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Lavrov: «Il vertice tra Putin e Zelensky non è ancora in programma»

Il ministro degli Esteri ha dichiarato che il presidente russo è disponibile a tale incontro non appena l'agenda sarà finalizzata – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Lavrov: «Il vertice tra Putin e Zelensky non è ancora in programma»
Red. Online
22.08.2025 06:31
22:28
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«Russia e USA mantengono i contatti dopo il vertice in Alaska»

Mosca e Washington mantengono i contatti a livello di agenzie governative dopo il vertice in Alaska, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i lavoratori dell'industria nucleare. «La comunicazione continua a livello di ministeri, agenzie e aziende», ha osservato citato dalla Tass.

21:51
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«Mosca sta facendo tutto il possibile per fermare la guerra»

La Russia sta facendo tutto il possibile per fermare la guerra. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin citato da Ria Novosti.

"Dicono che abbiamo iniziato la guerra, dimenticando che sono stati loro stessi a iniziare la guerra nel 2014, quando hanno iniziato a usare carri armati e aerei contro la popolazione civile del Donbass. È allora che è iniziata la guerra, e stiamo facendo di tutto per fermarla", ha detto Putin durante un incontro con i dipendenti delle imprese dell'industria nucleare russa.

In riferimento all'incontro in Alaska con Donald Trump, Putin ha affermato che con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "abbiamo avuto un incontro molto positivo, significativo e franco".

"L'ascesa di Trump segna la luce alla fine del tunnel per i legami tra Russia e Stati Uniti" ha precisato Putin, citato dalla Tass, aggiungendo che Mosca "si aspetta di ripristinare completamente le relazioni con gli Usa".

"Spero davvero che i primi passi compiuti siano solo l'inizio di uno sforzo globale per ripristinare le nostre relazioni", ha affermato Putin, sottolineando che i progressi non dipendono esclusivamente da Mosca: "Dipendono principalmente dai nostri partner occidentali, poiché gli Stati Uniti sono vincolati da determinati obblighi all'interno di varie alleanze, inclusa la Nato", ha affermato, aggiungendo che i prossimi passi spettano ora alla leadership statunitense. "Ma sono fiducioso che le qualità di leadership dell'attuale presidente Trump forniscano una solida garanzia che le relazioni saranno ripristinate. Spero che il ritmo dei nostri sforzi congiunti in questo ambito continui", ha aggiunto.

21:16
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Nuova giravolta di Trump: «Non escludo sanzioni a Mosca»

"Penso" che in due settimane "conoscerò l'atteggiamento della Russia e, francamente, dell'Ucraina. A quel punto prenderò una decisione: sarà una decisione importante che potrebbe riguardare importanti sanzioni, dazi o tutti e due. Potremmo non fare nulla e dire è 'la vostra battaglia'". Lo ha detto il presidente americano Donald Trump.

A chi gli chiedeva se c'è la possibilità che non farà nulla se il presidente russo Vladimir Putin non si siede al tavolo, il presidente americano ha risposto: "Vedremo di chi è la colpa. Vedremo se" il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky e Putin "si riuniranno o meno. Sapremo in un paio di settimane".

21:15
21:15
Mosca contro Kiev: «Dice no a tutte le proposte»

Fare incontrare il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è come mescolare «l'olio e l'aceto». La metafora usata da Donald Trump è un segnale delle difficoltà - e della sua personale frustrazione - nel fare avanzare quel processo di pace che, dopo i vertici del presidente americano con Vladimir Putin in Alaska, e poi con i leader europei e lo stesso Zelensky a Washington, sembrava poter essere a una svolta. A confermarlo sono le accuse che Mosca e Kiev si scambiano di voler boicottare i negoziati.

