Israele

Le colpe di Benjamin Netanyahu

Un sondaggio condotto dal Lazar Institute indica che l'80% degli israeliani ritiene il primo ministro responsabile dei fallimenti, politici e militari, che hanno provocato la morte di almeno 1.400 cittadini israeliani – E il Paese, intanto, è sempre più spaccato sulla figura del premier
© MENAHEM KAHANA
Red. Online
20.10.2023 16:30

Benjamin Netanyahu? Secondo la stragrande maggioranza degli israeliani, è il responsabile degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre scorso. È quanto emerge da un sondaggio del Lazar Institute, condotto insieme a Panel4All fra il 18 e il 19 ottobre. L'80% degli intervistati ha dichiarato che il primo ministro israeliano dovrebbe assumersi pubblicamente la responsabilità per i fallimenti, politici e militari, che hanno provocato la morte di almeno 1.400 cittadini israeliani. Una percentuale importante, se non importantissima, a maggior ragione se consideriamo che «include» coloro che hanno votato Likud – il partito del premier –  alle elezioni dello scorso anno. Solo l'8%, tornando al sondaggio, ritiene che Netanyahu non abbia alcuna responsabilità.

Il sondaggio, questo sondaggio, sembrerebbe una vera e propria svolta. Se, fino a ora, il Paese sembrava spaccato in due sulla figura del primo ministro, l'indagine del Lazar Institute potrebbe indicare un fronte molto più unito e compatto contro Netanyahu. In un'intervista concessa al Corriere del Ticino, lo scrittore David Grossman si era pure lui chinato sulla questione: «Sarebbe necessario che i nostri leader non mischiassero i propri interessi personali con quelli della società tutta. Non siamo convinti, evidentemente, che Netanyahu rappresenti questa necessità. Le cose che sentiamo ci provocano imbarazzo e ci spaventano. E noi, be’, meritiamo un leader migliore, un leader che sia tale al cento per cento, più attento a prendersi cura del Paese che non dei suoi propri interessi». Altri esponenti politici dello Stato Ebraico hanno descritto gli attacchi di Hamas come il più grande fallimento nella storia di Israele. Ehud Olmert, ex primo ministro, dal canto suo ha detto che Netanyahu era stato avvertito dall'intelligence israeliana circa la possibilità di un attacco di Hamas. E ancora: «Netanyahu non ha la fiducia del popolo, delle famiglie di coloro che sono stati massacrati, dei comandanti e dei soldati sul campo». Anche Haaretz ha apertamente criticato il premier. In un recente editoriale, ad esempio, il quotidiano di sinistra ha affermato che «abbracciare una politica estera che ignora apertamente l'esistenza e i diritti dei palestinesi» ha spinto Hamas a combattere.

Mentre Israele, ora, si prepara all'offensiva via terra a Gaza, il sondaggio del Lazar Institute ha rilevato che la stessa è sostenuta dal 65% dell'opinione pubblica contro un 21% che si opporrebbe a un'azione militare così pesante. La maggioranza degli israeliani (51%) sarebbe pure favorevole a un conflitto sul confine settentrionale, con Hezbollah

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