazione per l'escalation delle tensioni nella regione.

«L'Iran è pienamente pronto a difendere l'integrità territoriale e gli interessi nazionali del Paese», ha dichiarato Amirabdollahian al ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad, citato da Mehr. Ha sottolineato che Teheran perseguirà legalmente l'attacco israeliano e l'inerzia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel condannare il regime, a causa dell'opposizione di Stati Uniti, Francia e Regno Unito«.

Nel corso di colloqui telefonici separati, gli alti diplomatici, tra cui quelli di Arabia Saudita, Qatar, Egitto, India e Malta, hanno anche sottolineato la necessità di una stabilità regionale e hanno esortato tutte le parti a essere responsabili e a fare dei tentativi per evitare un'escalation delle tensioni.

09:56
09:56
«Cautela sullo spazio aereo tra Israele e Iran»

L'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diffuso un avviso invitando all'attenzione sullo spazio aereo su Iran e Israele, incluso quello circostante per una distanza di 100 miglia nautiche. L'invito è a seguire tutte le pubblicazioni aeronautiche disponibili in vigore, compresi gli aggiornamenti dalla piattaforma europea per la condivisione e la cooperazione delle informazioni. Sull'Iran, segnala, «continua a esserci un aumento del rischio di errori di calcolo e/o di identificazione errata al momento sulla Fir Teheran», la regione di informazione dei voli di Teheran.

Commissione europea e Easa sottolineano che continueranno a monitorare da vicino la situazione in Medio Oriente per valutare eventuali rischi potenziali per la sicurezza degli operatori aerei dell'Ue e per essere pronti ad agire in modo appropriato. Lo annunciano in una nota dopo la riapertura nel corso della giornata di ieri dello spazio aereo su Israele, Libano, Giordania, Iraq e Iran conclusi.

L'Easa segnala di essere in stretto contatto con tutte le autorità competenti dell'aviazione civile, in particolare la Caa in Israele, per disporre di informazioni di prima mano da considerare nelle proprie valutazioni e nel meccanismo di allarme sulle zone di conflitto. Attualmente sono in atto una serie di strumenti di mitigazione del rischio per gli spazi aerei interessati, tra cui bollettini informativi sulle zone di conflitto e note informative disponibili al pubblico.

Nell'area oltre a quelli su Israele e Iran sono in vigore anche bollettini informativi sulle zone di conflitto relativi all'Iraq, sul cui spazio aereo si raccomanda di non effettuare voli inferiori al livello di volo di 320 e alla Siria, dove viene raccomandato di evitare il sorvolo a tutte le altitudini .

08:58
08:58
«Intercettati missili e droni iraniani dalla Francia su richiesta di Amman»

Negli attacchi contro Israele la Francia ha effettuato «intercettazioni» (di droni e missili) su richiesta della Giordania, ha dichiarato il presidente francese Emnmanuel Macron. E ha accusato l'Iran di aver «deciso di colpire Israele», provocando «una profonda lacerazione». «Faremo di tutto per evitare un'escalation in Medio Oriente», ha aggiunto.

Parlando in un'intervista a 100 giorni dalle Olimpiadi su RMC Sport e BFM TV, il presidente francese ha accusato l'Iran di aver risposto «in modo sproporzionato» all'attacco al suo consolato a Damasco.

Macron ha assicurato stamattina di voler «fare di tutto per evitare un incendio» in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran contro Israele. «Abbiamo condannato, siamo intervenuti, faremo di tutto per evitare un incendio e un'escalation. Bisogna isolare l'Iran, aumentare le sanzioni e ritrovare un cammino di pace nella regione», ha detto nel corso dell'intervista.

«Non si può dire che Israele è aggressore»: il presidente francese, ha poi spiegato così la presenza di Israele ai Giochi di Parigi 2024 mentre la Russia non è stata invitata e soltanto gli atleti russi sotto bandiera neutrale potranno sfilare. «Israele è stato vittima di un attacco terroristico e sta reagendo», ha puntualizzato.

Macron, ha annunciato «un vertice internazionale» con il comitato olimpico alla vigilia dell'inizio dei Giochi olimpici. Riguarderà in particolare «lo sport e l'alimentazione, l'educazione, tutti gli obiettivi delle Nazioni unite che consentano di dare più futuro ai nostri giovani». Non sarà invitata la Russia, ha confermato Macron, a causa della guerra in Ucraina.