«Nessun incontro è stato pianificato» fra i presidenti russo e ucraino«, ha sottolineato in un'intervista a Nbc News il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov. »Putin sarà pronto a incontrare Zelensky se l'ordine del giorno per il vertice sarà preparato«, ma »questo ordine del giorno non è pronto per niente«, ha insistito. Una posizione non nuova per la Russia, che si è sempre detta pronta a un vertice nella fase conclusiva delle trattative di pace, e non per avviarle. Mentre Trump, dopo avere ricevuto i leader europei e Zelensky alla Casa Bianca, aveva parlato di un prossimo vertice fra Putin e Zelensky, che poteva essere seguito, in caso di successo, da uno trilaterale con la sua presenza. Ora invece parla di »un paio di settimane« per conoscere la verità: »Vedremo di chi è la colpa«, ha affermato il presidente americano, rievocando la possibilità di nuove sanzioni Usa a Mosca.

Per Lavrov la colpa dell'impasse è di Zelensky, che ha accusato di avere »detto di no a tutto« quello che il presidente americano ha proposto lunedì a Washington, in particolare sulla rinuncia di Kiev a entrare nella Nato e sulla »discussione sulle questioni territoriali«. Per Zelensky è invece Mosca a inviare »segnali semplicemente indecenti« cercando di »evitare la necessità di organizzare un incontro«.

Mentre il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato di Putin, manifesta un inspiegabile ottimismo (»siamo più vicini che mai alla pace«), le ultime dichiarazioni di Trump lo mostrano quasi sul punto di gettare la spugna. »Vedremo se Putin e Zelensky lavoreranno insieme, sapete, sono un po' come olio e aceto«, ha commentato, suggerendo che i due nemici si incontrino da soli per »vedere come possono fare«. »Vedremo se dovrò esserci io, preferirei di no«, ha aggiunto. Poche ore prima il tycoon aveva detto di »sperare« di sapere »tra due settimane« se »ci sarà la pace«.

I tempi dunque si allungano, quantomeno. E i nodi sul tappeto sembrano rimanere inestricabili. Il segretario generale della Nato Mark Rutte, in visita a Kiev, ha affermato che »robuste garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono essenziali«. E Zelensky ha sottolineato che »l'obiettivo generale è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l'articolo 5 della Nato«. Ma la Russia continua a dire che è inutile parlare di questi temi senza coinvolgerla. E Lavrov ha respinto al mittente come »assolutamente inaccettabile« qualsiasi ipotesi di schieramento sul terreno di truppe europee dopo un cessate il fuoco. Quanto alla questione dei territori, Kaja Kallas ha escluso la cessione da parte di Kiev di quelli occupati militarmente da Mosca. »È una trappola in cui Putin vuole farci cadere«, ha affermato l'Alto commissario per la politica estera dell'Ue, aggiungendo che finora il presidente russo »non ha fatto una sola concessione« rispetto ai termini di un eventuale accordo per fermare le ostilità.

Intanto fa sentire la sua voce la Cina, un cui ruolo nelle garanzie di sicurezza per l'Ucraina era stato evocato da Lavrov ma escluso categoricamente da Zelensky. Pechino è disponibile a »svolgere un ruolo costruttivo«, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, rivendicando che la Repubblica popolare »è sempre stata aperta e trasparente sulla crisi ucraina con una posizione obiettiva e giusta, e le parti interessate ne sono ben consapevoli«.

18:03
18:03
«L'Ucraina dovrà accettare i termini della Russia per la pace»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ritiene che l'Ucraina sarà costretta ad accettare un accordo di pace basato soprattutto sui termini imposti da Mosca: è quanto riporta il sito di Politico, citando fonti dell'Amministrazione americana.

Secondo le fonti, mentre alcuni funzionari affermano che Trump sta trasmettendo ai suoi collaboratori la fiducia che i negoziati tra Russia e Ucraina siano ancora sulla giusta rotta, altri riconoscono sempre più che i colloqui tra Mosca e Kiev si stanno rivelando un processo impegnativo.

«Vedremo se Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky lavoreranno insieme. E vedremo se dovrò esserci, preferirei di no», ha detto ancora Trump, aggiungendo che fare incontrare Putin e Zelensky è come mescolare «l'olio e l'aceto».

