Le Baleari dicono addio agli influencer: «Stop al turismo dei selfie»

Alla Baleari regna il caos. E la colpa è degli influencer, che hanno suggerito ai loro followers di visitare le splendide isole spagnole, incuranti dell'effetto che tali consigli avrebbero avuto sull'arcipelago. Già nelle scorse settimane, infatti, le Baleari avevano annunciato una serie di «misure di contenimento del turismo», tra cui un aumento della tassa di soggiorno e il pagamento di un nuovo contributo sulle auto a noleggio. Tentativi, questi, di limitare gli effetti negativi del turismo di massa che, da qualche anno a questa parte, travolge le isole.
Tuttavia, la situazione è più critica di quel che sembra. L'aumento di visitatori, infatti, sta «danneggiando» alcuni dei luoghi più belli dell'arcipelago, da Maiorca a Ibiza. L'ultima spiaggia, per le autorità delle Baleari, è quindi quella di rinunciare agli influencer. Ossia alle stesse persone che, sui social media, negli ultimi anni, hanno promosso molte delle destinazioni più famose delle isole. Una decisione controtendenza ma più che mai necessaria per limitare i danni di quello che viene etichettato «turismo dei selfie».
In un primo momento, infatti, le autorità credevano che gli influencer potessero «deviare il flusso di turisti» verso località meno conosciute e affollate delle isole. In questo modo, le Baleari avrebbero continuato a beneficiare della presenza di visitatori, evitando tuttavia il sovraffollamento in alcune zone prese d'assalto negli ultimi anni. Una strategia vincente, ma solo sulla carta. I risultati ottenuti, infatti, sono stati l'opposto di quelli sperati e immaginati. Sotto i consigli degli influencer, migliaia di persone hanno invaso anche le zone considerate più remote delle isole. Aree spesso considerate sensibili dal punto di vista ambientale, dove i visitatori spesso si recano in massa solo per scattare qualche fotografia – da qui il nome di «turismo dei selfie – e poi andarsene.
«La nostra strategia ha avuto un effetto completamente opposto a quello previsto, ed è in contrasto con la politica governativa volta a contenere il turismo», ha affermato un portavoce dell'ente del turismo delle Baleari, come riporta il Guardian. Un esempio lampante è Caló des Moro, una piccola cala a Maiorca che può ospitare un centinaio di persone. Eppure, dopo che un influencer ha invitato i suoi followers a visitare la spiaggia, il luogo è stato preso d'assalto da migliaia di visitatori al giorno. Una situazione fuori controllo che già un anno fa, a giugno, aveva portato María Pons, sindaco locale, a indire una conferenza stampa. In quell'occasione, aveva pregato giornalisti e operatori turistici di «non menzionare mai più la cala», dal momento che ogni giorno fino a 4.000 persone e 1.200 veicoli si recavano nell'area. L'autorità locale, negli ultimi tempi, si è vista costretta a rimuovere persino tutte le fotografie della baia dal suo sito web. Ma non è solo Maiorca a trovarsi in una situazione simile. A Es Vedrà, a Ibiza, l'amministrazione locale ha chiuso l'accesso al famoso punto panoramico. In questo caso, le segnalazioni sono arrivate dai residenti, che lamentavano la presenza di troppi turisti e l'accumulo di rifiuti.
Il problema, però, non riguarda solo le Baleari. Sempre in Spagna, ma alle isole Canarie, nel fine settimana decine di manifestanti hanno marciato sventolando striscioni sui quali si leggevano slogan come «il turismo di massa ci sta lasciando senza casa». L'arcipelago, lo scorso anno, ha registrato la cifra record di 17 milioni di visitatori.