Ad una giornalista che ha chiesto a Macron se ci siano dei progetti alternativi nel caso di rischi per la sicurezza alla cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi il 26 luglio sulla Senna, il presidente francese ha risposto che «C'è un piano B e anche dei piani C - ha detto Macron - nel caso di preoccupazioni per il suo svolgimento sul piano della sicurezza».

08:35
08:35
Teheran: «Non sono in programma altre azioni militari contro Israele»

«L'attacco dell'Iran contro Israele, in risposta all'attacco dei sionisti contro i locali del consolato iraniano di Damasco, è stata l'azione punitiva minima necessaria per garantire i nostri interessi nazionali e la nostra sicurezza, sulla base del capitolo delle Nazioni Unite», ha dichiarato il Consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran.

«L'Iran ha preso di mira esclusivamente le basi militari israeliane durante l'operazione e attualmente non è in programma alcuna azione militare contro il regime», ha sottolineato il Consiglio in un comunicato, citato dall'Irna, aggiungendo: «Il regime sionista ha oltrepassato le linee rosse. Se il regime continuerà le sue azioni malvagie contro l'Iran con qualsiasi mezzo e livello, riceverà una risposta 10 volte più forte».

08:32
08:32
Israele all'ONU: «La piovra sciita si è tolta la maschera»

Durante una sessione notturna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'inviato di Israele Gilad Erdan ha dichiarato che «la maschera della negabilità iraniana è stata rimossa. Non ci si può più nascondere e non si può più bluffare. Non ci si può più sottrarre alle responsabilità. L'Iran ha attaccato Israele dal proprio territorio sovrano, pubblicamente e con orgoglio. La maschera è stata tolta».

Ha scritto lo stesso Erdan su X (ex Twitter). E ha continuato: «L'Iran, primo sponsor mondiale del terrore, ha svelato il suo vero volto di destabilizzatore della regione e del mondo... È ora che il mondo smetta di ignorare i crimini dell'Iran e agisca», ha detto. «Tutti i gruppi terroristici che attaccano Israele sono tentacoli della stessa piovra sciita, la piovra iraniana» e ha esortato i membri del Consiglio a «imporre tutte le sanzioni possibili all'Iran prima che sia troppo tardi».

08:28
08:28
«La Svizzera è un messaggero tra Washington e Teheran»

Gli Stati Uniti sono rimasti in contatto con Teheran nel fine settimana, durante l'attacco iraniano a Israele, attraverso «una serie di comunicazioni dirette trasmesse dalla Svizzera», secondo un funzionario statunitense. Questo ruolo di messaggero fa parte dei buoni uffici della Confederazione.

Ieri il capo di stato maggiore delle forze militari iraniane, Sardar Bagheri, ha spiegato, in una intervista all'emittente pubblica Irinn Tv, che, l'operazione militare contro Israele «era conclusa» anche se le forze iraniane rimangono in alto stato di allerta e pronte «ad agire se necessario». «Se il regime sionista risponde, la nostra prossima operazione sarà molto più estesa», ha aggiunto. In un messaggio inviato agli Usa, rappresentati a Teheran dall'ambasciata svizzera, Bagheri ha detto che se gli Stati Uniti cooperano con Israele nelle possibili prossime azioni, Teheran si interesserà alle basi americane che «non avranno alcuna sicurezza».

La Svizzera rappresenta gli interessi americani in Iran sin dalla presa di ostaggi all'ambasciata statunitense a Teheran nel 1980, come sottolinea il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sul suo sito web. In quanto potenza protettrice, consente ai due Paesi di mantenere un minimo di relazioni diplomatiche e consolari.

Berna sta assumendo alcuni dei compiti della rappresentanza ordinaria, garantendo così la protezione dei cittadini americani in Iran. La sezione Interessi esteri dell'Ambasciata svizzera a Teheran gestisce tutti gli affari consolari degli Stati Uniti in Iran, comprese le richieste di passaporto, i cambiamenti di stato civile e la protezione consolare per i cittadini statunitensi.

Sul fronte diplomatico, «la Svizzera può offrire essa stessa i propri servizi come 'postino' o assumere questa funzione su richiesta dei Paesi interessati, a condizione che tutte le parti siano d'accordo», spiega il DFAE.

In linea con la sua tradizione di buoni uffici, la Svizzera svolge anche un ruolo di mediazione. Negli ultimi anni, ad esempio, ha assistito in diverse occasioni lo scambio di prigionieri tra Iran e Stati Uniti. Gli interessi dell'Iran negli Stati Uniti sono rappresentati dal Pakistan.