16:17
16:17
«La carestia a Gaza causata da Israele: un oltraggio morale»

«Il rifiuto del governo israeliano di consentire l'ingresso di aiuti sufficienti a Gaza» ha causato la «catastrofe» della carestia, che rappresenta «un oltraggio morale». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, dopo la pubblicazione del rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, sulla carestia nella Striscia. Il documento «evidenzia chiaramente le conseguenze disastrose, soprattutto per i bambini», ha aggiunto Lammy.

«Il governo israeliano può e deve agire subito per impedire che la situazione peggiori ulteriormente - si legge nella nota diffusa dal Foreign Office - deve consentire immediatamente e in modo duraturo che cibo, forniture mediche, carburante e ogni tipo di aiuto raggiungano coloro che ne hanno disperatamente bisogno».

Il ministro degli Esteri britannico sottolinea inoltre che lo Stato ebraico deve permettere alle Nazioni Unite e alle ong internazionali di svolgere il loro lavoro «senza ostacoli» per aiutare la popolazione palestinese. Oltre al bisogno «disperato» di un cessate il fuoco nella Striscia, Londra chiede l'interruzione dell'operazione militare per occupare Gaza City, «epicentro della carestia».

15:21
15:21
L'UE eroga altri 4 miliardi di euro all'Ucraina

«In vista del 34esimo anniversario dell'indipendenza dell'Ucraina, che si celebra il 24 agosto, l'UE invia un altro segnale forte del suo sostegno incondizionato erogando 4,05 miliardi di euro (circa 3,8 miliardi di franchi, ndr.). Tale importo comprende 3,05 miliardi di euro (circa 2,9 miliardi di franchi, ndr.) provenienti dal dispositivo per l'Ucraina e 1 miliardo di euro (938,4 milioni di franchi, ndr.) a titolo dell'assistenza macrofinanziaria (AMF) eccezionale della Commissione europea». Lo fa sapere l'esecutivo UE in una nota.

14:48
14:48
Allerta aerea a Kiev durante la visita di Rutte

Il segretario generale della Nato è a Kiev in una visita a sorpresa. Mark Rutte ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«La Russia è l'aggressore, loro ci hanno attaccato, non so di quale garanzie Mosca abbia bisogno, non capisco», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del punto stampa con Rutte.

«Il nostro obiettivo generale è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l'articolo 5 della Nato, si tratta di garanzie davvero efficaci. Questo è il risultato che dobbiamo raggiungere affinché l'architettura sia assolutamente chiara: quali paesi ci aiuteranno sulla terraferma, quali nei cieli, quali garantiranno la sicurezza in mare», ha aggiunto Zelensky. «Poi c'è la questione del finanziamento del nostro esercito in termini di numeri e qualità».

Nel frattempo a Kiev è stato avvertito un segnale di allarme per attacchi aerei.

14:27
14:27
Rutte a sorpresa a Kiev per incontrare a Zelensky

Il segretario generale della Nato è a Kiev in una visita a sorpresa. Mark Rutte ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«La Russia è l'aggressore, loro ci hanno attaccato, non so di quale garanzie Mosca abbia bisogno, non capisco», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del punto stampa con Rutte.

«Il nostro obiettivo generale è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l'articolo 5 della Nato, si tratta di garanzie davvero efficaci. Questo è il risultato che dobbiamo raggiungere affinché l'architettura sia assolutamente chiara: quali paesi ci aiuteranno sulla terraferma, quali nei cieli, quali garantiranno la sicurezza in mare», ha aggiunto Zelensky. «Poi c'è la questione del finanziamento del nostro esercito in termini di numeri e qualità».

«Saranno essenziali solide garanzie di sicurezza ed è proprio questo che stiamo cercando di definire affinché, quando arriverà il momento di partecipare a quell'incontro bilaterale, possiate contare sul sostegno incondizionato degli amici dell'Ucraina, che garantiranno che la Russia rispetti qualsiasi accordo e non tenti mai più di appropriarsi di un solo chilometro quadrato del territorio ucraino», ha dichiarato dal canto suo Rutte, precisando che le garanzie di sicurezza all'Ucraina saranno formate «da due livelli».

