La vittoria di Biden e Trump e le proteste per Gaza: come sono andate le primarie in Michigan?

Alle presidenziali di novembre manca sempre meno. E, a ricordarcelo, sono anche le primarie del Michigan. Uno degli Stati chiave nella corsa al 2024. Nelle scorse ore, democratici e repubblicani si sono recati alle urne. Rendendo protagonisti, ancora una volta, Joe Biden e Donald Trump. A detta della NBC, l'attuale presidente degli Stati Uniti ha infatti vinto «facilmente» le primarie democratiche in questo Stato, nonostante una percentuale di voti «uncommitted» (non schierati), in segno di protesta all'approccio dell'81.enne sulla situazione a Gaza. Dall'altra parte, Trump, invece, ha trionfato tra i repubblicani, battendo la rivale Nikky Haley.
Partendo dai democratici, secondo quanto rivelano i media americani, la vittoria di Biden sul suo rivale Dean Philipps non era mai stata in dubbio. Tuttavia, a rendere meno certo il risultato sarebbe stato, come detto, il sentimento di malcontento nei confronti del presidente, in merito al suo approccio al conflitto a Gaza. Nelle scorse settimane, infatti, diversi attivisti hanno esortato i democratici a votare «senza impegno», riuscendo a convincere decine di migliaia di persone. Un vero e proprio boicottaggio, questo, che avrebbe portato la quota di voti «non schierati» al 14%. Voti ricevuti, in particolare, dagli arabo-americani presenti nel Paese. Secondo Abbas Alaeih, portavoce di Listen to Michigan, l'organizzazione che per prima ha promosso il boicottagio di Biden per il suo approccio alla guerra tra Hamas e Israele, quello ottenuto è stato «un grande successo per i pro-palestinesi degli Stati Uniti, e per il movimento antiguerra».
Tuttavia, secondo le proiezioni di CBS News, l'attuale presidente degli Stati Uniti avrebbe vinto, complessivamente, ottenendo più dell'80% delle preferenze (quasi 470.000 voti). Dunque, nonostante la percentuale di voti «uncommitted» abbia superato le aspettative, le preoccupazioni rimangono contenute. O almeno, è quello che la campagna dell'81.enne vuole far intendere.Come rivelato dalla NBC, secondo un assistente di Biden, «queste primarie non sono competitive». Dunque, «le persone useranno questo momento per esprimere la propria opinione. Noi siamo davvero concentrati sulle elezioni generali», ha aggiunto, rimarcando quale sia il vero obiettivo.
A titolo di confronto, ricorda la NBC, nel 2012, in occasione della ricandidatura di Obama, alle primarie democratiche del Michigan il totale di voti «uncommitted» per l'ex presidente fu dell'11%.
Vittoria anche per Trump
Ma, come anticipato, i voti ottenuti nel Michigan – e i risultati delle precedenti primarie – non fanno altro che concretizzare le ipotesi che, a novembre, ad affrontarsi saranno nuovamente Biden e Trump. L'ex presidente, secondo le previsioni, avrebbe battuto Nikky Haley nelle primarie repubblicane con circa il 68% dei voti, contro il 26,6% ottenuto dalla rivale. Un risultato, questo, che il tycoon ha commentato, definendo quella appena trascorsa come «una grande giornata». Anche nel 2016, Trump aveva vinto le repubblicane in Michigan, superando di 11.000 voti Hillary Clinton.
Il tycoon, quest'anno, ha conquistato i primi cinque stati del calendario delle primarie repubblicane. Tuttavia, secondo quanto riferisce l'Associated Press, alcuni segnali indicano che Trump sta «continuando a lottare con alcuni blocchi di elettori influenti», che hanno favorito l'ex ambasciatrice delle Nazioni Unite. Nikky Haley, dal canto suo, ha guadagnato il maggior numero di voti in aree definite «città universitarie», come Ann Arbor, dove ha sede l'Università del Michigan, o nei sobborghi di Detroit e Grand Rapids.
Per l'ex ambasciatrice, però, la strada sembra essere sempre più in salita. Ciononostante, la sua campagna continua a mostrarsi ottimista. Secondo il team di Haley, i voti ottenuti da quest'ultima non sono altro che una dimostrazione della «spaccatura» del partito repubblicano. Che, a loro dire, con Trump come candidato, rischia di perdere anche di fronte a un Biden che non convince.
Nikky Haley, inoltre, ha ribadito il suo impegno nel voler restare in corsa almeno fino al Super Tuesday. «Siamo su una barca e possiamo affondare con lei e guardare il Paese andare verso la sinistra socialista, oppure possiamo prendere il gommone di salvataggio e andare in un'altra direzione», ha dichiarato.