Pandemia

L’Europa verso la riapertura: sì alla Cina, no agli Usa

Dal primo luglio luce verde alle frontiere per una quindicina di Paesi: le capitali devono ora esprimersi sulla lista - Per il «Dragone» valgono determinate condizioni
©Keystone
Ats
27.06.2020 14:34

L’Europa pensa di riaprire le proprie frontiere esterne dal primo luglio solo ad una lista di una quindicina di paesi, tra cui la Cina a determinate condizioni, ma dove non compaiono gli Usa. Lo si apprende a Bruxelles.

La decisione è stata presa ieri dai 27 ambasciatori, riuniti a livello del Coreper, che adesso passano la palla alle capitali che hanno tempo fino alle 18 di oggi per potersi esprimere. Luce verde dovrebbe scattare per Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay. Un asterisco è invece posto sulla Cina, nei confronti del quale varrà il criterio della reciprocità.

I 27 hanno dibattuto a lungo, ed il tema è ancora aperto, proprio sulla ricerca di criteri comuni, affinché siano oggettivi e sanitari e che si basino su dati epidemiologici. La lista inoltre dovrà essere aggiornata ogni 14 giorni per riflettere l’evoluzione della situazione legata alla COVID-19.

In questo articolo: