Mosca

La Russia, ora, pensa a confiscare beni e proprietà di chi è fuggito all'estero

I cittadini russi critici nei confronti della guerra potrebbero subire ritorsioni da parte delle autorità – La Duma formerà una task force per capire come utilizzare il Codice penale e punire i cosiddetti dissidenti
© ZURAB KURTSIKIDZE
Red. Online
06.02.2023 10:30

Essere russi ed esprimersi contro la guerra in Ucraina, anche dall’estero, è un problema. Lo sappiamo. Tant’è che i legislatori della Federazione, ora, prenderanno addirittura in considerazione la confisca di beni e proprietà di chi, da fuori, critica la cosiddetta operazione speciale di Vladimir Putin. A riferirlo è il quotidiano pro-Cremlino Izvestia.

Gli appelli a punire le decine di migliaia di cittadini russi scappati per evitare di finire nelle maglie dell’esercito e, soprattutto, di essere spediti al fronte si sono intensificati il mese scorso, quando un attore in esilio – il Rambo russo – ha suscitato indignazione fra i pro-Putin e i fautori della guerra schierandosi apertamente con l’Ucraina invasa.

E così, la prossima settimana la camera bassa della Duma formerà una task force. I compiti? Esaminare il Codice penale per capire come punire eminenti cittadini russi in esilio. Punirli, va da sé, per il loro dissenso come ha spiegato la deputata Yelena Yampolskaya a Izvestia. Le misure in esame, appunto, comprendono il sequestro di proprietà e la privazione di premi, per gli artisti, qualora venisse scoperto che hanno diffuso contenuti anti-guerra o, peggio ancora agli occhi del Cremlino, hanno sostenuto l’esercito ucraino, anche finanziariamente.

La Russia, a marzo, aveva approvato una legge iper-restrittiva che consente alle autorità di infliggere pene detentive fino a 15 anni per chi condivide fake news riguardo all’operazione speciale in Ucraina. Tradotto: chi parla di guerra e, di riflesso, la critica rischia grosso. Migliaia e migliaia di russi, fra cui artisti famosi e personaggi dello spettacolo, ma anche attivisti di spicco, hanno lasciato la Federazione dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, oramai un anno fa.

La deputata Yampolskaya, che presiede il Comitato Cultura in seno alla Duma e guiderà la citata task force, ha dichiarato a Izvestia di aver ricevuto una serie di proposte per modificare le leggi della Russia. Allo scopo di punire gli esuli che dimostrano un atteggiamento critico nei confronti del Cremlino. Il gruppo dovrebbe incontrarsi per la prima volta a metà della prossima settimana e poi riferire al presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, sulle sue misure più efficaci.

Dal canto suo, Volodin il mese scorso aveva definito la confisca di beni e proprietà una punizione «adeguata» per i russi in esilio contrari alla guerra.

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