L'aviazione russa vicina al collasso? «Aeroflot deve smantellare dei Boeing cargo per ricavare pezzi di ricambio»

Che l'aviazione russa sia in difficoltà, complici le sanzioni internazionali pronunciate in seguito all'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca, non è una novità. Ne parliamo, oramai, da oltre tre anni. La novità, ora, è che la compagnia di bandiera, Aeroflot, si starebbe preparando a smantellare otto Boeing cargo. Il motivo? Semplice: ricavarne preziosi pezzi di ricambio per garantire l'aeronavigabilità della sua flotta passeggeri. A dirlo, con forza, è il Servizio di intelligence estera dell'Ucraina (FISU). Gli aerei, leggiamo, dovrebbero provenire da Volga Dnepr Airlines sulla base di un contratto del valore di 130 milioni di dollari circa.
Nello specifico, sei Boeing 737-800BCF e due Boeing 747-400 saranno trasferiti a due controllate di Aeroflot, Pobeda e Rossiya Airlines, attraverso contratti di leasing finanziario. L'intera operazione dovrebbe essere coperta dai fondi del Fondo nazionale russo per la previdenza sociale, secondo AeroTime. Se l'indiscrezione trovasse conferma, saremmo di fronte al primo caso di acquisizione, da parte di un vettore russo, di aeromobili cargo al solo scopo di smantellarli per ricavarne, appunto, pezzi di ricambio. Un segnale, una volta di più, della crescente pressione sul settore aeronautico russo, sempre più in difficoltà nel mantenere operativi i velivoli delle flotte commerciali a causa delle citate sanzioni, che impediscono alle compagnie di accedere a nuovi aerei, componenti e aggiornamenti di software di fabbricazione occidentale, per tacere della manutenzione certificata.
Secondo una stima, prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, nel 2022, la Russia gestiva fra i 1.500 e i 1.800 aerei commerciali provenienti dall'Occidente, principalmente Airbus e Boeing. Le compagnie russe, di riflesso, in questi tre anni e oltre di misure hanno fatto di necessità virtù. C'è chi ha dribblato le sanzioni appoggiandosi a Paesi terzi, chi si è costruito in casa i pezzi di ricambio e chi, ancora, ha cannibalizzato alcuni aerei per ottenere pezzi di ricambio. E proprio la cannibalizzazione è diventata una pratica comune, ancorché obbligata, in Russia. Resta, a monte, una questione centrale: simili pratiche sollevano non pochi problemi in termini di sicurezza e affidabilità.
Secondo il FISU, se le sanzioni dovessero rimanere in vigore la Russia si vedrebbe costretta a ridurre di oltre la metà la propria flotta di aerei civili entro il 2026.