Le auto elettriche non vendono? Il Governo inglese incolpa Rowan Atkinson

È passato qualche mese, ormai, dal clamoroso passo indietro (U-turn, come lo hanno definito Oltremanica) del premier britannico Rishi Sunak sugli obiettivi climatici del Regno Unito. Presentata come un modo per «salvare le famiglie duramente colpite dai costi inaccettabili» delle politiche verdi, l'inversione di marcia rappresentava in realtà, secondo molti analisti britannici, un modo per guadagnare qualche voto alle elezioni generali sempre più vicine. La modifica più significativa agli obiettivi climatici riguardava il rinvio della scadenza per l'eliminazione graduale della vendita di nuove auto a benzina e diesel, con il passaggio dal 2030 al 2035 e la possibilità di continuare ad acquistare, dopo questa data, veicoli a combustibile fossile di seconda mano.
Con meno pressioni e incentivi, non stupisce, dunque, che il rapporto presentato un paio di giorni fa alla Camera dei Lord mostri come l'adozione di mezzi elettrici da parte degli automobilisti inglesi non stia proseguendo con la rapidità sperata. Ma se qualche membro della commissione ha espresso preoccupazione «per la mancanza di messaggi chiari e coerenti da parte del governo», per il think tank Green Alliance, citato nel rapporto di 128 pagine presentato alla Camera, il fallimento delle vendite va addebitato a un altro attore (letteralmente): Rowan Atkinson, famosissimo per aver ideato e impersonato Mr. Bean.
«Senz'anima»
È vero, la passione di Rowan Atkinson per le auto non è certo una novità. Negli anni, l'attore ha scritto per numerose riviste britanniche dedicate all'automobilismo: Car, Octane, Evo, Superclassics. Ed è risaputo come Atkinson sia un assiduo frequentatore dei circuiti di Formula 1. Tanto che, qualche anno fa, era divenuta virale una clip che lo ritrae, ai box della McLaren, reagire a un incidente fra Hamilton e Massa (vedi video sopra).
Ma non tutti sanno che il comico 69.enne è laureato in ingegneria elettrica. L'anno scorso, sul Guardian, Atkinson ha pubblicato un'opinione dal titolo: «Amo i veicoli elettrici e sono stato uno dei primi ad averne uno. Ma mi sento, sempre di più, abbindolato». Nell'opinione, Atkinson descrive i veicoli elettrici come «un po' senz'anima, ma macchine meravigliose». Sempre di più, scrive poi l'attore, «mi sento però un po' ingannato. Quando si inizia a scavare nei fatti, l'auto elettrica non sembra essere la panacea ambientale che si dice sia». In particolare, Atkinson ha rivolte delle critiche alla tecnologia delle batterie agli ioni di litio.
«Sento che la nostra luna di miele con le auto elettriche sta per finire, e questo non è un male. Ci stiamo rendendo conto che è necessario esplorare una gamma più ampia di opzioni se vogliamo affrontare adeguatamente i gravissimi problemi ambientali che l'uso dell'automobile ha creato» e l'attore ha poi fornito un paio d'esempi: «Dovremmo continuare a sviluppare l'idrogeno e i carburanti sintetici».
Proprio di questo articolo si è parlato alla Camera dei Lord, definito da Green Alliance «uno degli articoli più dannosi» sul tema. Nella lettera riprodotta in aula, il think tank afferma: «Purtroppo, le verifiche dei fatti non raggiungono mai la stessa ampiezza di pubblico dell'affermazione originale falsa, sottolineando la necessità di garantire elevati standard editoriali intorno alla transizione a net-zero». Le critiche rivolte da Atkinson sull'utilizzo delle (a sua detta) «pesanti» e «inefficienti» batterie al litio, sarebbero «basate su una visione distorta dell'attuale tecnologia». Al tema, il Guardian aveva del resto dedicato il fact checking di un editore del Carbon Brief, rivista specializzata in scienza e politica del cambiamento climatico, il quale aveva smontato parte delle affermazioni di Atkinson sul pro-contro di produzione e utilizzo dei mezzi elettrici. «Il più grande errore del signor Atkinson è quello di non riconoscere che i veicoli elettrici offrono già significativi vantaggi ambientali globali rispetto alle auto con motore a combustione».