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L’eterno ritorno dei messaggi falsi e razzisti su fantomatiche strategie dei ladri

Di tanto in tanto, tornano virali presunti avvisi che le forze dell'ordine italiane diffonderebbero per avvertire di possibili pericoli: in realtà si tratta di una specifica tipologia di catene di Sant'Antonio che alimentano allarmismo, disinformazione e non solo
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Facta.News
02.03.2024 15:30

Da anni circolano sui social media messaggi che descrivono fantomatiche strategie per derubare le persone. Si tratta di presunti avvisi che le forze dell’ordine italiane avrebbero diffuso per avvertire del possibile pericolo e che tornano di volta in volta virali. In realtà, sono una specifica tipologia di catene di Sant’Antonio che invece di rassicurare i cittadini alimentano solo allarmismo e disinformazione e in alcuni casi anche razzismo. 

Vediamo insieme due casi che in questi giorni sono tornati alla ribalta.

«Automobilisti, attenti ai seggiolini e alle uova marce»

Pochi giorni fa su Facebook è rimbalzato di bacheca in bacheca un presunto avviso della Polizia italiana in cui si dice di non fermarsi mentre si è alla guida della propria auto se si vede sul lato della strada un seggiolino per bambini «con sopra una coperta, o qualsiasi altro oggetto». Sarebbe infatti una tecnica utilizzata dai ladri per ingannare le persone, farle fermare per capire se c’è bisogno di aiuto e poi derubarle. Nello stesso messaggio si indica che i malviventi lancerebbero anche uova sul parabrezza delle auto in corsa per bloccare la visuale e costringere gli automobilisti ad accostare.

Questo avviso circola però in Rete da più di dieci anni ed è privo di qualsiasi fondamento. Nel 2017 la Polizia era dovuta intervenire per spiegare che si trattava di una vecchia bufala, precisando che i fatti descritti non trovavano «riscontro in denunce o segnalazioni a Polizia e Carabinieri nel nostro Paese». Le forze dell’ordine avevano inoltre chiarito che il solo scopo di questa tipologia di messaggi era quello di diffondere «disinformazione e generare ansia e preoccupazione sfruttando situazioni al limite del verosimile».

«Occhio ai portachiave donati nei parcheggi»

In un altro messaggio sempre su Facebook è tornato a circolare un presunto comunicato di Ascom, organizzazione sindacale italiana collegata a Confcommercio, che mette in guardia dalla distribuzione di alcuni portachiavi per auto «offerti gratuitamente presso i parcheggi o i distributori di carburante» e contenenti «un microchip». Grazie infatti a questa tecnologia i ladri seguirebbero le vittime fino a casa per conoscere i loro movimenti e commettere poi rapine e furti». Il comunicato si conclude affermando che questa tecnica sarebbe portata avanti da «bande di rumeni».

Anche in questo caso non c’è nulla vero. Nel 2016 l’Ascom pubblicò una nota per smentire di aver mai divulgato simili informazioni simili. Le informazioni infondate contenute in questa catena social erano state smentite anche dalla Polizia che aveva chiarito che non era in corso alcuna truffa simile.

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