Spazio

La Russia prepara la sua stazione spaziale automatizzata

Si chiamerà ROSS (Russian Orbital Service Station) e sarà operativa nel 2028: sarà più piccola della ISS ma più moderna e con caratteristiche differenti
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Ats
27.07.2022 16:12

Si chiamerà ROSS (Russian Orbital Service Station) e sarà operativa nel 2028: è la futura stazione spaziale russa, più piccola della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), e ospiterà astronauti solo per brevi periodi ogni anno, per operazioni specifiche e di manutenzione.

A differenza della ISS, sarà su un'orbita polare così da passare sopra ogni punto del pianeta. In vista del pensionamento della ISS, la Russia ha dato il via già da qualche anno alla progettazione di una nuova stazione molto più piccola della ISS ma più moderna e con caratteristiche differenti, e a fare il punto sul programma della ROSS è stato Vladimir Soloviev, capo progettista di RSC Energia e direttore di volo del segmento russo della ISS, in un'intervista pubblicata sul sito dell'agenzia spaziale russa Roscosmos.

Il primo nucleo della ROSS sarà lanciato nel 2028 e sarà composto da 2 moduli principali e una serie di moduli di servizio e potrà garantire l'abitabilità per 1 o 2 mesi fino a un massimo di 4 astronauti. A differenza della ISS la ROSS sarà automatizzata e per buona parte del tempo sarà disabitata, una scelta che potrà abbatterne i costi di gestione e allo stesso tempo permettere alla stazione il sorvolo anche di zone con maggiori pericoli dovuti alle radiazioni. La Ross avrà infatti orbita polare e potrà così sorvolare praticamente ogni punto del pianeta e passare su zone, come i poli, dove è più alta la quantità di radiazioni. Una scelta che permette di fare esperimenti scientifici impossibili sulla ISS e studiare le regioni polari. Completata la prima fase nel 2030 la ROSS verrà poi ulteriormente ingrandita raggiungendo complessivamente una massa di 120 tonnellate, circa un quarto della ISS.