La terra a Creta trema di nuovo, «ma un sisma più intenso è improbabile»

(Aggiornato alle 09:35) La terra a Creta ha tremato di nuovo. Nelle scorse ore, una scossa di magnitudo 6,2 ha colpito un'area al largo dell'isola greca. Il sisma è avvenuto in mare a una profondità di 60,3 chilometri, 56 chilometri a nord di Neapolis. Ma le scosse sono state percepite anche altrove.
Secondo quanto si legge su Euronews, il terremoto ha causato «disagi» ad abitanti e turisti di Creta: l'intensità e la durata delle scosse sono state particolarmente elevate nei comuni di Chania e Rethymno. Proprio a Rethymno e a Lassithi, alcuni residenti hanno lasciato le loro case per ragioni di sicurezza. Ma non è tutto: il sisma è stato avvertito anche in altre isole dell'Egeo e in alcune zone della Grecia continentale. Ad Atene, alcune persone hanno dichiarato di aver percepito «un forte terremoto». E non solo. Il sisma, secondo i media internazionali, è stato avvertito anche in Israele e in Egitto.
Al momento, i vigili del fuoco di Creta sono «in stato di allerta generale». Stando a quante emerge dai primi sopralluoghi, a causa del terremoto si sono verificate piccole frane sulla rete stradale provinciale e danni minori ad alcune strade e vecchi edifici, tra cui uno nella capitale Heraklion. Tuttavia, non ci sono segnalazioni di feriti o di danni gravi. Complice, a detta degli esperti, il fatto che terremoti come questo, che si verificano molto in profondità, causano tipicamente meno danni in superficie.
Le scuole, secondo quanto si legge su Ertnews, rimarranno aperte nei principali comuni dell'isola, a La Canea (o Chanià), Candia (o Iraklio) e Agios Nikolaos, a meno che non vengano riscontrati danni agli edifici scolastici nei controlli in corso. Per motivi di sicurezza rimarrà chiusa invece la gola di Imbros, a Sfakia.
Questo sisma, però, non è un caso isolato. In primo luogo, perché la Grecia sorge in una zona particolarmente attiva a livello sismico. E, a tal proposito, quello avvenuto nelle scorse ore è il secondo sisma, della stessa magnitudo, avvenuto nell'area negli ultimi tempi. Poco più di una settimana fa, sempre nel corso del mese di maggio, un terremoto simile si era verificato a circa 20 chilometri dalla costa orientale di Creta con epicentro davanti all'isola di Caso. Anche in quel caso, il sisma ha avuto luogo a una profondità importante, di circa 84 chilometri.
Il terremoto della scorsa settimana ha provocato diversi disagi ed è stato avvertito soprattutto a Creta e Rodi, dove nelle ore seguenti è stato diramato un avviso precauzionale di allerta tsunami. Avviso che anche questa volta è stato diramato, sebbene il rischio sia considerato «lieve». Ai turisti, tuttavia, è stato raccomandato di allontanarsi dalla costa, per ragioni di sicurezza.
Considerata la sismicità della zona e, soprattutto, gli eventi recenti – come il devastante terremoto che ha colpito la Turchia nel 2023 o le molteplici scosse che hanno fatto tremare Santorini negli ultimi mesi – la situazione a Creta non sta passando inosservata. Ma come riferiscono i media greci, tra cui GreekReporter, a detta degli esperti non ci sarebbe alcuna correlazione con l'attività sismica di Santorini o della Turchia. I contesti geologici, infatti, sono diversi: le scosse che hanno interessato Creta si verifica sull'arco greco, mentre Santorini è interessata da attività vulcanica. I terremoti in Turchia, invece, si verificano lungo la faglia analitica. «Si è trattato di un classico terremoto dell'arco ellenico a profondità intermedia», ha spiegato a Ertnews il direttore generale della ricerca dell'Istituto di geodinamica dell'Osservatorio nazionale di Atene, Thanasis Ganas. «È avvenuto in profondità e non c'è motivo per i residenti di essere particolarmente preoccupati»
Inoltre, proprio a causa della profondità di oltre 60 chilometri a cui si sono verificati entrambi i terremoti, gli esperti non prevedono «una sequenza significativa» di scosse di assestamento. Questi terremoti non vengono nemmeno considerati precursori di un sisma più intenso, simile a quello avvenuto nel settembre del 2021. In quel caso, la magnitudo fu di 6.1, ma la scossa venne registrata – diversamente dai casi recenti – a una profondità di 13 chilometri. In quell'occasione i danni fuorono maggiori e vennero registrati anche alcuni feriti e una vittima: un operaio che stava svolgendo alcuni lavori all'interno di una chiesa ad Arkalochori morì dopo che il tetto crollò a causa del sisma.