«Il primo sarà l'esercito ucraino, il secondo saranno le garanzie che l'Europa e gli Usa daranno, e su questo stiamo lavorando», ha aggiunto. «E come tutti sappiamo, il Memorandum di Budapest e gli accordi di Minsk non hanno fornito tali garanzie di sicurezza. Quindi sappiamo chiaramente cosa non funziona. E ora stiamo lavorando insieme, l'Ucraina, gli europei, gli Stati Uniti, per garantire che le garanzie di sicurezza siano di un livello tale che Vladimir Vladimirovič Putin, seduto a Mosca, non tenterà mai più di attaccare l'Ucraina».

Nel frattempo a Kiev è stato avvertito un segnale di allarme per attacchi aerei.

14:07
14:07
Lavrov: «Il vertice tra Putin e Zelensky non è ancora in programma»

Un vertice fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky non è ancora in programma, ma il presidente russo è disponibile a un tale incontro non appena l'agenda sarà stata finalizzata. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov citato dalla Tass.

Lavrov ha anche detto che nell'incontro di lunedì a Washington tra Zelensky e Donald Trump, il presidente ucraino ha respinto tutte le proposte di quello americano per una soluzione del conflitto.

11:35
11:35
Raid ucraino su un oleodotto ungherese: «Ci vogliono trascinare in guerra»

«Un altro attacco alla sicurezza energetica del nostro Paese, un altro tentativo di trascinarci in guerra». Così il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha denunciato un nuovo attacco ucraino della scorsa notte contro una stazione di pompaggio dell'oleodotto Druzhba (Amicizia), che porta petrolio russo in Ungheria e Slovacchia. Il raid è stato rivendicato dalle forze di Kiev, secondo quanto scrive sul suo sito l'agenzia Reuters.

«Nella notte - scrive Szijjarto su Facebook - abbiamo ricevuto la notizia che l'oleodotto dell'Amicizia, al confine tra Russia e Bielorussia, è stato ripetutamente attaccato, per la terza volta in breve tempo. Il trasporto di petrolio greggio in Ungheria è stato fermato di nuovo!». «Non funzionerà, continueremo a sostenere gli sforzi per la pace e tutelare i nostri interessi nazionali con tutte le nostre forze!», aggiunge il capo della diplomazia di Budapest.

In una lettera citata dall'agenzia russa Tass, lo stesso Szijjarto e il ministro degli Esteri slovacco, Juraj Blanar, hanno chiesto alla Commissione europea di fare pressioni su Kiev perché metta fine a questi attacchi. «Senza questo oleodotto le forniture (energetiche) sicure ai nostri Paesi sono semplicemente impossibili», affermano i due ministri.

07:31
07:31
Mosca: «Intercettati 54 droni ucraini sulle regioni russe»

Mosca afferma che le forze di difesa aerea hanno distrutto e intercettato stanotte 54 droni ucraini sul territorio russo. Lo rende noto l'agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa di Mosca.

06:31
06:31
Il punto alle 6:00

La direttrice dell'Intelligence nazionale dell'amministrazione Trump, Tulsi Gabbard, ha ordinato alla comunità d'intelligence statunitense di interrompere la condivisione di informazioni sui colloqui di pace in corso tra Russia e Ucraina con i cosiddetti paesi 'Five eyes'. Lo riporta Cbs News.

Fonti d'intelligence Usa hanno riferito alla testata giornalistica che Gabbard ha firmato una direttiva che vieta la condivisione di informazioni con l'alleanza che comprende Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. La direttiva limita la distribuzione di informazioni di intelligence a quelle già rese pubbliche e compartimenta le informazioni sui colloqui di pace all'interno delle agenzie da cui provengono, secondo Cbs News. La direttiva non vieta la condivisione di informazioni ottenute tramite mezzi diplomatici né influisce sulla condivisione di informazioni sulla pianificazione militare statunitense, compresi gli aiuti all'Ucraina.