Russia

Le donne secondo Vladimir Putin: «La cosa più importante è che si prendano cura dei bambini»

La Giornata internazionale della donna, agli occhi del Cremlino e dei politici russi, è tutto fuorché una questione di uguaglianza e parità – Così, ad esempio, Vitaly Milonov: «Il regalo più bello per una donna? Una nuova gravidanza»
© MKHAIL METZEL/SPUTNIK/KREMLIN PO
Marcello Pelizzari
08.03.2024 19:30

La Giornata internazionale della donna, nel mondo, viene celebrata ogni 8 marzo nel nome dell'uguaglianza di genere e dei diritti. In Russia, dove a livello nazionale questa festa è realtà dal 1966, sebbene la popolazione rendesse omaggio a tutte le donne già da decenni, le cose negli ultimi tempi sono un pochino cambiate, come riferisce fra gli altri il Moscow Times. Quantomeno, i toni usati dalle autorità e dai personaggi pubblici lasciano parecchio a desiderare. Per dire: Vitaly Milonov, vicepresidente del Comitato per la famiglia della Duma di Stato, l'architetto della famigerata legge contro la diffusione della cosiddetta propaganda gay, ha dichiarato a Radio Govorit Moskva che il miglior regalo per una donna «è una nuova gravidanza». Di più, Milonov ha detto che le coppie dovrebbero evitare di bere troppo prima di unirsi «romanticamente» per evitare «un concepimento da ubriachi». 

Anche Vladimir Putin, nel suo discorso per la Giornata internazionale della donna, non è certo stato da meno a Milonov in fatto di preconcetti, stereotipi e, allargando il campo, patriarcato: «La cosa più importante per ogni donna, a prescindere dalla carriera che sceglie e dai risultati che riesce a raggiungere, è la famiglia, è prendersi instancabilmente cura dei bambini». Putin, d'altro canto, ha già dichiarato il 2024 «l'anno della famiglia» e ha promesso di attuare nuove misure per invertire il basso tasso di natalità della Russia.

Voce fuori dal coro, la caporedattrice di RT Margarita Simonyan ha deciso di sfruttare la giornata dedicata alla celebrazione delle donne per sottolineare ironicamente (ma nemmeno troppo) le aspettative riposte negli uomini: «Quando sei un uomo, tutti si aspettano che tu sia responsabile» ha detto, elencando come sia «naturale» che gli uomini assumano ruoli di leadership a casa e sul posto di lavoro, oltre a essere bravi a letto e disposti a difendere la patria. «Quando sei una donna», ha concluso, «nessuno invece si aspetta questo da te. Fai tutto in silenzio e poi vai a fare il borscht».

Anche in Russia, per contro, i fiori sono il regalo più gettonato per la Giornata internazionale della donna: tulipani e rose, in particolare. Alexander Zhukov, deputato alla Duma della città di Voronezh, ha invece proposto un altro tipo di cadeau: delle donazioni per i soldati al fronte in Ucraina. «Daremo fiori alle donne dopo la nostra vittoria» ha spiegato.

Le mogli e le madri dei soldati mobilitati, in queste settimane, si sono profilate come uno dei pochi gruppi in grado di protestare contro la guerra – o almeno contro le cattive condizioni in cui versano i soldati russi – senza incorrere in una dura repressione da parte delle autorità, al netto di alcuni arresti. I funzionari locali hanno approfittato della Giornata proprio per omaggiare le mogli e le madri dei mobiki. A Lipetsk e Tula, ad esempio, le vedove hanno ricevuto 10 mila rubli (110 dollari) a mo' di risarcimento per quanto hanno dovuto e devono sopportare. Nella città di Balashikha, nella regione di Mosca, alle donne al contrario è stato offerto un lavoro presso la Rubin Aviation Corporation, dove lo stipendio mensile di 42-47 mila rubli (463-518 dollari) è tuttavia inferiore alla media regionale di 79 mila rubli (871 dollari). Altri omaggi sono stati ancora più bizzarri. Vyacheslav Frank, sindaco di Barnaul, nella regione di Altai, ha regalato una yogurtiera a una madre di tre figli dopo l'uccisione del marito.

La presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matviyenko, infine, ha usato il suo discorso al Forum delle donne russe per ringraziare Putin, sempre lui, capace di aprire alle donne «tutte le opportunità» in Russia. Peccato che non tutte le opportunità, concretamente, siano aperte alle donne: la legge russa vieta loro di lavorare in decine di carriere per, citiamo, motivi di salute. Il media femminista Kosa, non a caso, ha subito sottolineato che la realtà per le donne nella Russia di Putin è spesso molto meno rosea del quadro dipinto da Matviyenko. Basti pensare che, nel 2017, la Federazione Russa ha depenalizzato i casi di violenza domestica che comportano «danni minori», come piccoli lividi e ferite superficiali. Niente che un fiore o una «nuova gravidanza» non possano sistemare, verrebbe da dire con molta, moltissima amarezza.

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