La versione dei fatti di Ghislaine Maxwell, tra complimenti a Trump e dubbi sulla morte di Epstein

I colloqui risalgono a luglio. Ma i dettagli di quelle conversazioni sono stati resi noti solo ora, dopo attente riflessioni. Nelle scorse ore, sono finite sotto i riflettori le parole di Ghislaine Maxwell, la socialite britannica complice di Jeffrey Epstein che sta scontando una condanna a 20 anni di carcere. Nei suoi colloqui con Todd Blanche - il viceministro della giustizia e l'ex legale personale di Trump - la donna ha fornito la sua versione dei fatti sul caso Epstein, e non solo.
I dubbi sulla morte di Epstein
Tanto per cominciare, come emerso dalle 300 pagine di trascrizioni (alcune di queste censurate) e dai file audio diffusi dal Dipartimento della Giustizia, Maxwell ha dichiarato che «non esiste alcuna lista di clienti di Epstein». A suo dire, l'ex finanziere non sarebbe neppure morto suicida in carcere. «Non credo che si sia suicidato, no», ha dichiarato la 63.enne, aggiungendo di non avere però «alcuna ragione» di credere che fosse stato ucciso nel tentativo di farlo tacere. «È assurdo», ha confessato a Blanche, riferendosi alle teorie secondo cui Epstein sarebbe stato assassinato. «Penso anche che se fosse stato quello che volevano, avrebbero avuto molte opportunità quando non era in prigione. E se avessero avuto paura di un ricatto o di qualcosa da parte sua, sarebbe stato un bersaglio molto facile», ha aggiunto Maxwell.
Epstein, secondo le ricostruzioni ufficiali, si è suicidato in una cella di un carcere di New York nel 2019, mentre era in attesa del processo per accuse di traffico sessuale.
«Trump? Un gentiluomo»
Ma la conversazione tra Maxwell e Blanche ha toccato anche altri aspetti. O, per meglio dire, altre persone. La donna ha dedicato parte dei suoi racconti anche a Donald Trump. Un uomo che con lei «è stato sempre gentile e cordiale». «Non l'ho mai visto in un contesto inappropriato. Il presidente non è mai stato inappropriato con nessuno. Le volte che sono stata con lui, si è comportato come un gentiluomo».
Ma non è finita qui. La 63.enne ha rivolto diversi complimenti al presidente americano. «Ammiro il suo straordinario successo nell'essere divenuto presidente. Mi piace e mi è sempre piaciuto», ha raccontato. Con Epstein, Trump aveva un rapporto «amichevole, come nei contesti sociali». Secondo la donna, i due non erano amici intimi.
E Bill Clinton?
Nonostante Ghislaine Maxwell non ricordasse molti elementi del passato - tra tutti, anche il libro di dediche per i 50 anni dell'ex finanziere e il biglietto scritto da Donald Trump in quell'occasione - la socialite è stata interrogata anche sui suoi rapporti con l'ex presidente Bill Clinton. «Mi apprezzava molto e andavamo molto d'accordo», ha spiegando, smentendo però le voci secondo le quali avrebbe ricevuto «un massaggio da parte sua» (alludendo ai servizi di massaggio menzionati da alcune vittime di Epstein). Clinton, secondo il racconto di Maxwell, non sarebbe mai nemmeno andato sull'isola di Epstein, dal momento che era suo amico e «non un amico» del finanziere, con cui avrebbe solo trascorso «tempo insieme in aereo».
Oltre a Epstein, Trump e Clinton, a Maxwell sono state poste domande anche su altri personaggi, tra cui Bill Gates, Elon Musk, l'ex primo ministro israeliano Ehud Barak, il segretario alla Salute e ai Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr., l'attore Kevin Spacey, la modella Naomi Campbell e il principe Andrea, che ha negato di aver presentato a Epstein. La 63.enne ha definito «una pura falsità» il fatto che fosse stata lei a presentare il Duca di York a Epstein.
Dubbi sui colloqui
Restano, tuttavia, alcuni aspetti da chiarire sulla conversazione tra Maxwell e Blanche. I critici hanno espresso perplessità sui colloqui, dal momento che sono stati condotti dall'ex legale personale di Trump. Di più, come emerso anche in queste righe, la socialite ha risposto alle domande poste nel modo migliore possibile per non mettere in cattiva luce il presidente americano. La stessa Casa Bianca, per settimane, si è interrogata sulla possibilità di pubblicare il contenuto dei colloqui. Molte persone all'interno dell'amministrazione erano contrari, ma le parole di Maxwell, ora, potrebbero consentire alla Casa Bianca di cavalcare una narrativa favorevole a Trump.
Anche se dall'audio emerge chiaramente che il colloquio non è un accordo o un impegno da parte del Dipartimento di Giustizia a favore di Maxwell, la 63.enne, subito dopo aver concluso l'intervista, è stata trasferita in un carcere di minima sicurezza. Un aspetto che non è passato inosservato, dal momento che non si tratta di un trattamento riservato a chi è accusato di pedofilia.