Italia

La sorella di Giulia: «Turetta non è un mostro, è un figlio del patriarcato»

Parla Elena Cecchettin, la sorella della ragazza veneta uccisa a coltellate: «Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela»
Ats
20.11.2023 09:15

«Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un'eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c'è. I 'mostri' non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro».

Lo scrive, in una lettera al Corriere della Sera, Elena Cecchettin, la sorella di Giulia.

«La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling - aggiunge -. Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura. Viene spesso detto 'non tutti gli uomini'. Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini».

Per la sorella di Giulia «il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere».

Turetta ha accettato l'estradizione

«Pare che Filippo abbia accettato di non opporsi all'estradizione» dalla Germania all'Italia, quindi «potrebbe essere estradato, dopo le procedure burocratiche e la decisione del giudice, nel giro di pochi giorni e rientrare in tempi piuttosto brevi. Se si fosse opposto, sarebbero stati tempi più lunghi».

Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Dritto e Rovescio su Rete4, sottolineando «la collaborazione molto positiva» con le autorità tedesche nella gestione del caso di Filippo Turetta, arrestato in Germania per l'omicidio di Giulia Cecchettin.