Mosca

La tregua che non c'è stata e il messaggio di Putin al mondo: la Russia non è isolata

Numerosi leader mondiali hanno partecipato alla parata a Mosca in occasione dell'80° anniversario del Giorno della Vittoria - Putin: «Tutto il popolo russo sostiene l'operazione militare speciale, la giustizia è dalla nostra parte»
©SERGEY BOBYLEV /HOST PHOTO AGENC
Michele Montanari
09.05.2025 15:07

Putin ha lanciato un messaggio al mondo: la Russia non è isolata. C’erano una trentina di leader internazionali, questa mattina a Mosca, durante la parata in occasione dell'80° anniversario del Giorno della Vittoria. Una grande esibizione militare sulla Piazza Rossa alla presenza, ovviamente, del presidente russo e di svariati leader mondiali per celebrare la vittoria dell'Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Seconda Guerra mondiale. Tra i presenti, non sono certo passati inosservati il leader cinese Xi Jinping, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, il venezuelano Nicolás Maduro, l’egiziano Abdel Fattah el-Sisi e persino due europei: il presidente serbo Aleksandar Vučić e il premier slovacco Robert Fico. Quest’ultimo, unico capo di governo di un Paese dell’UE presente a Mosca, ha assistito alla parata nonostante il monito dell’Unione europea. L’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Kaja Kallas, negli scorsi giorni aveva infatti espresso preoccupazione per l’eventuale partecipazione di rappresentati europei alle celebrazioni russe, invitandoli piuttosto a visitare Kiev.

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Mentre migliaia di soldati russi questa mattina marcivano sulla Piazza Rossa, Putin li osservava proprio accanto al suo ospite d'onore, il leader cinese Xi Jinping. E questa volta i festeggiamenti sono stati decisamente più pomposi e coreografici rispetto a quelli andati in scena a guerra iniziata, dal 2022 al 2024.

Tradizionalmente, il Giorno della Vittoria è dedicato ai circa 27 milioni di soldati e civili sovietici morti durante la Seconda Guerra mondiale, ma dal 2022 la giornata di festa si è trasformata in una sorta di esercizio di propaganda per giustificare l’invasione dell’Ucraina, cavalcando la narrazione della lotta al nazifascismo.

All'evento hanno preso parte oltre 11 mila soldati del Ministero della Difesa e di altri servizi di sicurezza, tra cui il Servizio di Sicurezza Federale (FSB) e la Guardia Nazionale. Presenti anche 1.500 militari che hanno combattuto nell'«operazione militare speciale», il nome ufficiale del Cremlino per l'invasione dell'Ucraina avviata nel febbraio 2022. E non sono mancati neppure alcuni ufficiali nordcoreani, salutati calorosamente da Putin per il supporto militare fornito dalle truppe di Pyongyang nella regione russa di Kursk.

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Nel suo discorso alla Nazione - il più breve degli ultimi anni (circa 10 minuti) - Putin ha condannato quelli che ha definito tentativi di «calunniare i veri vincitori» della Seconda Guerra mondiale. Non è chiaro a chi si riferisse di preciso lo «zar», ma secondo il Moscow Times avrebbe criticato l’uscita degli scorsi giorni del presidente USA Donald Trump, il quale ha istituito due nuove feste americane per celebrare le vittorie nelle due guerre mondiali, affermando che gli Stati Uniti hanno fatto più di «qualsiasi altro Paese» per arrivare alla vittoria.

Putin ha poi affermato: «La verità e la giustizia sono dalla nostra parte. L'intero Paese, la nostra società, il nostro popolo, sono al fianco di coloro che prendono parte all'operazione militare speciale. Siamo orgogliosi del loro coraggio e della loro determinazione, della forza d'animo che ci ha sempre portato solo vittorie». Il leader del Cremlino ha poi aggiunto che «la Russia rimarrà un difensore invincibile contro chi sostiene il nazismo, la russofobia e l'antisemitismo».

Facendo un cenno a Xi Jinping, il presidente russo ha quindi ricordato il ruolo della Cina nella Seconda Guerra mondiale, affermando: «Ricorderemo sempre che l'apertura del secondo fronte ha avvicinato la vittoria», riferendosi alla Seconda guerra sino-giapponese, durata dal 1937 al 1945.

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A differenza degli anni precedenti, il leader del Cremlino non ha dedicato molto spazio all’invasione dell’Ucraina, evitando di condannare palesemente l'Occidente, come nel 2024, quando lo accusò di aver fomentato il conflitto.

Dopo il discorso di Putin, circa 200 carri armati, tra cui i T-34 della Seconda Guerra mondiale, hanno sfilato insieme a diversi tipi di mezzi blindati, sistemi di artiglieria, veicoli di fanteria e, per la prima volta in assoluto, la novità tecnologica della guerra: i droni. I caccia bombardieri hanno invece dipinto il tricolore nel cielo di Mosca.

La tregua che non c'è

In occasione della parata, il leader russo aveva ordinato unilateralmente una tregua dalla mezzanotte dell'8 maggio all'11 maggio. Ma pare che il cessate il fuoco non sia stato rispettato. Ucraini e russi si sono accusati a vicenda di aver violato la tregua temporanea, mentre a Kiev avrebbero voluto un cessate il fuoco di almeno un mese, come proposto dagli Stati Uniti.

Le autorità ucraine hanno fatto sapere che Mosca nelle scorse ore ha attaccato «centinaia di volte», provocando diversi morti e feriti tra la popolazione civile. Nei giorni precedenti la parata, l’Ucraina ha invece lanciato numerosi droni su Mosca, creando parecchi disagi all’organizzazione dell'evento, nonché la chiusura di quattro aeroporti della capitale.

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Per mostrare solidarietà a Kiev, quest'oggi decine di delegazioni internazionali si sono invece riunite nella città di Leopoli. Diverse autorità, tra cui l'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Kaja Kallas, il ministro degli Esteri del Regno Unito David Lammy, il nuovo ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot e altri diplomatici europei hanno concordato l'istituzione di un tribunale speciale per indagare sui crimini contro l'Ucraina.

Il presidente Volodymyr Zelensky, infine, è tornato a condannare l’aggressore: «Deve esserci un'assunzione di responsabilità per la guerra, questa è la più grande eredità morale del XX secolo. Oggi c'è una decisione da prendere: creare un meccanismo che possa contribuire a prevenire guerre future, con la creazione di un tribunale per i crimini di aggressione commessi dalla Russia. Esorto tutta l'Europa e i nostri amici democratici in tutto il mondo a dare il loro sostegno politico a questa decisione». Per il leader di Kiev i festeggiamenti a Mosca non sono stati altro che un momento di «cinismo, bile e bugie».

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