Italia

Lara Comi torna libera

Revocati i domiciliari per l’ex eurodeputata accusata di finanziamento illecito, corruzione e truffa aggravata - Il tribunale ha deciso però di applicarle una misura interdittiva per sei mesi che le vieta di dirigere società
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Ansa
05.12.2019 22:46

Torna libera l'ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi che, una ventina di giorni fa, era finita ai domiciliari in un filone della maxi inchiesta milanese 'mensa dei poveri' con al centro la figura di Nino Caianiello, presunto "burattinaio" di un sistema di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti.

A decidere la revoca dell'ordinanza cautelare è stato il Tribunale del Riesame a cui ha fatto ricorso l'ex eurodeputata, accusata di corruzione, truffa aggravata al Parlamento europeo, finanziamento illecito e false fatture e difesa dal legale Gian Piero Biancolella. «Ero certo che oltre 5 ore di interrogatorio, i documenti prodotti e due ore di discussione al Riesame avevano lasciato il segno», ha spiegato il difensore. Il tribunale ha deciso però di applicarle una misura interdittiva per sei mesi che le vieta di dirigere società, compresa la sua azienda di consulenza.

«Sono molto felice e ora sono più che mai determinata a far emergere la mia innocenza», ha detto Comi al suo avvocato, ringraziandolo, subito dopo che le è stato notificato il provvedimento.

Comi nell'indagine risponde di quattro episodi: un contratto di consulenza per 21 mila euro, formalmente affidato dall'ente Afol all'avvocatessa Maria Teresa Bergamaschi, indagata, in cambio della "retrocessione", con la regia di Caianiello, di 10 mila euro all'ex dg Afol Giuseppe Zingale (in carcere); un finanziamento illecito da 31 mila euro dall'industriale titolare della Omr holding e presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti (indagato), in vista delle ultime elezioni europee. E poi ancora l'episodio in cui è stato coinvolto il suo ex addetto stampa Andrea Aliverti, che ha raccontato ai pm di aver ricevuto un aumento del suo compenso da mille a tremila euro al mese con l'obbligo di restituirne duemila a FI per pagare le spese della sede di Varese che Comi non pagava. Infine, un contratto a Caianiello come collaboratore all'Europarlamento per "2.450 lordi mensili", incarico che lui ha ammesso di non aver mai svolto.