Seul

Lee Jae-myung si insedia ufficialmente alla presidenza della Corea del Sud

Nella cerimonia di giuramento, Lee si è impegnato a rilanciare la democrazia sudcoreana, parlando di «momento di svolta» in vista di una «grande trasformazione»
©Ahn Young-joon / POOL
Ats
04.06.2025 10:45

Lee Jae-myung si è ufficialmente insediato alla presidenza della Corea del Sud, dopo sei mesi tumultuosi innescati dalla caotica dichiarazione sulla legge marziale da parte del leader deposto Yoon Suk-yeol, a dicembre del 2024. Nella cerimonia di giuramento tenuto questa mattina a Seul, Lee si è impegnato a rilanciare la democrazia sudcoreana, parlando di «momento di svolta» in vista di una «grande trasformazione».

Gran parte del suo discorso è stato dedicato alle difficoltà economiche, tra una crescita asfittica e la minaccia dei dazi americani. «I mezzi di sussistenza della gente sono sull'orlo del precipizio. Esaminerò le difficoltà e cercherò di lavorare di conseguenza», ha aggiunto, ribadendo l'impegno elettorale a contribuire a fare della Corea del Sud un leader mondiale nell'intelligenza artificiale.

«Ora tocca a noi ripristinare la situazione economica compromessa e la democrazia distrutta dai carri armati. Conflitto e odio devono essere soltanto un ricordo del passato - ha proseguito Lee -. D'ora in poi, non ci sono problemi per i progressisti. D'ora in poi, non ci sono problemi per i conservatori. Ci sono solo i problemi del popolo e della Repubblica di Corea».

Lee ha nominato premier Kim Min-seok, già quattro volte deputato del Partito Democratico. Mentre l'ex ministro dell'Unificazione Lee Jong-seok è ora alla guida dell'intelligence nazionale (Nis) e Kang Hoon-sik, altro deputato esperto, è capo di gabinetto. Wi Sung-lac, parlamentare ed ex diplomatico già ambasciatore in Russia, è il consigliere per la sicurezza nazionale. Wi ha sostenuto la «diplomazia pragmatica» nei confronti dei Paesi vicini, evitando ogni confronto diretto.

La Commissione elettorale nazionale ha proclamato Lee vincitore nella notte con il 49,24% dei voti, contro il 41,15% di Kim Moon-soo, il rivale conservatore del People Power Party, che ha raccolto un 5% in più di quanto dato dai sondaggi. In terza posizione, con l'8,34%, Lee Jun-seok del New Reform Party, formazione conservatrice minore: è stato a lungo corteggiato dal People Power Party perché si ritirasse per far aumentare le chance di vittoria di Kim.