Il caso

L'Ambrogino d'Oro a Pucci divide l'Italia

I protagonisti della vicenda che ha suscitato tante polemiche sono tutti ben noti in Ticino: il comico, che si esibirà al Palazzo dei congressi di Lugano, ha pesantemente preso di mira Elly Schlein
Stefano Olivari
17.11.2023 09:30

L’Ambrogino d’Oro a Pucci è in Italia diventato un caso politico nazionale, con protagonisti tutti ben noti in Ticino. Ma come hanno fatto un’onoreficenza di Milano, sconosciuta ai più anche in città, ed un comico, a suo dire «L’unico comico di destra», a scatenare tante polemiche?

L'Ambrogino d'Oro

Per comprendere l’assurdità del caso Pucci bisogna partire proprio dall’Ambrogino d’Oro, che è un’onoreficenza che verso la fine dell’anno viene assegnata dal Comune di Milano a chi si è distinto in qualcosa o a chi comunque merita di essere ricordato, a giudizio del consiglio comunale. Con il sindaco Beppe Sala che ha potere di veto su nomi particolarmente divisivi o controversi. Abbiamo scritto ‘onoreficenza’, ma sarebbe più giusto ‘onoreficenze’, visto che fra medaglie d’oro e attestati di benemerenza di solito i premiati sono di solito una trentina. Insomma, un premio locale che ogni tanto fa notizia perché viene assegnato a Milano, ma non stiamo parlando del Nobel. Venendo al presente, nel 2023 siamo in zona record: fra medaglie, 15, medaglie d’oro alla memoria, 5, una medaglia d’oro speciale, e attestati, 20, si è arrivati a quota 41 riconoscimenti. La cerimonia il prossimo 7 dicembre, giorno appunto di Sant’Ambrogio, presso il Teatro Dal Verme, in zona Castello Sforzesco. I nomi? Fra i più conosciuti Amalia Ercoli Finzi, prima donna italiana laureata in ingegneria aereonautica, Giorgio Rondelli, mito dell’atletica e storico allenatore di Cova e Panetta, il sociologo Francesco Alberoni (ovviamente alla memoria) e Andrea Baccan, in arte Pucci. Sulle prime hanno fatto più notizia i non premiati, nella rosa dei 240 (…) proposti, da Toto Cutugno a Dan Peterson, da Vieri a Marracash, ma poi si è parlato soltanto di Pucci.

Da «La sai l’ultima?» al Palazzo dei Congressi

Il cabarettista milanese ha 57 anni ma non è da molto che ha raggiunto il vero successo anche se è nel giro dagli anni Novanta, da quando partecipò a La sai l’ultima?, trasmissione di Canale 5 all’epoca condotta da Pippo Franco. La svolta nel 2005 con Colorado, su Italia 1, poi le partecipazioni a Quelli che il calcio e tante altre trasmissioni televisive. Anche se lui, formatosi come animatore nei villaggi turistici, dà il meglio di sé a teatro con molto successo non solo quando gioca in casa, a Milano e nell’Italia milanesizzata, ma anche in Svizzera: poche settimane fa è stato a Zurigo (la tappa con il sold out arrivato prima, eppure Zurigo è l’ultimo posto dove ci si aspetterebbe un sold out di Pucci), Lucerna, Bienne, Basilea, Berna e Locarno, il 28 novembre sarà al Palazzo dei Congressi di Lugano. Pucci è noto anche come grande tifoso dell’Inter, amico di dirigenti (Massimo Moratti, totalmente disinteressato al teatro, andava ai suoi spettacoli), giocatori (su tutti Christian Vieri) e ultras, spesso presente alle feste della Curva Nord. Al punto che tanti conoscono Pucci soprattutto come interista, con il calcio a costituire una miniera di battute e riferimenti per scaldare ogni tipo di pubblico.

Battutacce su Elly Schlein e sui gay

Quale è il problema con Pucci, quindi? Le idee politiche di destra, dicono in tanti e dice anche lui. Idee che però non si notano nei suoi spettacoli, quasi sempre incentrati su barzellette, satira di costume, problemi di coppia e tic metropolitani milanesi, un po’ il filone poi sfruttato dal Milanese Imbruttito. Battute che potremmo inserire nel file ‘qualunquismo’, spesso di grana grossa. Le idee politiche di Pucci sono conosciute per la sua attività sui social network, da Instagram a TikTok, in cui negli ultimi tempi ha preso di mira Elly Schlein, con il segretario del Partito Democratico ‘omaggiato’ con giudizi pesanti sul suo aspetto estetico e commenti su denti e orecchie, paragonandola ad un misto di Alvaro Vitali e Pippo Franco (ancora lui). Le battute sui gay ci sono invece anche negli spettacoli, come quando si chiedeva se all’influencer Tommaso Zorzi il tampone anti-Covid lo facessero in una certa parte del corpo. Al di là di battute venute male e poco divertenti, Pucci viene considerato un personaggio di destra pur avendo fatto la sua carriera anche sotto governi diversi da quello di Giorgia Meloni. E a dirla tutta Pucci con le sue battute grevi non aveva mai dato fastidio ad alcuno fino all’Ambrogino. Che per i soliti meccanismi da social network in poche ore da premio semisconosciuto è diventato importantissimo.

La comicità di Pucci

Le reazioni politiche del centrosinistra sono state tutte contro Pucci e a destra non è che si siano ascoltate grandi difese. Eppure, come ha osservato Sala, gli Ambrogini sono il frutto di una trattativa fra i partiti e quindi i nomi che vengono premiati nascono già da una mediazione: qualcuno li ha proposti, nel caso di Pucci la destra (in particolare la leghista Silvia Sardone, che Pucci ha ringraziato), qualcun altro li ha accettati come male minore per far passare i ‘suoi’. E a proposito del suo diritto di veto il sindaco di Milano, eletto nel 2016 per il centrosinistra e riconfermato nel 2021, è stato ancora più chiaro: «Osservo e partecipo nel mio ruolo istituzionale». Come a dire: i partiti si sono messi d’accordo e io non voglio fare la parte del sindaco anti-Pucci. Ma il dibattito politico e giornalistico, con Selvaggia Lucarelli scatenata, non dovrebbe far dimenticare le vere domande. La comicità di Pucci nel 2023 può esistere? Ha senso? Fa ridere? Chi è cresciuto con il cinema anni Ottanta e Novanta ha già la risposta, a prescindere dal partito di appartenenza sa distinguere un manifesto politico o un articolo di giornale dalle battute di un comico, volgari o meno: in fondo basta non ridere e non andare ai suoi spettacoli. Le generazioni più giovani invece si dividono in base al tifo. Quanto all’Ambrogino d’Oro, rappresenta tutte le contraddizioni di Milano proprio per la sua ambizione di tenere tutto insieme: lo stilista e il volontario sulle ambulanze, il deejay e il cardiochirurgo, il rapper e il giurista. Ci sono tante Milano e di qualcuna Pucci fa parte.