Aviazione

L'Airbus A321 che dall'Europa è volato in Russia

Dopo oltre tre anni, e per un caso fortuito, un aereo di linea ha collegato uno scalo dell'Unione Europea a un aeroporto della Federazione: ecco che cosa è successo
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Marcello Pelizzari
26.08.2025 09:01

Domenica, riferisce il portale specializzato aeroTELEGRAPH, riprendendo una notizia del quotidiano Postimees, un aereo di linea è decollato dall'aeroporto di Tallinn, in Estonia, con destinazione San Pietroburgo, in Russia. Ohibò, com'è possibile se i cieli europei sono chiusi ai vettori della Federazione Russa e, di riflesso, quelli russi sono chiusi alle compagnie occidentali? Proviamo ad andare per gradi.

Il volo UJ 703 di Al Masria Universal Airlines è decollato alle 10.30 locali, il 24 agosto, dalla pista 26 dello scalo di Tallinn. Dopo poco meno di 40 minuti, è atterrato sulla pista 28L dell'aeroporto di San Pietroburgo-Pulkovo. Al Masria è una compagnia charter egiziana e, di per sé, può sorvolare lo spazio aereo dell'Unione Europea (anche) quando serve destinazioni russe. L'aereo in questione, un Airbus A321, avrebbe dovuto raggiungere la seconda città della Federazione da Sharm el Sheik, fra le mete turistiche predilette dei russi. Domenica mattina, tuttavia, un massiccio attacco di droni lanciato dall'Ucraina ha comportato, fra le altre cose, la sospensione temporanea delle operazioni di volo a Nizhny Novgorod, Samara, Ulyanovsk e, appunto, San Pietroburgo-Pulkovo. Proprio quando il volo UJ 703 avrebbe dovuto avvicinarsi allo scalo di destinazione. 

A quel punto, l'equipaggio del velivolo ha optato per un atterraggio a Tallinn, avvenuto alle 5.33 locali. Una scelta logica, dettata da questioni di sicurezza, ma rivelatasi problematica per i passeggeri a bordo, impossibilitati a scendere e costretti a rimanere a bordo per ore e ore, sulla pista. In quanto compagnia egiziana, Al Masria come detto può (e continua a) utilizzare lo spazio aereo dell'Unione Europea. Prima di posarsi sulla pista estone, ha sorvolato Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia.

Al Masria, dicevamo, può sorvolare l'Europa ma ha già avuto non pochi problemi con le autorità europee. Nello specifico, il vettore ha dovuto ridurre di quasi un terzo la capacità dalla Russia per le destinazioni egiziane (Sharm e Hurghada) per via delle cosiddette sanzioni secondarie dell'UE. Sanzioni che, nel dettaglio, hanno complicato e non poco l'acquisizione di nuovi aerei Airbus. La compagnia, infatti, aveva pianificato di acquistare due Airbus A320 e due A330 per servire il mercato russo. Il portale Ukrainska Pravda, per contro, ha spiegato che un acconto versato da Al Masria è stato congelato dalle autorità europee. Il motivo? La cooperazione con la Russia attraverso «prodotti» europei, come Airbus. 

Il volo UJ 703, in ogni caso, passerà alla storia: non accadeva da oltre tre anni, infatti, che un aereo di linea effettuasse una tratta dall'Europa, intesa come Unione Europea, alla Russia.