Il caso

Licenziati via mail: Elon Musk ha mantenuto la promessa

Una settimana dopo aver completato l'acquisto di Twitter, l'uomo più ricco del mondo ha dato ufficialmente il via al licenziamento di massa annunciato negli scorsi giorni
Federica Serrao
04.11.2022 11:45

Una mail per annunciare il licenziamento. È la strategia scelta da Elon Musk nelle scorse ore per comunicare i tagli ai dipendenti di Twitter. A renderlo noto è stato il New York Times, dopo aver visionato una copia del messaggio in cui si invitavano i lavoratori licenziati a tornare a casa e a non recarsi negli uffici venerdì, giorno in cui i licenziamenti sarebbero proseguiti. La mail, proveniente da un indirizzo di posta elettronica generico e firmata da "Twitter", non specificava il numero totale degli sfortunati rimasti - improvvisamente - senza lavoro. Come sappiamo dalle precedenti dichiarazioni di Musk, a perdere il lavoro sarà all'incirca la metà dei 7.500 dipendenti totali dell'azienda. Per definire il numero preciso ci vorrà tempo. Nel frattempo, però, la scure di Musk ha cominciato ad abbattersi senza pietà. 

Una strategia per licenziare

Il 27 ottobre, una settimana e un giorno fa, Musk completava l'acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari. In quel giorno atteso da mesi, l'uomo più ricco del mondo non ha perso tempo e ha immediatamente licenziato l'amministratore delegato e altri top manager del social network. Da quel momento in avanti, la stessa sorte è toccata anche ad altri dirigenti dell'azienda. Qualcuno ha scelto spontaneamente di dimettersi, anticipando le mosse del patron di Tesla. Ai manager, parallelamente, è stato chiesto di stilare liste di dipendenti di alto e basso rendimento. Una soluzione per semplificare gli imminenti tagli, che di lì a pochi giorni avrebbero coinvolto migliaia e migliaia di dipendenti di Twitter. Ma non è tutto. Musk ha scomodato anche più di 50 ingegneri e dipendenti delle sue altre aziende - tra cui, ovviamente, Tesla - per affidare loro il compito di esaminare le liste di licenziamento dei lavoratori di Twitter e la tecnologia della piattaforma sociale. Una strategia vera e propria, per riuscire nell'intento velocemente e senza troppa fatica. 

La faccenda, tuttavia, presenta alcuni contorni poco definiti. Secondo le leggi federali e californiane, le aziende devono fornire un preavviso per i licenziamenti di massa. E, a quanto pare, non è chiaro se Musk abbia seguito la procedura richiesta. Un portavoce del Dipartimento per lo Sviluppo del Lavoro della California ha infatti dichiarato ieri sera di non aver ricevuto alcuna comunicazione in tal senso da Twitter, la cui sede è a San Francisco e avrebbe dovuto pertanto comunicare all'agenzia i licenziamenti di massa. Tuttavia, secondo i termini dell'accordo per l'acquisizione di Twitter, Musk avrebbe quantomeno accettato di mantenere invariati per un anno i compensi e i benefit dei dipendenti. 

Musk ha mantenuto la parola

«Nel tentativo di riportare Twitter su un percorso sano, affronteremo il difficile processo di riduzione della nostra forza lavoro globale. Riconosciamo che questo avrà un impatto su un certo numero di persone che hanno dato un contributo prezioso a Twitter, ma questa azione è purtroppo necessaria per garantire il successo dell'azienda nel futuro», si leggeva nella mail inviata ai dipendenti per informare del licenziamento. Le voci sui tagli, ormai, si rincorrevano da giorni. Secondo quanto riporta  il New York Times, i dipendenti di Twitter mercoledì hanno preso nota di un messaggio su Slack che suggeriva il possibile licenziamento di 3.378 persone. E nella copia visionata sempre dal Times, il messaggio segnalava inoltre la possibilità di apportare ulteriori modifiche all'elenco. Parola che, come si può facilmente dedurre dal numero di tagli effettivi delle scorse ore, è stata mantenuta. Il giorno dopo, alcuni dipendenti hanno notato importanti segnali di cambiamento del loro posto di lavoro. Improvvisamente, «i giorni di riposo» offerti da Twitter, che sono giorni di ferie mensili dedicati al relax e al recupero ore dei dipendenti, sono stati rimossi dal calendario. E secondo alcuni lavoratori più attenti, l'elenco dei dipendenti dell'azienda, consultabile online, è stato messo - improvvisamente - offline. 

Uffici chiusi

«Sono iniziate le nozze rosse?» scriveva su Slack un dipendente - riferendosi a una scena di massacro della serie TV Game of Thrones - esattamente nove minuti prima che Twitter inviasse la mail per informare i lavoratori dei licenziamenti. Ai fortunati, risparmiati dalla scure di Musk, la comunicazione è arrivata sull'account aziendale, mentre ai lavoratori licenziati, tagliati fuori prima ancora di ricevere la notizia, il messaggio è stato inviato sul proprio indirizzo di posta elettronica personale. Ma c'è di più. Essendo stati informati fuori dall'orario lavorativo, ed essendo stati caldamente invitati a non mettere piede in ufficio dopo essere stati licenziati, al momento, i dipendenti lasciati a casa non potranno recuperare alcun oggetto o effetto personale lasciato in azienda. Infatti, sempre nella mail, si legge: «Per garantire la sicurezza di ogni dipendente e dei sistemi di Twitter e dei dati dei clienti, i nostri uffici saranno temporaneamente chiusi e l'accesso ai badge sarà sospeso». Il che, come si può ben immaginare, significa che oltre a non poter accedere alle proprie postazioni di lavoro, mano a mano che i licenziamenti proseguiranno nel corso della giornata di venerdì, molti lavoratori scopriranno da casa la propria sorte. 

«Venti di cambiamento»

Nel frattempo, alcuni membri del personale di Twitter hanno deciso di sdrammatizzare riempendo il social network di meme. Come nel caso di Parker Lyons, che ha pubblicato ieri una foto di una donna in posizione fetale dopo l'arrivo delle tanto attese mail di licenziamento alle ore 8:59, orario ultimo in cui dovrebbero arrivare le notifiche di licenziamento previste nel corso della giornata odierna. Al momento, le brutte notizie non sembrano però esaurirsi nemmeno per l'azienda stessa. Poco fa, è giunta la conferma dell'annullamento della conferenza Chirp dedicata agli sviluppatori. L'appuntamento avrebbe dovuto avere luogo a San Francisco il 16 novembre. Le ragioni, al momento, non sono note. In un tweet di Twitter Dev, account ufficiale dedicato agli sviluppatori, tuttavia si legge: «La società sta lavorando duramente per rendere Twitter un posto migliore per tutti, inclusi gli sviluppatori». A seguire, la promessa di condividere presto notizie sui piani futuri. Poco dopo è comparso anche un messaggio da Amir Shevat, capo dei prodotti per gli sviluppatori dell'azienda, in cui affermava che stanno per soffiare «venti di cambiamento». Venti che si spera non siano però burrascosi come quelli delle ultime ore. 

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