La Confederazione rappresenta anche gli interessi iraniani in Egitto e in Canada. Dal mese di maggio 2018 ha rappresentato pure gli interessi dell'Iran in Arabia Saudita e quelli dell'Arabia Saudita in Iran.

Tuttavia, un anno fa, il 10 marzo 2023, questi ultimi due Paesi hanno annunciato, attraverso un accordo trilaterale con la Cina, di voler ristabilire le relazioni diplomatiche entro due mesi. Teheran ha quindi posto fine al mandato della Svizzera di rappresentare i suoi interessi in Arabia Saudita, a partire dall'agosto 2023. Riad non ha ancora formalmente revocato il mandato.

La Svizzera ha assunto per la prima volta il ruolo di potenza protettrice quando ha rappresentato gli interessi del Regno di Baviera e del Granducato di Baden in Francia durante la guerra franco-prussiana del 1870.

Il mandato di potenza protettrice più noto è stato quello esercitato per conto degli Stati Uniti a Cuba a partire dal 1961. Berna rappresentò anche gli interessi cubani a Washington dal 1991. Questo doppio mandato è terminato nel 2015, quando Washington e L'Avana hanno ripreso le relazioni diplomatiche.

08:14
08:14
Riprendono i voli negli aeroporti di Teheran

L'agenzia di stampa iraniana Tasnim afferma che gli aeroporti della capitale Teheran hanno ripreso i voli lunedì alle 6 di stamattina ora locale. Gli scali Imam Khomeini e Mehrabad avevano sospeso le loro operazioni in seguito all'attacco dell'Iran a Israele.

07:47
07:47
«Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro»

Duro scontro all'Onu tra Israele e Iran nella riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza convocata dopo l'attacco di Teheran di sabato notte, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite ha avvertito che il Medio Oriente è «sull'orlo del baratro».

«Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l'ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler», ha tuonato il delegato dello Stato ebraico al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan chiedendo «tutte le sanzioni possibili» contro la Repubblica islamica. «Il fatto che Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell'attacco», ha aggiunto l'ambasciatore israeliano. Da parte sua il collega iraniano, Saed Iravani, ha chiesto al Consiglio di «adottare misure punitive immediate contro Israele», che vuole solo «commettere altri atroci crimini senza rispetto delle leggi internazionali». Iravani ha ribadito che Teheran «non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all'autodifesa», assicurando che il suo Paese non vuole un aumento della tensione o «una guerra con gli Stati Uniti» ma risponderà a «qualsiasi minaccia o aggressione».

Anche gli Usa hanno evocato lo spettro di nuove sanzioni: «Nei prossimi giorni discuteremo con i nostri partner nuove misure punitive per rendere l'Iran responsabile in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza», ha detto l'ambasciatore americano Robert Wood, alludendo alla possibilità di presentare una bozza di risoluzione con nuove misure restrittive contro Teheran, e ribadendo che gli Usa «non vogliono una escalation».

Un drammatico avvertimento sul rischio di un conflitto più ampio nella regione è stato quello del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres: «Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro - ha ammonito - La popolazione si trova ad affrontare il pericolo reale di un devastante conflitto su vasta scala. Ora è il momento di allentare la tensione, della massima moderazione e di fare un passo indietro dal baratro». Precisando che «abbiamo la responsabilità condivisa di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un'ulteriore escalation», poiché «né la regione né il mondo possono permettersi altre guerre».

07:47
07:47
Attacco iraniano su Israele «per metà non andato a buon fine»

Secondo funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, per metà dei missili balistici dell'Iran contro Israele il lancio non è riuscito o sono caduti prima di raggiungere l'obiettivo.

Secondo Israele, Teheran ha lanciato più di 170 droni carichi di esplosivo, circa 120 missili balistici e circa 30 missili da crociera, quasi tutti sono stati intercettati.

07:45
07:45
Guterres condanna attacco dell'Iran, ma bacchetta Israele

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha ribadito al Consiglio di Sicurezza la sua «ferma condanna della grave escalation rappresentata dall'attacco dell'Iran a Israele», ricordando a tutti i paesi membri che la Carta Onu vieta l'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di chiunque stato.

«Vige inoltre il principio dell'inviolabilità delle sedi diplomatiche e consolari e il personale deve essere rispettato», ha aggiunto ricordando la »condanna« dell'attacco israeliano del 1 aprile al consolato iraniano a Damasco.

«Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro. La popolazione si trova ad affrontare il pericolo reale di un devastante conflitto su vasta scala. Ora è il momento di allentare la tensione, della massima moderazione e di fare un passo indietro dal baratro», ha Guterres. «Abbiamo la responsabilità condivisa di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un'ulteriore escalation - ha aggiunto - Né la regione né il mondo possono permettersi altre guerre».

Il segretario generale dell'Onu ha poi ribadito che «è fondamentale evitare qualsiasi azione che possa portare a grandi scontri militari su più fronti in Medio Oriente. I civili stanno già sopportando il peso maggiore e pagando il prezzo più alto». Quindi, ha avvertito che «la pace e la sicurezza a livello regionale, e in effetti globale, vengono minate di ora in ora».

06:23
06:23
Il punto alle 6.00

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry è tornato ieri sera a invocare il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ritenendo l'attacco iraniano a Israele un'avvisaglia del pericolo di una escalation di conflitti nella regione da tempo paventato dal Cairo. Lo ha fatto durante due distinte telefonate con il suo omologo iraniano Hussein Amir Abdollahian e con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.

Shoukry, riferisce il suo portavoce Ahmed Abu Zeid, ha espresso la «profonda preoccupazione dell'Egitto per l'escalation militare senza precedenti tra Iran e Israele, che rischia di sfuggire al controllo e minacciare la stabilità della regione mettendo in pericolo i civili di ogni Paese».

Ha quindi esortato Iran e Israele «a dare prova della massima moderazione e ad astenersi da provocazioni reciproche che potrebbero aumentare la tensione e l'instabilità in Medio Oriente».

L'Egitto - ha aggiunto - è pronto ad «intensificare gli sforzi in cooperazione con i suoi partner per disinnescare l'attuale crisi, che vede al centro i continui attacchi alla Striscia di Gaza e la sofferenza quotidiana del popolo palestinese», chiedendo che «prevalga la voce della ragione affidando agli sforzi diplomatici la ricerca di soluzioni che preservino la stabilità del Medio Oriente e la sicurezza dei popoli della regione».

In conclusione, parlando con il ministro degli Esteri israeliano Katz, Shoukry ha riaffermato la ferma posizione dell'Egitto che «esige il cessate il fuoco a Gaza, facilitare l'ingresso di aiuti umanitari e respingere qualsiasi misura volta a scacciare i palestinesi dalle loro terre». Una posizione - ha ribadito - fermamente contraria ad ogni operazione militare di terra nella Rafah palestinese.

Riaprono molte scuole in Israele

Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la riapertura oggi nella maggior parte del Paese delle scuole, che erano state chiuse sabato per motivi di sicurezza legati alle minacce provenienti dall'Iran.

Dopo aver valutato la situazione «si è deciso di riprendere da lunedì le attività educative in tutto il Paese» fatte salve però «restrizioni» nella zona di confine con il Libano e nelle località vicine alla Striscia di Gaza, ha indicato su X il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari.

«Ascoltate le parole di Zelensky»

Il rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha invitato la comunità internazionale a condannare l'attacco iraniano a Israele usando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«Negli ultimi anni i civili ucraini sono stati uccisi dal cielo con armi iraniane», ha detto Erdan durante la riunione d'emergenza di ieri del Consiglio di sicurezza dell'Onu. «Condannando l'attacco iraniano - ha continuato il funzionario israeliano -, Zelensky ha detto che 'il suono dei droni iraniani Shahed è lo stesso nei cieli del Medio Oriente e dell'Europa e deve servire da campanello d'allarme per il mondo libero'. Ascoltate il presidente Zelensky - ha incalzato Erdan - e svegliatevi».

Il premier giapponese condanna l'attacco di Teheran

Il premier giapponese Fumio Kishida condanna con durezza il recente attacco condotto dall'Iran con droni e missili verso Israele, deciso in risposta al bombardamento della sede diplomatica iraniana in Siria a inizio aprile da parte dello Stato ebraico, dove sono morte sette persone.

«L'attacco non fa altro che aggravare la già precaria situazione nel Medio Oriente. Siamo estremamente preoccupati e consideriamo la mossa come un'ulteriore istigazione a un conflitto su larga scala», ha detto Kishida ai media locali.

Il premier conservatore, appena tornato dalla visita di Stato a Washington, ha anche affermato che Tokyo proseguirà con gli sforzi diplomatici per evitare un allargamento delle ostilità«, rendendosi disponibile alla cooperazione con altri paesi.