Le bombe a grappolo russe uccidono ancora: «Un attacco che dimostra disprezzo per i civili»

Le bombe a grappolo continuano a seminare morte e distruzione in Ucraina. Nove civili sono stati uccisi e più di una dozzina feriti in un apparente attacco con tali ordigni, l'8 luglio scorso. È quanto denuncia l’ONG Human Rights Watch (HRW), spiegando che il bombardamento russo è stato compiuto in un quartiere residenziale della città di Lyman. L’Ucraina, nelle scorse settimane ha ricevuto una scorta di bombe a grappolo dagli Stati Uniti e, stando a testimonianze raccolte dalla stessa HRW, ha già compiuto un attacco con queste armi da quando è iniziata la guerra. Per la Russia, invece, l’uso dei devastanti congegni sembra esser diventando una prassi. La ONG sottolinea come l’esercito di Putin, dall'inizio dell’invasione dell'Ucraina, abbia ucciso e ferito numerosi civili, danneggiato strutture civili e contaminato terreni agricoli. Le sotto-munizioni delle bombe a grappolo possono infatti rimanere sul terreno per anni, come le mine terrestri, e sono vietate in quanto uccidono indiscriminatamente, restando per lungo tempo una trappola letale per i civili.
Secondo HRW, l'attacco compiuto dai russi a Lyman dovrebbe venir indagato come possibile crimine di guerra. Uno dei tanti denunciati fino ad ora. «Nonostante la Russia abbia affermato, nelle ultime settimane, di non aver mai utilizzato munizioni a grappolo in Ucraina, l'elenco degli attacchi mortali con queste bombe è lungo», ha dichiarato Ida Sawyer, direttrice di crisi e conflitti di Human Rights Watch, aggiungendo che questo ennesimo attacco, se confermato, «dimostra ancora una volta il disprezzo dell'esercito russo per i civili e per i divieti internazionali sulla guerra, nonché la natura letale e indiscriminata di queste armi».
Stando alle testimonianze raccolte dalla ONG, comprese prove fotografiche e video, l'attacco dell’8 luglio su Lyman è stato effettuato con un razzo carico di munizioni a grappolo Smerch serie 9M55K contenente 72 sub-munizioni a frammentazione 9N235.
HRW ha intervistato cinque persone, tra cui una arrivata sulla scena pochi minuti dopo il bombardamento, un esperto di ordigni esplosivi che ha analizzato i resti delle munizioni, nonché un medico, un militare e un abitante di Lyman. L'attacco è avvenuto all'incrocio tra via Nezalezhnosti e Dubonosa, dove circa 20 residenti del quartiere si erano riuniti per commerciare i prodotti dei loro orti, come quasi tutte le mattine. Un medico dell’ospedale di Lyman ha raccontato alla ONG che la vittima più giovane dell’attacco aveva tra i 35 e 37 anni, ed è deceduta a causa di una ferita alla testa mentre la trasportavano in un’altra città per ricevere cure adeguate.
Le bombe a grappolo possono essere lanciate dagli aerei o caricate su missili, proiettili e razzi lanciati da terra. Si aprono a mezz'aria e disperdono dozzine, se non centinaia, di sotto-munizioni più piccole, chiamate anche bombe, su un'area delle dimensioni di un isolato. Molte sub-munizioni non esplodono all'impatto, ma restano sul terreno e agiscono come mine terrestri, rappresentando una minaccia per i civili, anche per decenni.
Nonostante la Russia abbia affermato di non aver utilizzato bombe a grappolo in Ucraina, Human Rights Watch ha già documentato molteplici attacchi con queste armi da parte delle truppe di Putin, con un significativo numero di vittime tra i civili. Bombardamenti con tali ordigni sono avvenuti a Vuhledar, Kharkiv, Mykolaiv, Chernihiv, Kherson e alla stazione ferroviaria di Kramatorsk.
Come detto, anche l’esercito ucraino le ha utilizzate: secondo HRW, nell'area di Izium, nel 2022. Il 7 luglio scorso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha approvato il trasferimento di una scorta di bombe a grappolo in Ucraina. Russia, Ucraina e Stati Uniti non fanno parte dei 123 Paesi che hanno firmato o ratificato la Convenzione del 2008 che vieta l’uso di munizioni a grappolo.