Stati Uniti

La SEC cita in giudizio Musk: «Speculò sull'acquisto di Twitter»

Secondo l'autorità USA di controllo sulla Borsa, il miliardario non ha notificato della mega operazione come previsto dalle leggi del mercato, ma ha aspettato 11 giorni
© KEYSTONE (AP Photo/Alex Brandon)
Red. Online
15.01.2025 07:19

La Securities and Exchange Commission (SEC), cioè l'autorità statunitense di controllo sulla Borsa, ha citato in giudizio Elon Musk al tribunale federale di Washington per il suo acquisto da 44 miliardi di dollari di Twitter, ora chiamato X. Lo riporta il New York Times.

La causa contro Musk, che è diventato uno stretto consigliere del presidente eletto Donald Trump, sarà probabilmente uno degli atti finali più controversi della Securities and Exchange Commission, sotto la direzione di Gary Gensler, il suo presidente uscente.

Secondo la denuncia, il miliardario non ha notificato la SEC della mega operazione come previsto dalle leggi del mercato, ma ha aspettato 11 giorni.

La SEC ha indagato per circa due anni su Musk per aver impiegato troppo tempo a rivelare il suo acquisto nel 2022 di una notevole quantità di azioni Twitter, che potrebbe avergli consentito di accumulare una quota importante nella società a un prezzo scontato.

Non aver comunicato tempestivamente gli acquisti potrebbe aver giovato finanziariamente al patron di Tesla, perché il prezzo sarebbe potuto salire se gli investitori avessero saputo che stava acquistando azioni. Quando l'acquisto fu comunicato alla SEC, il 4 aprile 2022, Musk possedeva già il 9,2% di Twitter anche se lui si è sempre  difeso sostenendo che si era trattato di un errore in buona fede.

Un mese fa il miliardario aveva rivelato di aver ricevuto una sorta di ultimatum dalla SEC per chiudere un'indagine federale su una potenziale frode azionaria derivante dal suo acquisto di Twitter. Secondo una lettera al suo legale Alex Spiro, Musk avrebbe avuto 48 ore per accettare un accordo o affrontare numerose accuse non meglio specificate «a breve». Spiro ha definito la citazione in giudizio come il culmine della «campagna pluriennale di intimidazione» della SEC contro il suo assistito. «È l'ammissione che non sono riusciti a istruire una reale causa, Musk non ha fatto niente di male e tutti vedono questa farsa per quello che è» ha aggiunto. 

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