Il caso

L'ex premier del Pakistan Imran Khan condannato a 3 anni

L'ex primo ministro era accusato di corruzione per un caso di regali ricevuti quando era in carica
©RAHAT DAR
Ats
05.08.2023 15:58

L'ex primo ministro del Pakistan Imran Khan è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione. Lo riporta la televisione di Stato.

Imran Khan è stato riconosciuto colpevole di corruzione per un caso di regali ricevuti quando era primo ministro, ha annunciato la televisione di Stato pakistana: «Il giudice Humayun Dilawar ha annunciato che è stato provato il coinvolgimento in pratiche di corruzione».

Khan, primo ministro fino all'aprile 2022, non ha partecipato all'udienza. Il giudice ha ordinato il suo arresto

Il tribunale di Islamabad ha dichiarato l'ex primo ministro colpevole di «pratiche corrotte», prima che le forze dell'ordine lo arrestassero nella sua residenza di Lahore e lo conducessero nel carcere di Kot Lakhpat. Lo ha confermato Shah Mehmood Qureshi, ex ministro degli Esteri e leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), il partito di Khan.

Il caso, per il quale il partito di Khan aveva chiesto la sospensione del procedimento giudiziario ritenendolo pretestuoso e mosso da motivi politici, è noto in Pakistan come 'Toshakhana' (deposito di doni). Secondo il giudice avrebbe «deliberatamente presentato dettagli falsi (sui doni) all'organismo di controllo ed è stato per questo ritenuto colpevole di pratiche di corruzione». Oltre a tre anni di reclusione, il tribunale gli ha comminato una multa di 100.000 rupie pachistane (circa 306 franchi) per mancate comunicazioni relative al deposito dei doni dalla Commissione elettorale del Pakistan (Ecp).

È stata proprio questa commissione a presentare una denuncia penale a carico dell'ex premier, sostenendo che Khan avrebbe «deliberatamente nascosto» informazioni sui doni. Nell'ottobre 2022, l'Ecp ha stabilito che Imran Khan aveva effettivamente fornito «dichiarazioni false e dichiarazioni errate» e ha presentato una copia della denuncia a un tribunale di primo grado di Islamabad, chiedendo un'azione legale accusandolo di aver fornito informazioni fuorvianti ai funzionari in merito a doni ricevuti da dignitari stranieri quando era primo ministro.